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domenica 19 febbraio 2017

LA CITTA' FANTASMA


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La discussione o meglio dir la riflessione che pure ci si prova a far su questa Perla e il suo turismo, ha un invitato che non c'è, o meglio non c'è più; l' abitante che non c'è. Ha speso un po' di soldi, ha preso la sua casa, ha frequentato un po' la Perla, ma poi è sparito, lasciandoci la casa se non magari abbandonata, almen dimenticata. I siti sono pieni, l'offerta posta in vendita è al massimo dei massimi possibili. Ci sono tutti i prezzi, ci son tutte le taglie; l'alloggio in condominio, la villa ed il villino, la villa padronale, la casa residenza, di epoche diverse, antiche o più moderne, qualcuna, persino, post moderna. Ovunque sono poi; in centro, a fronte lago, salendo sul versante, nella frazioni collinari o in luoghi anche appartati. Son tutte poste in vendita, ma poche son le vendite che andranno poi a buon fine. Le case stanno lì, non sempre abbandonate, le più dimenticate. E' il frutto, in buona parte, di un'epoca selvaggia; finivano i cinquanta, passavo i sessanta, arrivavano i settanta, l'assalto a far le case era nel pieno del suo corso. Ovunque si poteva, o magari che manco si poteva, nasceva un palazzotto con archi ed architravi. La fabbrica cresceva, gli affari erano affari, la Perla guadagnava, qualcuno peraltro si arricchiva, ma tanti ne godevano di quella stagione di crescita del pil. Nessuno lamentava, nessuno che pensava che forse si cresceva un poco troppo. Non era quello il motto, gli affari erano affari, il tempo era denaro, bisognava accelerare. E quando poi finì, la fabbrica era pronta, la Perla si riempiva dei nuovi residenti, turisti stagionali e dei fine settimana. La cosa funzionava, così almen sembrava, ma presto sta vacanza già finiva. La bolla era cresciuta, la curva era salita, ma quando era il momento di prendere la rendita, la bolla si sgonfiava, la curva discendeva, la gente non tornava, man mano abbandonava le case quasi nuove e quella economia che tanto era cresciuta, che pure aveva fatto dei danni un po' all'ambiente ed al paesaggio, pian piano si scopriva che poco funzionava. La fabbrica era lì, con dentro i macchinari, gli impianti e l'energia, bastava girar la chiave nella toppa ed era fatta, o meglio sarebbe stata fatta. Anche i soldi eran girati, i soldi comunque erano tanti, ma a tanto investimento non segue il risultato. Un poco anche le mode che cambiamo il turismo, un poco le illusione che prese tanta gente, un poco la realtà di chi aspettava altro e certo che qui poi non lo trovava. Qualunque cosa sia è morto quel turismo che lascia sul terreno le fabbriche ormai vuote. Ci perdon anche i soldi, si riempiono le offerte dei siti immobiliari, ma c'é poco ormai da fare, indietro non si torna, la Perla non risponde, ha perso il suo turismo di casa sul suo lago. Qualcuno anche ci prova, li usa per l'affitto, in nero o regolare, comunque di letti da occupare ne stanno almen tre volte i residenti e, mi spiace non c'è verso, i turisti residenti, se non si cambia il passo, ormai, non tornano più a casa. La storia raccontata la dice molto lunga sui guai che si combinano andando un po' alla cieca, seguendo sol le mode e non la propria storia che invece già ci insegna che la Perla era pur stata un luogo d' eccellenza, che pure anche ospitava regnanti e ben pensanti, ma i tempi son cambiati e se si curano più i tanti o troppi, morti e fuggi, c'è il rischio di perdere quegli altri che sono i più pregiati. Intanto rimangono le fabbriche, sta bolla immobiliare, cresciuta in due decenni ed ora non più serve, ma è un danno un po' per tutti. In questo fallimento stan dentro anche le ville di tempo non sospetto, di pregio e di valore son tutte sul mercato, qualcuna, per fortuna, la imbarca qualche Russo. Eppure c'è più d' uno che non pago della storia, vorrebbe replicarla sul fronte degli alberghi. Un'altra bella bolla, la curva che si impenna, che tocca presto un picco e sale l'euforia; se poi la curva flette, se prende la discesa, se giusto poi si ammoscia, se tocca un altro fondo, nessuno ora lo pensa, se arriva non lo dice, rimangono nel caso le fabbriche e sol tante macerie.








































1 commento:

  1. Fantastico, tutto e detto ! Grazie, evviva Italia Nostra !

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