Sto sbarco dunque non sembra vada in porto. Son anni che ci provano; l'inizio fu di Canio che, intrepido qual'era, voleva conquistare l'arcipelago, ma annaspa tra le onde col rischio di affogare. Lui perde a pezzi anche l'armata e finisce la campagna di guerra e di conquista con poco o nulla in tasca. Si oppone con la flotta l'intera Navi Laghi che resiste sin che può agli attacchi forsennati del fu giovane e impavido ammiraglio. Si firma l'armistizio, si aspetta un arbitrato e intanto arriva il Borgomastro. Quest'ultimo sarebbe più scafato; infatti riprende la campagna di conquista; na mano gli sembra gli arrivi dalla legge, che intanto hanno cambiato,c'è pure l'arbitrato che a dire del Palazzo sarebbe in tutto favorevole e allora avanti tutta; non solo Navi Laghi, ma anche le scialuppe or devono incassare i dazi per lo sbarco. E' vero, il Ministero non sembra esser d'accordo, ma a questo ci pensa il Borgomastro che più volte scende a Roma e ottien, detta da lui, l'assenso alla conquista. Avanti a tutta forza, timone barra al centro, sta volta lì si sbarca. Non passano due mesi e quando già si incassa il dazio e ormai sembra che ogni cosa sia ormai fatta, arriva sta bordata che la prende d'infilata e rischia di affondare la flotta di conquista. Si oppone il Ministero, lo fa con la giustizia, chiedendo che, in nome del popolo sovrano, si esprima avverso questo dazio. Resiste il Borgomastro, riunisce gli ammiragli e nomina Pafundi gran capo della flotta. Or dunque le armate son schierate, si rischia di emular persino Lepanto e dunque ora s'attende che un colpo di cannone segnali l'inizio dello scontro. Si fanno previsioni? Si accettano scommesse ? La cosa diventa interessante, persino divertente. Diverte il leggere le carte, le stesse giuste carte che giurano avere consentito la tassa sullo sbarco. Per nulla vostro onore; leggetevi le carte, sgombratevi il cervello, dicevano altra cosa e dunque o siete proprio gnucchi oppure non si sa. Per ora vediamo cosa dice il giudice a proposito di questa telenova.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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