Quindi il Palazzo sta volta fa sul serio e, come se fosse un Capo di Governo, emette il suo comunicato numero uno sul caso della scuola: l'Alberghiera. Sto comunicato va tosto al cuore del problema, o meglio punta al cuore dell'ormai già fu Presidente la Provincia, quel Stefano Costa che chissà perchè lo chiamano dottore. Un atto di coraggio, un'affermazione di verità e di autonomia che, invece, mi pare che sia solo codardia. Eppur c'è un coro unanime che inneggia al coraggio del Palazzo, che lo difende da attacchi e ribellioni che salgono dal covo dei nemici che si annidano dentro l'Alberghiera. E' strana sta maniera di spiegare al popolo le cose. Si dice che l'accordo è stato rispettato in tutto e per tutto dalla Perla, mentre colpevole di inerzia e latitanza è l'Ente ed il suo Capo, già ormai Stefano Costa che, per vero l'accordo aveva ereditato e non firmato. Verissimo comunque ciò che dice; peccato che la Perla non è avesse poi da fare più di tanto, se non cambiare di destinazione il vecchio Maggia e dare la chiavi del Forlano alla Provincia che, sbagliando o non sbagliando, io questo non lo so, aveva ben altro anche da fare. Peccato poi che di quell'accordo di cui si rivendica di averlo rispettato, si è assistito, in pubblico Consiglio, a prender le distanze da parte dei notabili più in vista che siedono sui banchi dai tempi più lontani e ormai remoti. Il noto Professore ha rimarcato che, nelle occasioni di voto sull'accordo, lui sempre stava assente e quanto al Borgomastro, si asteneva. Ad ascoltare dunque queste loro affermazioni, ad essere coerenti e non storditi, dovrebbero gioire che Stefano Costa non abbia rispettato quell'accordo. Insomma un dubbio pure viene sulla capacità di governare, non dico la città, anche soltanto la ragione. Dovrebbero cancellare dunque non tanto quell'accordo, ma sto comunicato, inutile, tardivo e scriteriato. E poi li voglio trattare fra due giorni con l'Arturo Lincio.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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domenica 28 ottobre 2018
COMUNICATO NUMERO UNO
Quindi il Palazzo sta volta fa sul serio e, come se fosse un Capo di Governo, emette il suo comunicato numero uno sul caso della scuola: l'Alberghiera. Sto comunicato va tosto al cuore del problema, o meglio punta al cuore dell'ormai già fu Presidente la Provincia, quel Stefano Costa che chissà perchè lo chiamano dottore. Un atto di coraggio, un'affermazione di verità e di autonomia che, invece, mi pare che sia solo codardia. Eppur c'è un coro unanime che inneggia al coraggio del Palazzo, che lo difende da attacchi e ribellioni che salgono dal covo dei nemici che si annidano dentro l'Alberghiera. E' strana sta maniera di spiegare al popolo le cose. Si dice che l'accordo è stato rispettato in tutto e per tutto dalla Perla, mentre colpevole di inerzia e latitanza è l'Ente ed il suo Capo, già ormai Stefano Costa che, per vero l'accordo aveva ereditato e non firmato. Verissimo comunque ciò che dice; peccato che la Perla non è avesse poi da fare più di tanto, se non cambiare di destinazione il vecchio Maggia e dare la chiavi del Forlano alla Provincia che, sbagliando o non sbagliando, io questo non lo so, aveva ben altro anche da fare. Peccato poi che di quell'accordo di cui si rivendica di averlo rispettato, si è assistito, in pubblico Consiglio, a prender le distanze da parte dei notabili più in vista che siedono sui banchi dai tempi più lontani e ormai remoti. Il noto Professore ha rimarcato che, nelle occasioni di voto sull'accordo, lui sempre stava assente e quanto al Borgomastro, si asteneva. Ad ascoltare dunque queste loro affermazioni, ad essere coerenti e non storditi, dovrebbero gioire che Stefano Costa non abbia rispettato quell'accordo. Insomma un dubbio pure viene sulla capacità di governare, non dico la città, anche soltanto la ragione. Dovrebbero cancellare dunque non tanto quell'accordo, ma sto comunicato, inutile, tardivo e scriteriato. E poi li voglio trattare fra due giorni con l'Arturo Lincio.
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