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martedì 7 aprile 2020

FEDE BANCARIA









Alcuni post fa avevamo pubblicato la vicenda di un correntista a cui due volte gli era stato svuotato il conto corrente: una prima volta da criminali informatici e la seconda volta dalla stessa banca che, senza giustificato motivo, si era ripresa i soldi che prima aveva rimborsato al suo cliente derubato. Per amor di patria avevamo taciuto il nome dell'istituto bancario, chissà che nel frattempo fosse tornata sulle sue decisioni, ma il silenzio prolungato della banca rischia di far cadere un ingiusto sospetto su altri istituti estranei alla vicenda. L'intesa con il derubato era quella che in caso di persistente silenzio si dovesse dunque render pubblico quel nome. Lo faccio postando qui il documento originale con il quale il correntista venica informato delle intenzioni della banca riguardo quei soldi, così che nessuno potrà mai dire che la storia raccontata non è vera. Quanto all'istituto, a dispetto del suo nome, i comportamenti sono stati ben altri. Vero che San Paolo sosteneva che la salvezza si ottiene per fede e non per opere e dunque di fede quell'istituto deve averne comunque moltissima.



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