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sabato 13 giugno 2020

BANCOMAT






Ci aggiorna l'anonimo lettore vittima della frode bancaria di cui, tempo fa, ne abbiamo fatto oggetto di un paio di post comparsi su questo blog. Lo sfortunato correntista ha appreso di essere in buona compagnia e che negli scorsi mesi molti sono stati gli attacchi informatici ai conti correnti di banca Intesa andati a buon segno. Proprio le filiali della zona sono state l'oggetto privilegiato di questi attacchi che, per un certo periodo, addirittura quotidianamente si sono verificati. Non sappiamo quale sia stata l'entità del bottino che la banda è riuscita a mettere insieme, certo è che gli attacchi sono pervenuti sempre dalla stessa zona geografica e quindi fondatamente ascrivibili allo stesso gruppo criminale che, evidentemente, aveva trovato la chiave di accesso al sistema e faceva man bassa dei conti dei correntisti. D'altra parte, a leggere quale sia il livello di intrusione che i criminali sono capaci di attuare, non c'é da stare per nulla tranquilli e se le banche non si attrezzano mettendo in campo capacità di difesa adeguate, questi fatti sono destinati soltanto a ripetersi con sempre maggior frequenza. Certo che i criminali dimostrano anche di avere complicità adeguate e tanto per darvene una prova è risultato, sempre al nostro sfortunato correntista , che gli acquisti delle SIM intestate al proprio numeto di telefono Vodafone, sono avvvenute utilizzando una sua carta di identità, ma ritirata dalla circolazione almeno 13 anni prima. Probabilmente quella carta era stata all'epoca utilizzata dal correntista per l'acquisto di un qualche numero di cellulare Vodafone ed è stata prelevata dagli archivi di Vodafone per essere passata ai criminali. Non sappiamo invece quale sorte sia toccata a tutti quelli che sono stati oggetto dei prelievi indebiti; immaginiamo che Banca Intesa abbia da subito rimborsato le somme indebitamente sottratte per poi riprendersele con tante scuse. Le ultime informazioni che ci giungono sembrerebbero far pensare che la Banca abbia intenzioni di proporre soluzioni transattive, cose a cui si ricorre quando si sa di aver torto. In questo caso i correntisti si apprestino a subire un nuovo prelievo, questa volta dalla Banca.

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