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giovedì 2 febbraio 2023

LA FABBRICA DEI VERBALI





Dopo tanta attesa, oggi due febbraio, sull'albo informatico del Palazzo sono comparse le carte che da mesi nessuno sapeva mai dove fossero andate a finire. Si racconta che anche l'Autorità Territoriale di Governo, una volta lo chiamavano Prefetto, sarebbe stata impegnata nelle ricerche. Effettivamente, dopo tanto tempo: in un caso quasi un anno e in altri casi, oltre sei mesi, il rischio che non solo di smarrimento, ma di vera e propria distruzione si trattasse, non era affatto remoto. Comunque, dopo quattro giorni di affannosa ricerca, sembra che siano state trovate e oggi esposte alla pubblica visione. Ci pare un risultato eccezionale se, solo dopo quattro giorni, si sia riusciti a fare quello che non si era riuscito a fare in tanti mesi di inutile attesa. In molti devono avere tirato un sospiro di sollievo, perché erano pochi quelli che speravano di farcela ed invece adesso l'onore del Palazzo è salvo e può ritornare a dormire sonni tranquilli. La soddisfazione però deve essere durata poco perchè chi si sia addentrato nella lettura dei documenti ritrovati, si dovrebbe essere accorto che non tutto torna. Non torna il verbale della interpellanza della seduta Consiliare del luglio scorso sul tema parcheggi in zona Lido e via Manzoni, perché nel testo manca completamente tutta la risposta alle puntuali richieste formulate da un gruppo della minoranza riguardo via Manzoni. Non crediamo che in aula non sia stata data risposta, ma evidentemente il tempo trascorso ha tirato un brutto scherzo e, ancora una volta, la vicenda parcheggi villa Ostini, guarda caso, è rimasta nell'ombra, proprio quella sulla  quale questo blog ritorna da anni. Vedremo come andrà a finire. L'altro caso riguarda invece l'ordine del giorno sulla proposta di sito Unesco. Qui torniamo a quasi un anno fà, tempi antichi e dimenticare è umano. Anche in questo caso è saltato un pezzo, ossia l'emendamento approvato all'unanimità e il testo che esce, dopo tanta attesa, è come se non fosse uscito. Questo è lo stato, più o meno disastroso in cui versa il Palazzo, al netto dell'assenza di governo che ormai è permanente. Non vengono garantite  funzioni elementari. I diritti di informazione e di conoscenza di quello che fanno e disfano e che dovrebbe transitare, senza ritardi biblici, omissioni e errori, sulle pagine dell'albo, non esistono; la fabbrica di carta, anche se digitale, non funziona. Però, al netto di errori e omissioni, una volta pizzicati in quattro giorni hanno fatto quello che quasi da un anno non  facevano, peccato che l'abbiamo fatto male.                 

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