2011
Un altro anno è quello che si archivia, dentro il Palazzo si chiudono i faldoni ed il governo tira le somme delle cose combinate. La somma è quasi zero, questo è il problema molto terra a terra. L’elenco è presto fatto, provate a contestarlo.
Si inizia l’anno e Canio ci indottrina che questo sarà l’anno del porto, patto o non patto questo ha da farsi e si farà. Così infatti, complice il dottore alle finanze, congelano tutte o quasi le altre attività di investimento per fare solo questa spesa.
La morale arriva a fine anno con una doccia gelata che manco Canio, forse, si aspettava. Di euro infatti per questo buco dentro l’acqua manco un euro è andato speso, ma per farlo, questa volta, ne vogliono 600 mila più del previsto.
Un’altra storia interessante è stata la scuola, quella alberghiera, che prima la mettevano in collina per far fare un poco di marcia anche forzata ai 700 e passa iscritti e poi, cambiano sport e la mettono sul campo di pallone. Morale, neanche un passo è stato ancora fatto mentre sono ancora in cerca del posto dove poterla fare stare. Quando mai avranno terminato le ricerche, forse avranno perso tutti i soldi, un po’ come la storia della nostra Palazzola che, di soldi, per la strada, ne ha persi già 5 milioni, e nell’anno che si chiude Canio è riuscito a rintracciarne, più o meno, 350 mila euro. Della promessa , la Gabbiola , meglio non farne più parola perché se no si innervosisce, comunque poi ha fatto finta di metterla in variante, quella alberghiera e adesso giace lì, ma poi ne parleremo un’altra volta con più pace. Ricordate quello storico accordo siglato con un Principe di sangue. Bene, tanto era storico che si è perso nella storia, per fortuna, noi aggiungiamo, comunque lo aveva sbandierato come fosse una vittoria diplomatica e invece era soltanto una roba da Procura della corte; quella dei conti, altro che roba nobiliare. Doccia fredda invece che piscina, accontentativi di questa doccia piovuta quest’ autunno che, alla soglia del taglio dell’unico dei nastri, tra quelli preparati, rinvia tutto a data ed ora che per ora non si sa. E’ però vero che ha lavorato molto sulle due varianti del piano di città, l’una si chiama Pai e l’altra è l’alberghiera, ma lavorare non sempre vuol dire farlo bene e infatti; la prima la deve riportare dentro il Consiglio perché colpita da uno scherzetto malandrino che gli abbiam tirato, quanto all’ altra, passerà ora queste feste, poi quelle di pasqua, poi quelle d’estate, a rigirarsi tra le mani le osservazioni che si è portato intanto a casa. Niente male per l’anno e che si chiude e, quanto agli auguri, questa volta proprio ne ha bisogno, facciamoglieli.
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