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mercoledì 21 dicembre 2011

Aspettando l’ultimo dell’anno
Non è il giorno che è nel titolo, ma è il Consiglio di domani. Consiglio, per certi aspetti, interessante perché fa il punto o almeno lo dovrebbe, su alcune cose  che   da tempo, anzi da troppo, stanno al palo ed ora è giunto il momento di far basta.
Primo fra tutti  la storia del gran porto,  che a ben pensarci è solo un muro che in dieci anni nessuno è riuscito a costruire e che, ma forse soltanto, domani sapremo la fine che farà.  Qualunque la sua fine, la storia rimane un fallimento; una manciata di miliardi, erano lire, buttata dentro l’acqua, mentre tutti, è il caso anche di dirlo, si lavavano le mani all’Italiana. Anche in questo, come nel caso di “Palese”, col nuovo anno, qualunque ne sia l’esito, riapriremo un po’ quei faldoni impolverati ed indicheremo, nome per nome, chi ha fatto o non ha fatto, chi ha preso e quanto ha preso.  C’è ora anche il caso della vasca, quella portata in dote elettorale al popolo dei voti ed  inciampata in un default. Finirà anche quella come il porto ?  Qualunque sia il giudizio su quel costoso scatolone di cemento con  dentro una vaschetta, ormai c’è solo di augurarci che finisca, presto e bene, ma quanto a presto, ormai siamo in ritardo e quanto al bene, staremo un po’ a vedere.
Ma se questi sono alcuni dei  problemi, Canio, domani sera, invece farà il suo esordio in assemblea  con la storia di una firma. Quanto a firme, non è nuovo, lo sappiamo, anzi deve averne una passione  e non appena un po’ di tempo libero lo lascia, lui si mette a spulciare e controllare. Ognuno di noi ha le sue innocenti stravaganze, Lui  ha questa, lasciamolo pur fare.

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