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martedì 22 dicembre 2015

CRONACA







L'inizio non starà dentro il verbale, riguarda un batti becco, un po' tra il serio ed il faceto, che vede coinvolti il Borgomastro e il Comandante; insomma si cambia schieramento e c'è infatti uno scambio che vede le due minoranze cambiare le poltrone, finendo seduti dall'altro lato del tavolo, di fronte al popolo sovrano. Risolta così questa questione che attiene la visibilità delle persone, assente il Capo del gruppo circa Lega, inizia il Borgomastro la serata. Leggeri, così pare, son dunque gli argomenti del Governo; si tratta, per lo più, di rinnovare degli atti che sono ormai in loro prossima scadenza. Il primo è quel rapporto che unisce l'Ente con Pro/Loco; più o meno si replica tal quale, sta volta però pagherà qualche cosa di pigione, il resto lo spiega il Professore che par questa serata che sia loquace ben oltre sua abitudine. Il secondo, o meglio la seconda è rinnovare la convenzione che regola ed eroga il servizio di assistenza a domicilio. Si replica anche qui questa questione così com'era nel passato, almeno così stando a quel che, come suo solito, legge la Delegata che par sia soddisfatta. Si arriva ora alla terza e il clima un po' ora si scalda. Si tratta di rinnovar la convenzione che regola il rapporto con l'Ente del Vergante che manda un funzionario sei ore a settimana a reggere le sorti dell'Ufficio che, una volta, fu dell'Architetto. Sei ore sono poche è l'obiezione, ma è Falciola, il Vice Delegato, che precisa essere la convenzione provvisoria; durerà soltanto un solo mese, nel mentre si negozia un'altra soluzione. Sta volta è il Comandante a voler essere magnanimo e perorar la causa dell'escluso. Bisogna perdonar e passar sopra, scurdammoce u passato, è tempo di trovar la soluzione; il peso dell'Ufficio è assai gravoso, sei ore sono un nulla, non regge la persona. E' Fortis che contesta pure lui sta soluzione; non vuole entrar nel merito della richiesta di un perdono, ma c'è un Ufficio che è sotto la sua forza e questo non rende servizio al cittadino. La replica non molla; ci prova dapprima sto Falciola che ricorda che è solo provvisoria, lo dice il Borgomastro che il tempo del perdono ormai è sfumato, lo chiude il Professore e lui che ne ha fatte o viste fare più di tutti ci mette un bel sigillo dicendo che è ora che ognuno ne risponda. C'è un ordine del giorno che vuole esser solidale con la donna Comandante cui, in più di un' occasione, hanno tagliato le gomme e fatto sfregi all'auto personale, per cui non perde, di certo, sta occasione il Borgomastro per mostrar la sua sincera devozione. C'è ancora un ultimo ordine del giorno, riguarda i tagli ai patronati ed anche questo, unanime, sta accolto. Finito così l'ordine del giorno che ha visto impegnata l'intera maggioranza, proseguendo il digiuno del gruppo pseudo/Lega, gli tocca al Comandante illustrare gli interpelli. Il primo riguarda la mancata adesione della Perla alla " Città dei Laghi" promossa da 5 Comuni, più o meno, a noi vicini. Secondo il Comandante non va persa l'occasione, ma occorre ora accodarsi per coglier le uniche occasioni per progetti di ampia valenza ed importanza. La replica la dice il Borgomastro che racconta di averci parlato alla Mellano, di averla ringraziata per l'invito e di essersi impegnato a seguire la vicenda così che si possa meglio e poi capire progetti ed intenzioni. Non esclude nel futuro di poter partecipare, ma per ora, si limita a guardare; comunque all'incontro programmato ci ha mandato Scarinzi il Delegato, il quale infatti in aula ha riferito e poco abbiam capito. Si passa di argomento e, di nuovo, l'impianto funiviario è quello che ora legge il Comandante in un lungo suo interpello. Si parte da lontano e si arriva ai giorni nostri. Son 12, mi sembra, le domande che contiene, ma subito si vede che Bottini è assai nervoso. Gli nega la risposta su chi abbia stilato la risposta a una domanda già fatta in precedenza, gli dice che su tanti di quei temi ha già dato una risposta, che sul punto di chi abbia corretto il bando replicato, lo chieda alla Scral e non al Borgomastro. Insomma, c'è chiusura un po' su tutte quante le questioni e i toni diventano allegri e un po' troppo vivaci. Sul punto "personale", ciò a dir la riassunzion di color che sono stati licenziati, c'è però l'impegno a cercar le garanzie. Vorrebbe il Comandante presentare una sua qualche proposta sul punto ora citato, ma Bottini qui non cede e chiude l'argomento. I toni sono ormai sin troppo accesi e quando si passa all'altro punto, la vasca per il bagno, si scopre che il nostro Borgomastro non vuole che il pubblico lo ascolti. Questioni personali sono in campo, così si giustifica davanti al popolo sgomento; comunque noi obbediamo e li lasciamo. Levato di torno quel poco di popolo sovrano, rinuncia il Comandante all'argomento. Un anno di Consigli sono tutti ormai finiti; non è cambiato molto o quasi proprio niente.




 

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