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martedì 1 dicembre 2015

DIETRO FRONT- ULTIMA PARTE .








Concludiamo così questo racconto intorno all'unica seduta di consiglio interessante, sin'ora presieduta dal nuovo Borgomastro. Il tema in discussione lo detta il Comandante che cala il suo pluri interpello. Il tema in primo piano: la vasca per il bagno. Domanda un po' scontata è il punto sul contratto. Aprite ora le orecchie, allungate anche la vista e tenetevi anche forte. Il contratto non è stato mai siglato; il contraente pur chiamato non risponde; quanto ai soldi per canone e pigione, non furon mai pagati e quindi ora c'è lo sfratto. Ma questo non è tutto, c'è ancora una sorpresa; la vasca è difettata e togliere i difetti rilevati si prevede che costi un quarto del suo prezzo, uno sproposito. La cosa è sorprendente che merita di scrivere qualcosa un'altra volta. Subito questo shock, si cambia l'argomento e arriva la nostra funivia; si chiede notizia della gara, la scomparsa. Risponde il Borgomastro leggendo la lettera arrivata l'altro giorno, firmata dalla Scral, la società di committenza regionale. Si scrive in quella lettera che la "gara" ormai è finita e aggiudicata; si racconta che il prezzo migliorato è strepitoso, 0,10% su quanto di soldi ci mette la Regione, che entro un mese sarà da consegnarsi il progetto esecutivo dell'opera da farsi e poi in 100 giorni saranno anche eseguiti. Che cosa, invece, contenga l'offerta tecnica prevista, non c'è traccia o, almeno, questo cronista non si è accorto. Invece la notizia parallela é che sono in arrivo anche altri soldi, ma soldi nostri e non del concorrente. Sono 300 mila in euro da destinare alle stazioni e alle gabine, cioé quelle che il bando scriveva dovevano pensarci i concorrenti. Ma il punto é ancora un altro; indaga il Comandante sul perché mai tra il primo e l'altro ultimo bando sia scomparsa la clausola sociale di tutela del lavoro già occupato sull'impianto. Scarica la cosa sulla Scral il Borgomastro, fa finta di ignorare la questione, nega di averci messo mani, eppure c'è un atto che lo inchioda, quando approvò il Governo, ancor guidato dall'Alcade, la bozza di quel bando da cui venne cancellata la clausola sociale. Ci torneremo. Si cambia ancora il tema; ora la domanda riguarda l'Ente fondazione Palazzola. Chiede l'interpello il rendiconto. Sono 490 e rotti mila i soldi spesi, finiti quasi tutti in un progetto. Son quasi 5 milioni i soldi persi. Quanto al futuro è tutto un po' un mistero, si aspetta che Regione ora vi indichi due nomi che vadano, insieme ad un altro indicato dal Comune, a formare il nuovo cda, poi si vedrà. Ancora il Palacongressi al centro di domande; non parte la struttura, è ferma la scatola ormai vuota, sottratta nel suo business dagli alberghi. Su questo promette il Comandante di svolgere un'indagine accurata su quanto ha ampliato l'hotel che sta vicino. Di nuovo l'argomento è la Gabbiola, abbinata sta volta al degrado di quella che fu la pensilina alla Stazione. Risponde il Borgomastro; lo fa com'è suo solito, Lui dice che discute coi tanti interessati anche all'acquisto e che lavora. A me questa risposta piace poco; negoziare nasconde sempre un poco il rischio; di più, negoziare presuppone esserne bravo e sino ad ora di accordi positivi combinati e andati in porto, non mi par di averne ancora visti. Ancor tre o quattro punti son dentro sto maxi interpello, ne cito solo uno, il collettore da fare per Brisino e anche su questa il Borgomastro risponde che sta in corso.

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