Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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sabato 31 dicembre 2016
giovedì 29 dicembre 2016
RINVIO
Si chiude dunque anche quest' anno, ma contrario a previsione, l'opera del porto non finisce; è l'incompiuta. Sbagliava or dunque il Borgomastro che, non più di un qualche mese fa, ripreso dalla Stampa, osava anche annunciare che l'opera finiva anche un po' prima del previsto. Di qual poi fosse il tempo già previsto, di questo non era precisato e per fortuna. Comunque, scordiamoci il passato; se avessimo creduto non solo alle promesse, ma anche e più ai contratti stipulati, ben oltre da due lustri questo porto già sarebbe ormai concluso. Scordiamoci or dunque tutto il passato; va bene tutto questo, ma ricordiamoci almeno sto presente e quello che vediamo é che ancora non ci siamo. Le opere son ferme, notizie dal Palazzo non ne danno o forse non ne hanno, o meglio le hanno e non le danno. Di certo ora sappiamo che di quel progetto, che era quello perfetto, per intenderci il secondo andato in gara, poco o nulla si é salvato, o meglio proprio niente. La parte strutturale lo sappiamo, é stata cambiata tutta quanta; della parte architettonica, é in corso lo smontaggio pezzo a pezzo. Il muro della diga sembra plastica, uscita da una stampante 3 con D, la parte di allestimento per attracchi verrà pure cambiata, la parte invece ad archi e murature tutto in torno con tanto di passeggio sopra il molo, pure lei sarà cambiata, mentre il mistero aleggia ancora intorno alla parte che è sommersa. Qui le voci si confondono e moltiplicano; c'é che dice che mancano anche i soldi, c'è chi pensa che ci sia anche dell'altro; comunque la storia del dragaggio va indagata per scoprir cosa nasconda. Se dunque il Borgomastro pensava di festeggiar la fine di quest'anno inaugurando quest'opera infinita, or bene se lo scordi e già si può pensare che il tutto sia rinviato ad altro anno. Se poi sono un po' saggi, si scordino di inaugurar quest'opera che è soltanto una storia brutta, lunga e sporca.
martedì 27 dicembre 2016
"DOLCE" VIA
L
L'accordo non c'è manco su cosa mai che siano le scatole di vetro e di metallo che occupano, da più di un mezzo secolo, la via che corre fronte lago davanti la cortina di case con negozi e con alberghi. Un tempo era la via più intensa e frequentata, ai tavoli dei bar o dentro i suoi locali passavano a migliaia turisti ed avventori, difficile trovare un posto che era un posto ancora libero, ma il tempo lì scorreva di quella dolce vita ormai finita. Or dunque ancora si discute, una volta per ogni cinque anni, di quelle tre strutture che occupano la via che è ancora nel ricordo di chi l'ha vista viva ed ora é malandata. Rimangono i rappezzi, le toppe sul sedere, le stanche pensile un poco arrugginite e sempre più sbiadite. Qualcuno anche ci prova a darsi un po' un rinnovo, ma i tempi son passati, difficile che tornino. In tutto questo tempo l'assente in eccellenza è sempre poi il Palazzo che seppur ci stia lì avanti, non sembra che gli garbi. L'Alcade, quand'era un ragazzino, appena venne eletto, lui prese il risultato di un esito di gara di un progetto per farci della via qualcosa di eccellente. Lui prese il risultato e per farci anche un dispetto lo fece a pezzettini, lo mise in un cestino e rinnovò le scatoline, o meglio pensiline. La storia poi sempre si ripete; lo fece pur l'Alcade un'altra volta quand'era già cresciuto, la fa adesso il Borgomastro che non é di certo un ragazzino. Nessuno del Palazzo che sembri abbia la cura dei beni a lor da noi affidati; le toppe stan per terra, la ruggine per aria, ma a lor non sembra che gli freghi più di tanto. La cosa più importante che a loro gli riguarda è dunque sempre e solo la storia dei rinnovi di quelle "pensiline" che di tutto si può dire, ma men che siano soltanto pensiline. I tempi son passati, l'ho scritto appena sopra, difficile che tornino, mettiamo il cuore in pace; se ha detto il Professore che occorre ora studiare su come rinnovare la via del fronte lago, sicuro non vedremo neppure il risultato.
venerdì 23 dicembre 2016
CONSIGLIO NATALIZIO
E così inizia un po' in sordina sta riunione di vigilia e l'ultima dell'anno che si chiude. Si attende qualche tempo che occupino i lor seggi i tanti consiglieri ancora assenti, ma dopo s'inizia per davvero. L'appello va spedito e il Borgomastro concede la parola ad un ministro. Sta volta le tocca alla ministra, la nota delegata alle finanze, che legge in quattro righe il testo dell'ultima manovra di bilancio dell'anno che sta in corso. La cosa non si vota, è solo informazione, così si passa oltre, ma è sempre la ministra interessata, sta volta é delegata all'istruzione e in questa nuova veste espone le proposte che attengono i rinnovi di quattro convenzioni che regolano i rapporti tra l'Ente comunale ed altrettanti asili. Son soldi e manco pochi che ogni anno si prendono per gestire i quattro asili. Nel merito e nei soldi non c'é poi discussione, ma l'unica questione la pone Severino. Riguarda un altro tema un po' più di traverso a quello in trattazione, cioè se in convenzione si metta la questione dell'obbligo che i bimbi all'asilo ci vadan vaccinati. Quest'obbligo c'è già, per quanto è obbligatorio, ma è bene ricordarlo, concorda il Professore, magari con na nota, non tanto in convenzione. Su questo anche concorda lo stesso Comandante che pure lui ricorda che a ognuno il suo mestiere, non tocca a sto Comune far ciò che tocca ad altri, al più lo si ricordi e questo basti e avanzi. C'é il tema che, più o meno, na volta per mandato ritorna in discussione. Son dunque le tre scatole, qualcuno le chiama pensiline, ma altri lo contesta, son proprio costruzioni, son chiuse da tre lati, ma sempre pensiline precisa il Borgomastro, comunque non c'è accordo ma manco su che sono e dunque è un po' battaglia che scalda la serata. Espone il Professore, ma già qui lui precisa che ha perso anche le carte per cui chiedergli tutto, ma quanto alle risposte, pazienza, non le sa. Riassume però il tutto dicendo nel consesso che propone in fotocopia il testo già approvato da anni e anni or sono, con l'unica eccezione, aprite qui le orecchie, che viene aggiunto un comma per cui se mai quest' Ente dovesse far lavori in casa propria sul suolo delle strade davanti a quei signori, potrà pure anche farli senza chiedere permesso. Vien qui quasi da ridere, ma attacca il Comandante che infila le domande cui è pronto il Professore a dire che non sa. Continua il Comandante ponendo la questione in punto di diritto. Almeno così afferma; contesta che la cosa rispetti il codice stradale, contesta che il regime cui l'Ente si è attenuto sia pure quello giusto. Sostiene infatti che trattandosi in effetti di edifici, non valga regolarli con semplici occupazioni di pubblico suolo a uso privato, ma occorra pure avere il diritto in superficie. Se questo è poi vero, qui mi tocca da notista ricordare che forse la questione potrebbe diventare di sostanza ed anche il diritto a mantenerle andare in discussione. Comunque su questo non c'è accordo, si allunga la polemica, taglia corto il Borgomastro che in tema di diritti o meglio di diritto la sa lunga. Morale non si cambia, il testo andrà poi al voto di sola maggioranza col gruppo in quota Lega che abbandona. C'è solo, all'ultimo minuto, un'apertura. Lo dice il Professore che, svegliandosi di botto, riconosce che potrebbe esser discussa, rivista e dibattuta una nuova sistemata del fronte tutto intero che corre sulla strada. Coglie l'apertura il Comandante che ringrazia, ma avverte di temere che alle intenzioni non seguan poi mai i fatti. Finito dunque il pacchetto che era del Governo, rimango gli interpelli. Sta volta sono tre, il gruppo in quota Lega è in astinenza, li firma pertanto il solo Comandante. Il primo contesta il trattamento economico riservato ai dipendenti di Stresa Servizi. Sostiene essere questo un trattamento che, a parità di mansioni, sia superiore a quello percepito dai dipendenti comunali. Ritiene essere ingiusto e chiede che l'Ente provveda a rimediarvi. L'interpello è bocciato senza appello. Prima il Borgomastro, e poi il Vice Delegato respingon la richiesta, sostenendo tutto essere a posto. Secondo interpello, il ponticello. La favola di sto ponte sul rio Roddo é senza fine o vi sarà poi fine ? Ci tenta la risposta il Borgomastro: sui costi esorbitanti, su quelli del ponteggio, sui modi della gara. Dimentica alla fine di dire solo i tempi. E l'ultimo interpello è l'alberghiera. La storia ormai è stravecchia, col rischio che si perda nel tempo la memoria. Sta volta l'accento è sopra il campo; se disfan prima il campo si rischia che alla fine non ci sia né l'uno e neanche l'altra. Si chiede che cambi un po' il programma, o meglio il crono programma. Risponde il Borgomastro che in queste circostanze ha sempre da dare un'ultima notizia che non dice. Comunque sta volta ci sono pure i soldi che avevan tralasciato; un paio di milioni che servon agli arredi della scuola son ora assicurati. C'è tutto quasi pronto per, si spera, ora iniziare, ma il campo va levato da subito e non dopo; gli scavi serviranno per colmare il nuovo campo e dunque va levato, comunque lui vigila e ci spera.
lunedì 19 dicembre 2016
FINE ANNO: NULLA O QUASI
Non c'è molto nel prossimo interpello che precede poi tutte le feste. Si replica l'accordo con gli asili, non penso vi sia nulla di nuovo; si torna nuovamente a sospendere la tassa sullo sbarco, immagino non vi sia nulla di nuovo, ma comunque si insiste nel cercare la soluzione che non c'é. Si rinnova, immagino anche qui senza cambiare, la storia delle note pensiline lungo lago, rimanendo per sempre insoddisfatta la richiesta di tentare di cambiare. E quindi, non solo non c'è molto questa volta, ma quel poco è la replica del vecchio e nulla più. Esausto da fatica consumata l'altra volta, sta volta anche il gruppo in quota Lega non ha nulla, neppure il cimitero ha preparato, si è forse già dimenticato. Ritorna il Comandante con tre appelli. Del primo abbiam capito non poi tanto, riguarda il trattamento economico riservato ai dipendenti di Stresa Servizi. Se è giusto o non è giusto il contratto di lavoro che a lor viene applicato io questo non lo so, ma presumo, che poi sia più vantaggioso di quanto percepisca un dipendente comunale, questo è certo. Dell'altro, il tema è il ponte d'oro. Si tratta com'è noto del piccol ponticello che ancora manco c'è sul rio del Roddo al Lido di Carciano. I costi lì non tornano anche a me. Dell'ultimo, é l' ormai dimenticata nuova alberghiera. Una replica del porto e i suoi misteri che sembrano ormai l'unica certezza. Con questo ed ultimo interpello si cerca di metterci una pezza, almeno sul campo di pallone, prima che sparisca poi nel nulla.
venerdì 16 dicembre 2016
IL BORGOMASTRO
Visti l'art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267;
Visto l'articolo 13 dello Statuto Comunale; DISPONE di convocare il consiglio comunale In sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno Giovedì 22 Dicembre 2016 - ore 18.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno Giovedì 22 Dicembre 2016 - ore 19.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono Per deliberare il seguente ORDINE DEL GIORNO
Seduta pubblica
1. Comunicazione D.G.C. N. 144 del 30.11.2016 ad oggetto "Esame ed approvazione prelievo dal fondo di riserva - esercizio finanziario 2016".
2. L.R. 28/2007 - Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e l' Asilo Infantile M. Ostini di Stresa - triennio 2017/2019.
3. L.R. 28/2007 - Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e l' Asilo Infantile C. Bassetti di Carciano di Stresa - triennio 2017/2019.
4. L.R. 28/2007 - Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e l' Asilo Infantile di Magognino di Stresa - periodo 1 Agosto 2016/31 Luglio 2019.
5. Esame ed approvazione convenzione tra il Comune di Stresa e l' Asilo Infantile M. Ostini per il funzionamento della sezione Primavera - triennio 2017/2019.
6. Esame ed approvazione ulteriore sospensione applicazione del contributo di sbarco e del relativo regolamento e contestuale ratifica D.G.C. N. 148 del 30.11.2016.
7. Rinnovo concessioni per occupazione demanio stradale con pensiline - periodo 01.01.2017-31.12.2022.
8. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza ad oggetto "Stresa Servizi Sr.l. - Trattamento economico del personale dipendente superiore a quello dei dipendenti comunali. Ingiustizia manifesta e necessità di perequazione" (prot. N. 16770 del 24.11.2016).
9. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza ad oggetto "Passerella Lido di Carciano e cumulo di materiali litoidi. Promesse non mantenute e spreco di denaro pubblico" (prot. N. 17099 del 01.12.2016) 10. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Ordine del Giorno in merito alle sorti della costruenda Scuola Alberghiera sull' area del Campo sportivo comunale (prot. N. 16370 del 17.11.2016).
IL BORGOMASTRO
(Giuseppe Bottini)
mercoledì 14 dicembre 2016
FINE STORY
Finisce dunque in niente la rivincita tentata pur da Canio ed oggi, davanti al tribunale, rimette la querela che quando era l'Alcade promosse contro i tre che, a detta di Lui solo lo avevan diffamato a mezzo stampa. Rimette la querela a tutti e tre, sebbene pur del terzo mancasse anche la firma sul testo pubblicato con tanto di distinguo e di una scusa. Stamani era di buona il nostro Canio; l'assenza dal potere gli fa bene, lo rende più simile agli umani e meno ai sovraumani. Ringrazia persino per il gesto di avere pubblicato il manifesto. Per vero ricordiamo che alcune mani ignote, sul testo pubblicato, hanno pur loro diffamato. Di questo non pare che Canio si sia accorto. Lui cade dalle nubi e prende le distanze, ma è il brodo di cultura o meglio sub cultura che per anni Lui al potere, ha pure alimentato. Può darsi non si sia accorto di quanto è diffusivo, di quanto sia infettivo e poco educativo l'immagine che esce da Palazzo, ma questo è il risultato, lo vedi anche su scala più ampia e più diffusa; comunque Lui si scusa, non sono amici suoi, ma non son neppure amici nostri e dunque qualcuno pure sarà stato. Ma Intanto che é di buona, c'è pure un'ultima questione ancor sospesa. Un'altra querela, sta volta è senza stampa, è al Giudice di Pace da più anni, son cinque gli imputati, la toglie o la mantiene ? Lui, davanti a un buon caffè che manco poi lo offre, dichiara che ora basta, non vuole più saperne di queste storie e quindi... dovrebbe chiuder lì. Finisce così anche questa storia che, a dire di chi scrive, non era manco il caso che avesse da iniziare, ma del senno poi del dopo son piene sol le fosse.
lunedì 12 dicembre 2016
REGALI DI NATALE
Arriva or dunque la fine di quest'anno e come l'altro anno il ponte sul rio Roddo rimane sulla carta. L'abbiamo pure visto e chi si aspetterebbe, visto il prezzo, un piccolo gioiello, ahimé sarà deluso. Il ponte è proprio brutto, due travi con l'assito e un parapetto; siccome poi è un poco poi più alto di quello che era prima, due orrendi corpi d'opera raccordano anche il tutto. Comunque é proprio brutto; eppure sui cataloghi che giran sulla rete, ne trovi di carini: ad arco, leggeri e lamellari, ne trovi quanti vuoi, li offron chiavi in mano, li mettono anche in posa, ti offrono il progetto, il tempo di portarli ed ecco sono pronti. Si vede che in Palazzo non giran sulla rete, ma girano altre cose; è un mondo rovesciato, dobbiamo rassegnarci. Intanto quel bel mucchio di ghiaia e di detriti rimane sulla foce, nessuno che lo voglia,si aspetta ora la piena, nel tempo di un annetto forse arriva così ci pensa l'acqua a farlo scomparire. Dobbiamo rassegnarci anche a sta cosa, d'altronde non c'è limite al peggio e a tutto ci si abitua. Intanto cammina ormai verso il traguardo il porto dei misteri. Nell'ultima delibera ci aggiorna sto Governo lo stato delle cose. Al netto dei lavori buttati col primo dei contratti, una cifra di circa 1,2 milioni tutti in euro, son ora 4,995 i soldi che mettiamo con questo appalto in corso. Peccato che all'inizio di sempre questo appalto, la cifra era diversa: 3,874, poi come sempre accade la somma si è gonfiata, ma a leggere un po' meglio la nota del Governo, se è vero che la somma rimane sempre quella di 4,995, quello che a noi sembra è che l'opera dimagra. Non più la diga é fatta in opera, ma ora vien tutta fatta prima e solo in luogo poi viene montata, ma la spesa é poi sempre la stessa; idem sembrerebbe per poi la passeggiata sulla diga; una formula un po' oscura si legge nel testo del Governo, ma certo non é com'era nel progetto andato in gara; ora é solo una leggera passerella fatta in legno e ferro e niente d'altro. Un altro mistero e poi più nulla.
mercoledì 7 dicembre 2016
SEGNARE UN PUNTO
Lo stato del degrado cittadino segna un punto, ossia si compie un passo, pur piccolo che sia, perché su questo degrado che viene alimentato da attese e aspettative sempre un po' fuori le righe, si possa ragionare per davvero. Le acque per vero si erano un poco mosse sulla rete tempo fa, puntando il dito accusatore su quella che era stata la nota pensilina del trenino da Stresa al Mottarone. Regnava allora Canio che com'era sua costume, appena ricevette la richiesta di muovere il Comune alla conquista di quel sito in stato di abbandono e di vergogna, se l'era data a gambe e morta lì. Riprese questa cosa Italia Nostra che mosse al PPR allora in pubblicazione, la questione. Più sotto riporto la richiesta che venne formulata e, notizia di sti giorni, la Regione, con atto della Giunta, ha contro dedotto le tante osservazioni che aveva ricevuto riguardo al PPR. Nel merito di quella che qui io vi racconto, la stessa è stata accolta nel testo che sotto pur vi incollo. Morale, sul sito ora in degrado nessuna altra funzione con quanto in precedenza già esistente potrà ora prevedersi. E' un piccolo obiettivo ora raggiunto, un tassellino, ma senza questo probabile che ancora qualcuno facesse ed alimentasse altre illusioni. Il prossimo obiettivo è dunque il Borgomastro. Vedremo se come l'Alcade si gira daltro lato e si da a gambe.
Osservazione :
Si chiede di prescrivere sul sito della ex Stazione, attigua a quella
esistente, il mantenimento di una destinazione d’uso congrua con la percezione dell’originaria funzione.
Esito osservazione.
Accolta:
In riferimento alla linea ferroviaria dismessa Stresa‐
Mottarone, si prende atto del rilievo e si provvede a
integrare l’elaborato, si fa presente che tale aspetto è già
stato normato nell’art. 22 delle NdA e nelle prescrizioni
specifiche delle schede A173, A174, A175 e B056.
lunedì 5 dicembre 2016
MILES GLORIOSUS
Sta volta l'oggetto di sto post va un poco altrove. Si sposta dalla cronaca locale a quella nazionale. Bersaglio del commento è dunque il premier ragazzino che di botto si trova avere già finito l'avventura che, con tanta audacia e intraprendenza, pareva avere preso in mano. Servito con nemmeno un tante grazie il suo predecessore, rottamati con modi non men bruschi i "vecchi" compagni di partito, pensava cambiando lui la Carta di correre trionfante, tagliando poi il traguardo senza intoppi. Se questo era il disegno e il sogno di un premier ben disposto, ma anche ambiziosetto, é vero pur che spesso i sogni troppo audaci non sempre poi si avverano e quanto poi il risveglio, esso è amaro e doloroso. Così infatti é pure stato. Il popolo elettore, chiamato troppo in fretta a dare il suo giudizio, invece che alla Carta ha dato il suo parere al Capo del Governo, bocciandolo poi senza l'appello. Insomma si è sbagliato; credeva questo popolo sovrano di votare Matteo Renzi, mentre l'oggetto del quesito era ben altro. Nessuno in questo lungo tempo di un gran bombardamento di balle e contro balle si fosse sognato di spiegarlo. Neppure il diretto interessato lo aveva ben mai precisato, al punto che più volte aveva detto che votando per il no l'avrebbero mandato certo a casa. Così infatti é stato. Esultano i nemici che, uniti in un cartello, si eran messi insieme per fare fuori il premier giovincello. Esultano ma per poco; il tempo di smaltire la sbornia elettorale e presto si azzufferanno ancora più di quanto già fecero prima. E quanto allo sconfitto, trafitto e ora deriso, è giovane e deciso, occorre un po' di tempo, curare le ferite, raccogliere gli amici, riarmarsi ancor di nuovo e certo, prima o poi, ancora lo vedremo.
venerdì 2 dicembre 2016
TRANSARE
Almeno per un paio dovrebbe concludersi così sta storia che ha visto Canio cavalcare con l'arma giudiziaria, sguainata a mo di scimitarra, e fendere con l'aria anche le teste dei poveri avversari sventurati. Almeno per un paio, perché le firme che oggi compaiono in calce al manifesto son solo sol di due e manca il terzo. Il terzo si è infatti poi sfilato dal gruppo più compatto scrivendo a Canio una missiva chiarendo che non c'era l'intenzione di certo diffamarlo, disposto a renderla anche nota, sperando che l'accetti, se no che il Giudice poi si esprima se è vero o non è vero che le frasi incriminate contengono gli estremi del reato. Ordunque, il prossimo 14 del mese che c'è in corso, il giudice di nuovo ci rivede. Se Canio è dunque un uomo di parola rimette la querela per noi due; potrebbe rimetterla anche al terzo, ma potrebbe per questo mantenere la richiesta e allora il Giudice sin'ora assai restio comunque stilerà la sua sentenza. Il testo che da oggi è pubblicato é quello concordato. Non c'è un punto, una virgola o una sillaba che non sia quella che è stata allor transata. Si afferma di nuovo quel diritto alla critica anche aspra, dura e pura che fecero i soggetti avverso la " Zanetta" ; si afferma che se Canio poi si è offeso non era l'intenzione e sol per questo ci si scusa. Insomma un compromesso, un giusto mezzo. Giudicate voi.
In relazione a un manifesto pubblicato nel mese di
ottobre 2013 che dava conto dell’avvenuta approvazione
della variante urbanistica denominata ”Zanetta” e che
conteneva alcune valutazioni fortemente critiche circa
l’intervenuta approvazione di quella variante, i sottoscritti
ritengono di aver operato nell’ambito delle prerogative
e facoltà che il ruolo di Consiglieri, allora rivestito,
conferiva, senza alcuna intenzione di ledere l’onorabilità
e la dignità personale di chi in quel tempo occupava la
carica di Sindaco, Canio Di Milia. Se nella espressione
del loro motivato dissenso non è stato adeguatamente
valutato l’impatto che la critica avrebbe potuto avere
sulla sensibilità personale dell’allora Sindaco, sotto
questo profilo ce ne scusiamo, ribadendo che nostra
esclusiva intenzione era la manifestazione di un dissenso
critico e legittimo.
I componenti del già gruppo consiliare “Insieme”
Vallenzasca P.
Vecchi G.B.
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