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martedì 28 maggio 2019

INVITO



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                                                                CITTA’ DI STRESA

Oggetto: Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.

                                               I L B O R G O M A S T R O
 Visti l’art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267; Visto l’articolo 13 dello Statuto Comunale
                                                          D I S P ON E 
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE  In sessione straordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno Giovedì 30 Maggio 2019, ore 18.30 presso Palazzo Municipale, Sala Canonica  in 1° convocazione,  per il giorno Giovedì 30 Maggio 2019
 Per deliberare il seguente
                                        O R D I N E D E L G I O R N O 
Seduta pubblica. 
1. Comunicazione deliberazione Giunta Comunale N. 56 del 17/04/2019 “Esame ed approvazione prelievo dal fondo di riserva, esercizio finanziario 2019”.
 2. Estinzione anticipata di mutui in essere con la Cassa Depositi e Prestiti. 
3. Esame ed approvazione 2° variazione al bilancio di previsione 2020/2021.
 4. Estinzione asilo infantile "Cesare Bassetti" sito in Carciano di Stresa - Parere favorevole all'estinzione e accettazione dell'intero patrimonio dell'Ipab. 
5. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza prot. N. 7514 del 07.05.2019.
 6. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza prot. N. 6850 del 23.04.2019. 
Seduta segreta 7. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza prot. N. 6984 del 26.04.2019. 2 

IL BORGOMASTRO Bottini

mercoledì 22 maggio 2019

INAUGURAZIONI

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Avrebbe voluto far un bis, mettere insieme il porto col negozio, poi un diavolo di un vento gli ha giocato un brutto scherzo e allora gli è rimasto sto negozio che almeno una cosa ha dimostrato: che i lavori il Plazzo non sa farli. Veloci come un fulmine, precisi come pochi, bruciando anche le tappe, domani già si apre. Se dunque si cerca una risposta al fatto che le opere del pubblico si fanno, poi si disfanno, rallentano, si fermano, ci costano e quant'altro, ebbene la risposta non è facile trovarla, ma il confronto con quello che altri fanno non regge neanche un poco. Ciò detto, per il resto, la cosa che domani la si apre, non sarebbe un evento cui far festa. Se infatti han levato il degrado tutto intorno, il Palazzo si è bruciato, d'un sol botto, la carta rimasta per dare soluzione al problema dei parcheggi. Lo abbiamo già spiegato e qui non ci torniamo, ma pensare di far festa il giorno che, per sempre, si è bruciata forse l'unica rimasta soluzione, ci pare na roba fuor dal mondo. C'é un limite assai umano: non basta esser votati per poi non fare danni; non basta esser votati per essere un po' bravi; non basta esser votati per essere capaci. E dunque ? E dunque teneteveli voi che li volete e avete scelti; teneteveli ben stretti, la colpa non è loro, siete voi.

mercoledì 15 maggio 2019

PALAZZOLA: COMMENTO SCRITTO

 



Ho anticipato ieri in questo blog il testo della Giunta Regionale, non è dell'altro ieri ciò che, dopo tanta insistenza, non sò se bene o male, il nostro Borgomastro ha ottenuto. Dico però che ha ottenuto solo un po' di ciò che avrebbe voluto, perchè in verità lui di soldi ne avrebbe voluti di più, almeno 2 milioni, ma alla fine, sempre che questa sia la fine, di milioni ne ha ottenuti solo 1,3. Esattamente quanti già un anno fa il Vice Reschigna gli aveva prospettato, nenche un euro in più. Se poi valutiamo che l'accoglimento dell'accordo, o meglio della transazione, comporta la rinuncia al contenzioso in atto con la Regione su quel pacco di 5 milioni assegnati e poi, in gran parte revocati, a questo punto il saldo dell'operazione potrebbe essere un po' meno vantaggioso di come sembra. Se poi, ma il se lo possiamo anche togliere, lo scioglimento che si prospetterebbe della fondazione comporterà il trasferimento dell'immobile al Comune, che nel 2004 lo aveva conferito alla fondazione stessa, ebbene su questo trasferimento saranno da pagare imposte perchè nel frattempo le esenzioni fiscali sono state soppresse. La cifretta da pagare sarà dai 400 mila euro in su. Vedete bene che l'operazione non sembra dunque delle meglio riuscite e forse prova ne è il fatto che, dopo alcuni mesi dall'approvazione dell'accordo da parte della Giunta Regionale, qui il Palazzo tace e di tale accordo nessuno parla, tanto meno il Consiglio ha visto ancora nulla. Forse si attendono le elezioni del nuovo parlamento subalpino, forse si pensa che cambiando la bandiera al balcone di Palazzo Lascaris, sarà forse possibile rinegoziare il tutto e in meglio ? Chi lo sa ? Chiedeteglielo al Borgomastro, non a me. Per ora conosciamo solo quel testo che, a parte qualche errore di scritturazione e i molti particolari tralasciati nella ricostruzione dell'Assessora Perugini, libera o libererebbe la Regione dal peso di questa Fondazione che pare non rientrasse più nei programmi di governo. Strano, perchè poco distante, il Vice Reschigna di fondazioni, nel frattempo, ne aveva pure fatte ancora e anche di soldi ne aveva portati. Sorvoliamo. Comunque, se andrà in porto, il risultato sarà che il nostro Comunello non avrà più alibi. Questo sarebbe un risultato positivo. D'ora in avanti non potrà più giustificare la propria annosa e indecorosa incapacità di portare a soluzione il caso Villa Palazzola. Certo che rimarrà, pressochè invariato il problema dei soldi, ma su questo non sembra vi sia una grande preoccupazione, tanto non sarà il Borgomastro attuale a doversene occupare: non ne farà in tempo, lasciando ad altri il cerino in mano, dopo averlo accesso. Già mi sembra di sentire il prossimo Borgomastro accusare questo di aver svenduto 5 milioni di Euro, rinunciando al contenzioso. Si ricomincerà da capo e magari qualcuno avrà pure in mente idee strane sulla destinazione del bene. Già perchè se viene meno la fondazione, anche il suo scopo cessa. Insomma: se il presente è tenuto segretato, il futuro è invece incerto, addirittura ignoto. Quel che è certo è che, fregandosene della figura, come se non c'entrasse niente, l'unico che si sfila da questa storia è l'ente Regione, lasciando il Comunello a vedersela da solo, il che sarà, invece, dai governanti locali, purtroppo, salutato come un grande successo. Evviva.

martedì 14 maggio 2019

PALAZZOLA:QUALCHE NOTIZIA

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REGIONE PIEMONTE BU7 14/02/2019 Deliberazione della Giunta Regionale 25 gennaio 2019, n. 33-8346 Interventi per il recupero, valorizzazione e gestione del complesso immobiliare "Villa Palazzola" di Stresa oggetto di Protocollo d'Intesa del 9.04.2004. Proposta di ridefinizione dei rapporti tra Regione Piemonte e Comune di Stresa e di composizione bonaria della vertenza pendente dinanzi al TAR Piemonte R.G. n. 22/2015. A relazione dell'Assessore Parigi: Premesso che: con D.G.R. n. 61-12157 del 30.03.2004 veniva approvato, e poi sottoscritto in data 9.04.2004, un Protocollo d’Intesa tra la Regione Piemonte ed il Comune di Stresa per il recupero dell’edificio “Villa Palazzola” e del parco limitrofo, di proprietà comunale, e la sua successiva destinazione e gestione a centro culturale, turistico e ricreativo, al fine di valorizzare ed incrementare il richiamo esercitato dal Comune di Stresa, dalla Provincia del VCO e dalla Regione Piemonte, obiettivi da realizzare mediante la costituzione di una Fondazione e lo strumento operativo dell’Accordo di Programma; il Protocollo d’Intesa prevedeva il conferimento da parte del Comune di Stresa del predetto complesso immobiliare alla costituenda Fondazione e l’impegno della Regione Piemonte ad erogare alla stessa la somma di € 5.000.000,00; il Consiglio Regionale, con deliberazione n. 374-19862 del 29.06.2004, ed il Consiglio Comunale di Stresa, con deliberazione n. 46 del 19.07.2004, autorizzavano la costituzione tra i rispettivi Enti della Fondazione “Villa Palazzola”, approvandone l’Atto costitutivo e lo Statuto; ai sensi dell’Atto costitutivo e dello Statuto il fondo di dotazione indisponibile della Fondazione era rappresentato dal complesso “Villa Palazzola” conferito dal Comune di Stresa e dalla somma di € 40.000,00 conferita dalla Regione Piemonte e sarebbe stato successivamente incrementato mediante la concessione di un contributo regionale per la realizzazione dei lavori di recupero dell’immobile pari a € 5.000.000,00, da erogarsi previa la stipula di un apposito Accordo di Programma; la Giunta Regionale, con deliberazione n. 13-14255 del 6.12.2004, approvava l’Accordo di Programma – 1^ Fase (AdP), che veniva sottoscritto in data 10.12.2004 e poi fatto proprio dal Comune di Stresa con decreto del Commissario Straordinario n. 31 del 20.12.2004, pubblicato sul BUR n. 2 del 13.01.2005; ai sensi dell’AdP tutte le attività connesse all’affidamento degli incarichi di progettazione e della successiva realizzazione degli interventi edilizi su “Villa Palazzola” erano in capo alle competenti strutture del Comune di Stresa (art. 5 AdP); ai sensi dell’AdP la Regione Piemonte avrebbe dovuto trasferire alla Fondazione il contributo di € 5.000.000,00 secondo la tempistica prevista dall’art. 11 della L.R. n. 18/1984 (art. 7 AdP), provvedendo comunque ad un’anticipazione del 5% già nella 1^ Fase, per consentire l’acquisizione della progettazione preliminare degli interventi, e ad un’ulteriore anticipazione, che sarebbe stata definita solo nella 2^ Fase dell’Accordo di Programma, per l’acquisizione dei successivi livelli progettuali (art. 3 AdP): gli impegni assunti dalle Parti nell’AdP avevano validità per 10 anni e quindi hanno perso efficacia alla data del 13.01.2015; entro il periodo di vigenza dell’AdP sono state definite le sole fasi progettuali preliminare e definitiva degli interventi edilizi e non vi è stato alcun affidamento dei lavori di recupero di “Villa Palazzola”; ad oggi la Regione Piemonte ha versato la somma complessiva di Euro 497.004,23 per acconti sull’Accordo di programma per progettazione, Euro 190.000,00 per spese ordinarie ed Euro 77.000 per spese straordinarie di messa in sicurezza; dato atto che ai sensi dell’art. 7 dell’Accordo di programma le spese di progettazione preliminare non devono restituite alla Regione nel caso in cui i lavori non siano iniziati nei tempi previsti dal cronoprogramma inizialmente approvato; in prossimità della scadenza dell’AdP il Comune di Stresa ha notificato un ricorso al TAR Piemonte, con il quale ha chiesto la condanna della Regione Piemonte al pagamento del contributo dovuto (€ 5.000.000,00), detratte le somme già versate alla Fondazione. Considerato che: a seguito di contatti intercorsi tra Regione Piemonte, Fondazione “Villa Palazzola” e il Comune di Stresa, è emersa la possibilità di definire bonariamente detta vertenza, rivedendo gli impegni reciprocamente assunti dai predetti Enti in relazione all’intervento in oggetto; il Protocollo di Intesa sottoscritto in data 9.04.2004 deve ritenersi superato e non può più realisticamente trovare attuazione, non avendo la Fondazione “Villa Palazzola” risposto agli scopi per cui era stata costituita ed essendo ormai trascorsi quasi 15 anni, durante i quali sono significativamente cambiati gli obiettivi programmatici della Regione Piemonte e soprattutto si sono progressivamente ridotte, per le note ed oggettive diffico

ltà finanziarie e di bilancio, le risorse regionali da destinare allo sviluppo turistico piemontese, per cui è necessario, nell’interesse della collettività, contenere i progetti pubblici non ancora realizzati; né tantomeno è più possibile, nella specie, prevedere una partecipazione o comunque un contributo finanziario della Regione nella fase gestionale dell’intervento in questione; per sopravvenute ed oggettive ragioni non è quindi più ragionevole per questo Ente mantenere gli impegni finanziari, correlati alle fasi di attuazione e gestione degli interventi, assunti con il suddetto Protocollo d’Intesa, perseguiti attraverso la costituzione dell’apposita Fondazione “Villa Palazzola” e regolati, per la fase attuativa, con l’Accordo di Programma del 10.12.2004; sussistono dunque i presupposti per proporre una revisione dell’assetto dei rapporti tra Regione, Comune e Fondazione, che passi attraverso lo scioglimento- con un nuovo Atto da approvarsi dalla Giunta Regionale - degli impegni assunti con il citato Protocollo di Intesa e la contestuale presa d’atto dell’intervenuta scadenza dell’Accordo di Programma del 10.12.2004, con la rinuncia in ogni caso a far valere qualsivoglia impegno ivi assunto; a seguito di ciò, il CdA della Fondazione “Villa Palazzola” non potrà che disporre l’estinzione dell’Ente, previa l’espressa rinuncia ad ogni credito vantato verso la Regione Piemonte, in applicazione del combinato disposto degli artt. 9 e 13 del relativo Statuto; a fronte di quanto sopra, la Regione Piemonte, al solo fine di favorire la bonaria definizione della vertenza pendente dinanzi al TAR Piemonte (R.G. n. 22/2015) e nel quadro compositivo delle situazioni giuridiche sopra evidenziate, si rende disponibile ad erogare al Comune di Stresa ovvero alla Fondazione (laddove emergano necessità liquidatorie) la somma di € 1.300.000,00, a saldo e stralcio di ogni pretesa da chiunque vantata, onde permettere al Comune di Stresa di perseguire comunque gli obiettivi di recupero e di destinazione a finalità turistico-culturali-ricreative del complesso “Villa Palazzola” di Stresa, che rientrererebbe nuovamente nel patrimonio comunale a seguito dell’estinzione della relativa Fondazione; in conseguenza del suddetto impegno della Regione, il Comune dovrà rinunciare, a qualsivoglia titolo (anche quale Ente fondatore), ad ogni ulteriore pretesa nei confronti della Regione, nonché al ricorso pendente dinanzi al TAR Piemonte-Sez. II R.G. n. 22/2015. Al fine della definizione della transazione sopra citata, è possibile fare fronte agli oneri a carico della Regione tramite le risorse accantonate e non utilizzate nel 2018 del "Fondo per far fronte ad oneri derivanti da potenziali contenziosi", rappresentato nel prospetto del risultato di amministrazione 2017, di cui all’allegato B della l.r. 20/2018. Attestata la regolarità amministrativa del presente provvedimento, ai sensi della D.G.R. n. 1-4046 del 17 ottobre 2016. Tutto ciò premesso e considerato, la Giunta Regionale, unanime, delibera di proporre una revisione dell’assetto dei rapporti tra Regione Piemonte, Comune di Stresa e Fondazione “Villa Palazzola”, che passi attraverso lo scioglimento - con un nuovo Atto da approvarsi dalla Giunta Regionale - degli impegni assunti con il Protocollo di Intesa del 9.04.2004 e la contestuale presa d’atto dell’intervenuta scadenza dell’Accordo di Programma del 10.12.2004, con la rinuncia in ogni caso a far valere qualsivoglia impegno ivi assunto; che a seguito di ciò, il CdA della Fondazione “Villa Palazzola” non potrà che disporre l’estinzione dell’Ente, previa l’espressa rinuncia ad ogni credito vantato verso la Regione Piemonte, in applicazione del combinato disposto degli artt. 9 e 13 del relativo Statuto; che a fronte di quanto sopra, la Regione Piemonte, al solo fine di favorire la bonaria definizione della vertenza pendente dinanzi al TAR Piemonte (R.G. n. 22/2015) e nel quadro compositivo delle situazioni giuridiche sopra evidenziate, si rende disponibile ad erogare al Comune di Stresa ovvero alla Fondazione (laddove emergano necessità liquidatorie) la somma di € 1.300.000,00, a saldo e stralcio di ogni pretesa da chiunque vantata, onde permettere al Comune di Stresa di perseguire comunque gli obiettivi di recupero e di destinazione a finalità turistico-culturali-ricreative del complesso “Villa Palazzola” di Stresa, che rientrerebbe nuovamente nel patrimonio comunale a seguito dell’estinzione della relativa Fondazione; che in conseguenza del suddetto impegno della Regione, il Comune dovrà rinunciare, a qualsivoglia titolo (anche quale Ente fondatore), ad ogni ulteriore pretesa nei confronti della Regione, nonché al ricorso pendente dinanzi al TAR Piemonte-Sez. II R.G. n. 22/2015. Al fine della definizione della transazione sopra citata, è possibile fare fronte agli oneri a carico della Regione tramite le risorse accantonate e non utilizzate nel 2018 del "Fondo per far fronte ad oneri derivanti da potenziali contenziosi", rappresentato nel prospetto del risultato di amministrazione 2017, di cui all’allegato B della l.r. 20/2018. La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 61 dello Statuto e dell’art. 5 della L.R. n. 22/2010.

giovedì 9 maggio 2019

ZIPLINE






E' lesto il Governo cittadino ad autorizzare il ritocco dei prezzi pere la salita e la discesa funiviaria. Non perde tempo; impiega otto mesi per negare indebitamente l'accesso civico a dati sull'offerta tecnica della concessione funiviaria, ma abbiano detto essere lesto a rispondere alla richiesta di ritocco dei prezzi. Così si apprende che l'inflazione Italiana cammina sino alla velocità di circa il 15% in tre anni. Passerà infatti da 15 a 17 euro la tariffa per le persone in gruppo e da 19 a 20 euro, qui l'inflazione è un po' più bassa, per i singoli viaggiatori. Più o meno oltre 100 mila di euro in più all'anno che arriveranno nelle tasche del concessionario, il che non è poco per un azienda che è già oberata da un utile di bilancio che, al netto delle tasse, nel 2017 correva intorno ai 232 000 euro. Con il ritocchino apportato, fermo restando il flusso dei viaggiatori, e con l'inflazione che corre molto meno dei biglietti, si auspica che l'utile possa ancora salire. L'auspicio ci sta tutto in quanto se le cose andranno avanti così, non si capisce per nulla perchè mai non possa essere rivisto in riduzione il contributo che, annualmente, grazie agli accordi di Di Milia, il Comune versa prontamente al Concessionario e che gira attorno ai 130 000 euro. Insomma aumentiamo le tariffe, ma riduciamo il contributo che tale non è , ma esclusivamente una regalia, disposta con prelievo dalle nostre tasche e versamento diretto a gonfiare gli utili di bilancio di un'azienda più sana di quanto si possa pensare. Ultima annotazione, leggendo la delibera, abbiamo appreso che viene citata l'offerta tecnica, quella roba che quando io la cerco non la trovano, che il Borgomastro non sa neppure cosa sia e che quando la chiedo me la negano in nome della democrazia che, neanche questa, sanno cosa sia.




venerdì 3 maggio 2019

DUELLO IN AULA

 



La cronaca già scritta mancava di un pezzetto. In lista di interpello c'era pure la piazza con il palco: i costi sostenuti, le dimensioni esatte, i rimborsi richiesti anche ai privati. Lo spiega come sempre un po' a suo modo il nostro Borgomastro, ma irrompe sulla scena un terzo interrogante. La cosa è molto insolita, la regola in Consiglio non lascia certo spazio che il dibattito si allarghi un po' a tutti quanti color che son presenti, ma la scena ormai la prende, con solita irruenza, un noto consiliere del gruppo in maggioranza che, sta volta, rompe eccome la ferrea disciplina di gruppo e di governo. Sto dunque Consiliere se rotto di star zitto e non avendo altro da fare e neanche da disfare, si lancia, lancia in resta, con impeto e irruenza e irrompe sulla scena con tanto di fragore che lo stesso Borgomastro sobbalza sul suo seggio. Passato poi un momento di vero terremoto, riprende un po' le fila il prode Borgomastro che proprio non gli garba di farsi prendere per il fondo della schiena da quello che in Consiglio è l'uomo di Dimilia. Ne segue un bel duello di sciabole e pugnali, sin tanto che il livello si abbassa un pochettino, col clima che nell'aula ritorna un po' normale. Motivo del dissidio sta dunque nella piazza, non tanto forse in sé, ma per quanto si è capito c'è in corso il tentativo da parte di qualcuno di prendere più spazio a danno del vicino. Sarebbe un po' una guerra di tavoli e di sedie che forse è pur sfuggita di mano al Borgomastro. Nessuno che vi creda che l'insolito intervento sia stato motivato da spirito assoluto di pubblico interesse, c'è sempre anche dell'altro. La prova di sta roba succede il giorno dopo. Sta volta è il Borgomastro che affronta sulla piazza l'incauto cittadino che avrebbe lui promosso l'attacco che a Bottini gli ha fatto il traditore. Lì volano gli stracci e il nostro Borgomastro, furioso e soddisfatto si sfoga come un matto. Bravo.