Archiviato ormai che è stato il messaggio, un po' rifatto e camuffato, d'inizio di quest'anno, riprendono i soliti problemi che angustiano noi, in qualche modo, da sempre mal governati. Le attese pure loro da sempre sono tante; le soluzioni sono, invece, sempre lente e anche se qualcuna di esse arriva in porto, c'è sempre qualcosa che va storto. Prendiamo la piscina; è inutile negare che fosse una richiesta di parte della gente, e quindi ci fu Canio che dietro la richiesta ci fece una vittoria elettorale. L'ebbrezza di quel voto gli tolse, pertanto, la ragione e un'opera inutile e costosa, seppur con mille anche fatiche, sembrò che fosse andata in porto. Inutile poi dire che ora tutto torna ancor a capo; la gestione della vasca è stato un fallimento, la vasca ora fa acqua, ci vuole un quarto di milione di euro per chiudere le falle; morale, non solo la piscina non ha risolto neanche un sol problema, ma è lei che adesso è un bel problema. Prendiamo ora quel porto; C'è chi dice che non serve, c'é chi dice che, invece, serve; non prendo posizione, dico soltanto che un qualche sistema per connettere la Perla con il lago ci voleva. Comunque, sia che serva o che non serva, è stato un bagno di pubblico denaro, una roba che, da sola, meriterebbe interdire per sempre dal pubblico governo i responsabili. Purtroppo, a distanza di tre lustri, nessuno è responsabile, più d'uno ha preso soldi, più soldi del dovuto, è stato un banchetto con tanti commensali di cui nessuno, sin'ora, paga il conto. Finirà ora quest'opera ? C' è solo da sperarlo, così come si spera che qualcuno paghi il conto. E' quindi un altro esempio di come la soluzione di un problema è stata per quindici anni soltanto un gran problema. Tocchiamo la variante, " la Zanetta"; che fosse soluzione del problema ci stava nella testa di Canio, ma non solo. Avessimo fatto un referendum, in massa il popolo elettore avrebbe sostenuto quel progetto. Eppur non è la soluzione del problema. Interrogato sulle sorti del progetto, G.C. , giorni fa, rispondeva che le vie del Signore sono infinite. La fede di quell'uomo, pensando che nostro Signore si occupi di affari e non della miseria, è un poco strana, comunque, traducendo la risposta, vuol dire che l' ok sul suo progetto non c'è ancora. Mi limito, per ora, a dir che non c'è ancora, ossia che la "soluzione" del problema non è certa, più in là, come promesso, vi dirò qualcosa anche di più. Possiamo andare avanti, declinar tutte le cose, le questioni più grandi e più minute e a tutto si trova poi la spiegazione che non è che sia il destino o la sventura che ci fa cader addosso sto degrado. Prendiamo una roba piccolina; le lampade lungo il lago che cadono giù a pezzi. E' un problema, son tutti da smontare e restaurare, c'è il vincolo di spesa da osservare, c'è il porto da pagare, sta roba passa in coda, non c'è storia. Eppur sono così per un' incuria, non certo per l'età, nessuno si è curato di dare un po' di bianco ed ora la ruggine si mangia tutto quanto. Non era mai stato un problema, ma adesso è diventato. Da ultimo vi cito l'impianto funiviario. Adesso qualcuno vi dirà che è stato risolto un bel problema; tirategli un calcio nel sedere. Il bando programmato, il testo che fu fatto e poi rifatto, la gara senza storia è stata l'occasione perfetta che è mancata per tentar la vera soluzione. Il problema è, pertanto, come sempre soltanto rimandato; auguri al Borgomastro.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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lunedì 11 gennaio 2016
PROBLEMI E SOLUZIONI
Archiviato ormai che è stato il messaggio, un po' rifatto e camuffato, d'inizio di quest'anno, riprendono i soliti problemi che angustiano noi, in qualche modo, da sempre mal governati. Le attese pure loro da sempre sono tante; le soluzioni sono, invece, sempre lente e anche se qualcuna di esse arriva in porto, c'è sempre qualcosa che va storto. Prendiamo la piscina; è inutile negare che fosse una richiesta di parte della gente, e quindi ci fu Canio che dietro la richiesta ci fece una vittoria elettorale. L'ebbrezza di quel voto gli tolse, pertanto, la ragione e un'opera inutile e costosa, seppur con mille anche fatiche, sembrò che fosse andata in porto. Inutile poi dire che ora tutto torna ancor a capo; la gestione della vasca è stato un fallimento, la vasca ora fa acqua, ci vuole un quarto di milione di euro per chiudere le falle; morale, non solo la piscina non ha risolto neanche un sol problema, ma è lei che adesso è un bel problema. Prendiamo ora quel porto; C'è chi dice che non serve, c'é chi dice che, invece, serve; non prendo posizione, dico soltanto che un qualche sistema per connettere la Perla con il lago ci voleva. Comunque, sia che serva o che non serva, è stato un bagno di pubblico denaro, una roba che, da sola, meriterebbe interdire per sempre dal pubblico governo i responsabili. Purtroppo, a distanza di tre lustri, nessuno è responsabile, più d'uno ha preso soldi, più soldi del dovuto, è stato un banchetto con tanti commensali di cui nessuno, sin'ora, paga il conto. Finirà ora quest'opera ? C' è solo da sperarlo, così come si spera che qualcuno paghi il conto. E' quindi un altro esempio di come la soluzione di un problema è stata per quindici anni soltanto un gran problema. Tocchiamo la variante, " la Zanetta"; che fosse soluzione del problema ci stava nella testa di Canio, ma non solo. Avessimo fatto un referendum, in massa il popolo elettore avrebbe sostenuto quel progetto. Eppur non è la soluzione del problema. Interrogato sulle sorti del progetto, G.C. , giorni fa, rispondeva che le vie del Signore sono infinite. La fede di quell'uomo, pensando che nostro Signore si occupi di affari e non della miseria, è un poco strana, comunque, traducendo la risposta, vuol dire che l' ok sul suo progetto non c'è ancora. Mi limito, per ora, a dir che non c'è ancora, ossia che la "soluzione" del problema non è certa, più in là, come promesso, vi dirò qualcosa anche di più. Possiamo andare avanti, declinar tutte le cose, le questioni più grandi e più minute e a tutto si trova poi la spiegazione che non è che sia il destino o la sventura che ci fa cader addosso sto degrado. Prendiamo una roba piccolina; le lampade lungo il lago che cadono giù a pezzi. E' un problema, son tutti da smontare e restaurare, c'è il vincolo di spesa da osservare, c'è il porto da pagare, sta roba passa in coda, non c'è storia. Eppur sono così per un' incuria, non certo per l'età, nessuno si è curato di dare un po' di bianco ed ora la ruggine si mangia tutto quanto. Non era mai stato un problema, ma adesso è diventato. Da ultimo vi cito l'impianto funiviario. Adesso qualcuno vi dirà che è stato risolto un bel problema; tirategli un calcio nel sedere. Il bando programmato, il testo che fu fatto e poi rifatto, la gara senza storia è stata l'occasione perfetta che è mancata per tentar la vera soluzione. Il problema è, pertanto, come sempre soltanto rimandato; auguri al Borgomastro.
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