Notizia di Gemelli sulla Stampa messa in rete; la tassa sullo sbarco ora si cambia. Infatti la tassa che ha innescato la lite tra il Palazzo e il capo della flotta che naviga sul lago, ora la legge l'ha cambiata. Non più solo i vettori di linea, ma anche tutti gli altri che portano turisti diventano i soggetti che devono riscuotere la tassa dello sbarco, se applicata, e poi versarla. Di più, la legge cancella una parola che, forse, generava molti seri dubbi se mai sta tassa valesse anche da noi. Un gettito cospicuo, pertanto, si preannuncia; stentato alla partenza, non certo molto alto anche nell'anno che si è chiuso, ma se da ora in poi tutti riscuotono e la versano, il gettito dovrà, di certo, almeno raddoppiare se non anche triplicare. Per ora reazioni da Palazzo non vi sono; non certo ci aspettiamo la lettura del solito pizzino di chi alla materia è delegata, che annunci le intenzioni; se ancor s'intenda sia applicata e, cosa interessante, com' è che sia applicata. Se infatti col capo della flotta l'intesa sarà presto raggiunta, più ardua ci pare raggiungere un'intesa con tutto l'equipaggio che staziona, giorno e notte, di fronte al Palazzo dove ora siede il Borgomastro. Trasformati, di botto, in esattori a qualcuno di loro verrà anche da piangere, mentre a qualcuno non di loro verrà forse da ridere. Insomma, questa tassa, se poi sarà applicata, rischia di innescare la rivolta della piazza. Esenti, sino ad ora, da obblighi fiscali puntuali, se costretti a emettere un titolo di viaggio con la prova della tassa prelevata, va da sé che il pensiero corre ad altro; non tanto alla tassa dello sbarco, quanto all'imposta da lor sempre versata. Al tempo di Canio, l' Alcade alquanto furbettino, la cosa sarebbe piaciuta un po' pochino e la tassa da sbarco rinviata, ma Bottini è un'altra cosa, se vuole mantenere il suo profilo, se vuole che sia poi ricordato come un bravo Borgomastro, deve dimostrar che lo sa fare e questa è l'occasione che, forse, ci voleva. Comunque ora aspettiamo, poi vediamo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 5 gennaio 2016
TUTTI A BORDO
Notizia di Gemelli sulla Stampa messa in rete; la tassa sullo sbarco ora si cambia. Infatti la tassa che ha innescato la lite tra il Palazzo e il capo della flotta che naviga sul lago, ora la legge l'ha cambiata. Non più solo i vettori di linea, ma anche tutti gli altri che portano turisti diventano i soggetti che devono riscuotere la tassa dello sbarco, se applicata, e poi versarla. Di più, la legge cancella una parola che, forse, generava molti seri dubbi se mai sta tassa valesse anche da noi. Un gettito cospicuo, pertanto, si preannuncia; stentato alla partenza, non certo molto alto anche nell'anno che si è chiuso, ma se da ora in poi tutti riscuotono e la versano, il gettito dovrà, di certo, almeno raddoppiare se non anche triplicare. Per ora reazioni da Palazzo non vi sono; non certo ci aspettiamo la lettura del solito pizzino di chi alla materia è delegata, che annunci le intenzioni; se ancor s'intenda sia applicata e, cosa interessante, com' è che sia applicata. Se infatti col capo della flotta l'intesa sarà presto raggiunta, più ardua ci pare raggiungere un'intesa con tutto l'equipaggio che staziona, giorno e notte, di fronte al Palazzo dove ora siede il Borgomastro. Trasformati, di botto, in esattori a qualcuno di loro verrà anche da piangere, mentre a qualcuno non di loro verrà forse da ridere. Insomma, questa tassa, se poi sarà applicata, rischia di innescare la rivolta della piazza. Esenti, sino ad ora, da obblighi fiscali puntuali, se costretti a emettere un titolo di viaggio con la prova della tassa prelevata, va da sé che il pensiero corre ad altro; non tanto alla tassa dello sbarco, quanto all'imposta da lor sempre versata. Al tempo di Canio, l' Alcade alquanto furbettino, la cosa sarebbe piaciuta un po' pochino e la tassa da sbarco rinviata, ma Bottini è un'altra cosa, se vuole mantenere il suo profilo, se vuole che sia poi ricordato come un bravo Borgomastro, deve dimostrar che lo sa fare e questa è l'occasione che, forse, ci voleva. Comunque ora aspettiamo, poi vediamo.
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