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sabato 10 febbraio 2018

ARCHEOLOGIA LOCALE




La ricerca di soluzioni a problemi vecchi e sepolti, ha consentito di riesumare e cercare di riportare alla luce una delle questioni di degrado tra le più sentite dall'intera comunità. L'abbandonata stazione della ferrovia Stresa- Mottarone, seppur sepolta da anni di incuria totale, privata e pubblica, "rischia" di rivelare una qualche sorpresa che, ove confermata, potrebbe ridare speranza e concretezza ad un progetto di suo recupero. La questione sta nella proprietà legittima del sito, o meglio della parte che residua, ossia l'edificio già sede della direzione della soppressa linea ferroviaria e di parte della banchina viaggiatori. Nelle carte del Comune sta infatti una nota di Rete Ferroviaria Italiana, datata anno 2006, che chiede alla Società Ferrovie Mottarone di restituirle quei beni. Non sappiamo come la vicenda sia poi andata, è un fatto però che quel sedime non avrebbe dovuto transitare da Ferrovie Stato a Ferrovie Mottarone come invece è avvenuto per tutti i restanti beni e ciò in quanto oggetto di una concessione che, alla scadenza, ne prevedeva la restituzione al suo legittimo proprietario e non certo l'incameramento. Da qui la curiosità e l'interesse a saperlo che è l'oggetto della lettera di 20 20 che postiamo. Che poi la cosa non sia peregrina lo dimostrerebbe un'altra vicenda che, proprio in questi giorni, sembrerebbe essere arrivata al suo termine. Il piazzale di arrivo della Funivia alla stazione del Mottarone e, probabilmente, anche l'interra vecchia rimessa sulla vetta del materiale rotabile. Pare che un giudice abbia sentenziato non appartenere alle Ferrovie del Mottarone e quindi, probabilmente, passeranno al Comune. Insomma, storie vecchie, affatto chiare che riesumate possono svelare sorprese, spiacevoli per alcuno e meno per altri. Cercare l'origine della proprietà non è dunque soltanto una perdita di tempo per noiosi archivisti, ma dovrebbe servire pure a sguinzagliare il nostro solito Cronista sempre alla ricerca di colpi giornalistici sensazionalistici. 






 

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