Ormai quel che è fatto è fatto. Si poteva fare di più, di meglio, di diverso... Ne possiamo anche parlare, ma non serve. Il Borgomastro e il suo Governo così hanno deciso e questo basta. Probabile un' occasione, forse l'ultima, sia andata persa, ma questo è. In democrazia non governano i migliori, ma gli eletti. Comunque se vogliamo dir due cose lo possiamo. Primo che i governi sono eletti per appunto governare e non soltanto per farsi governare. Or, nel caso qui in esame, è chiaro che di azioni di governo non c'è neppure un'ombra, ma soltanto una penombra. Se si fosse veramente voluta trovare soluzione alla questione dei parcheggi,che per verità non è soltanto di parcheggi, ma di qualità di una città, le strade da percorrere erano altre. Intanto questa storia del bene tutelato che, in realtà, per nulla o ben poco è tutelato. E' singolare che una città che non si vergogna di lasciare andare a pezzi gran parte del proprio patrimonio storico e paesaggistico, in alcuni casi anche soggetto a tutela culturale, poi ci racconti la favola di una Soprintendenza che si metterebbe di traverso rispetto alla " distruzione" di una rimessa per tranvie, poco o nulla visibile nella sua parte più conservata, circondata da una edilizia assolutamente impropria e quindi ormai un relitto, di cui per decenni abbiamo lamentato la sua rovina e che non ci strapperemmo le vesti nel caso venisse sostituito da una nuova edilizia, purché di qualità. D'altra parte dov'erano questi nuovi paladini dell'architettura conservativa, quando, alla luce del senno del dopo proprio a fin di nulla, si è messo mano al vecchio Palazzo dei Congressi, manomettendone la sua originaria impronta architettonica novecentesca sì, ma per nulla indegna ? Ora, invece c'é il sospetto che abbia fatto comodo che una qualche Soprintendenza manifestasse una riserva all'abbattimento totale della rimessa, per giustificare l'impossibilità di fare dell'area un uso diverso da quello che è saltato fuori o comunque di farne un uso maggiore, ossia che potesse avere una maggiore capacità ricettiva per auto rispetto al numero risibile che invece leggiamo avrà. Se poi si mettono a confronto due esigenze ambientali da tutelare: una qualità del paesaggio e della vivibilità cittadina, sgomberata da auto, da un lato e la conservazione di un rudere negletto dall'altro, a chi dobbiamo dare prevalenza se dobbiamo scegliere l'uno o l'altro? Procediamo: si poteva chiedere di più e di meglio ? Certamente e rimanendo sempre e solo all'interno di una legge urbanistica che lo avrebbe permesso. Condizione prima era che però si governasse o meglio lo si tendesse a fare, mettendo mani in fretta ed a tempo opportuno, a quella variante d'area, più volte vagheggiata, ma mai attuata. Dico questo perché, anche consentendo un insediamento commerciale, più o meno come quello poi previsto, le dotazioni di standard avrebbero potuto crescere, legittimamente, passando da quel 100% della superficie utile lorda ad anche qualche cosa di consistente in più, ad esempio ad un 200%, per nulla scandaloso. A questo la legge avrebbe consentito di aggiungere anche altri standard, non solo parcheggio, e allora perché non farsi consegnare l'area della pensilina ferroviaria che, peraltro, è manco tutta di quelli che dicono di essere i proprietari? Orbene se questa tempestiva variante fosse andata in porto, l'esigenza di ricorrere alla legge 106, come hanno poi fatto, non si sarebbe manco presentata, in quanto ciò che pensavano di fare si sarebbe potuto fare, con soltanto un qualche onere in più per l'attuatore e qualche beneficio in più per il pubblico. Visto che il primo ha i migliori bilanci tra le aziende del settore, non si sarebbe certo tirato indietro. Peraltro, anche se poi la riserva della Soprintendenza non si fosse riusciti a rimuovere, una qualche soluzione si sarebbe potuta trovare, ad esempio, facendo alzare di un piano il parcheggio comunale lì vicino esistente, ricordando infatti che gli standard parcheggio possono venire legittimamente assolti anche in strutture multipiano, non necessariamente quindi chiedendo cessioni di maggiori aree. Ma forse nessuno ci ha pensato. Però per rendere attrattivo l'investimento si poteva anche metterci dell'altro, ciò la previsione che la gestione dei parcheggi pubblici sarebbe rimasta a vantaggio dell'investitore per una qualche decina iniziale di anni e chissà che allora non sarebbe stato proprio lui a chiedere di alzare gli standard? D'altra parte a noi, pagare il Comune o pagare qualcun'altro per tenerci l'auto, non è che ci cambia la vita se quel qualcun'altro ha cacciato i suoi soldi per fare l'opera e non ce li ha levati di tasca nostra. Ma anche questa soluzione a nessuno pare sia passata per la mente. Altra soluzione avrebbe potuto essere quella partecipata: sin qui arriva il privato che investe, da qui in là ce li mette il Comune; poi la gestione se la sarebbero spartita proporzionalmente. Perfetto. Avremmo preteso troppo a che avessero pensato a soluzioni come queste ? Dipende, dipende dal grado di raziocinio che i governanti possiedono. Se ne hanno poco avremmo chiesto troppo, se ne hanno tanto avremmo chiesto troppo poco. Rimane insoluta la questione di quanto ne abbiano, così come rimane insoluta la questione viabilità. Collocandosi sotto la soglia dei 900 mq. di superficie commerciale, l'investitore ha evitato di mettere mani al portafoglio, avendo diversamente l'onere di farsi uno studio sulla viabilità esistente e indotta dall'investimento e poi attuarne le previsioni. Se la cava con una rotondina e una qualche tratta di marciapiede. Poca roba, i problemi, non risolti, si accresceranno. Qui credo ci sarebbe voluta una buona capacità negoziale e poi qualche cosa si sarebbe potuto infilare in quella variante che non hanno voluto fare e che ricordo, l'Archiatra di corte, alias il Professore, una volta decretò non essere possibile, cosa che detta da chi fece "La Zanetta " suona veramente surreale.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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sabato 24 febbraio 2018
RIFLESSIONI INUTILI
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