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martedì 30 aprile 2019

ATTESE TANTE: RISULTATI SCARSI

 









Arriva dunque il Consiglio con i conti dell'anno ormai passato. Son tutti positivi; un avanzo senza fondo che la nota delegata alle finanze si sforza di illustrare la fine che dovrebbe ora fare. Non importa se parla di bilancio, e ignora il consuntivo, le preme dimostrare che gli avanzi di gestione verranno ora sì spesi, non certo accantonati. Più difficile spiegare la causa di sti avanzi che in fondo sono il segno di come la macchina in Palazzo è tutta arrugginita e certo non cammina e se lo sblocco degli avanzi non fosse ora venuto per effetto di sentenza, con fischio che spendevano i soldi che anche avevano. Comunque poi vedremo. Di certo salta agli occhi la cifra dell'avanzo che supera in milioni il numero di tre. Comunque spiegare un consuntivo non è raccontare il preventivo. C'é anche Severino che pure lei contesta sto metodo un po' strano, ma è chiaro che il Governo, nell'ultimo suo miglio, ha fretta di mostrare un qualche risultato e intanto mette avanti le cose che vuol fare coi soldi "guadagnati". Si chiude dunque senza scosse l'esame, per vero manco fatto, dei conti del passato; un voto di astensione, due voti son contrari e gli altri son contenti. Son sempre 16 euro i soldi del gettone che i prodi Consiglieri si assegnan per seduta. Son proprio pochi soldi e proprio perchè pochi ci viene anche difficile capir perchè mai non vi rinuncino, ma tutti se lo votano. C'é un tema assai complesso che si deve ora affrontare. Si vuole forse impedire che si usino le macchine, con tanto di rimorchio, che piazzano in posteggio per far pubblicità. E' il Vice Delegato, che è pure un avvocato, che tiene tutti desti con una colta prolusione sul tema che è affrontato. Occorre confessare che se fosse per quanto ha raccontato, nessuno avrebbe mai convinto a votar la sua proposta. Ma tutti son distratti, non certo il Comandante che un poco lo punzecchia, ma i numeri son quelli e passa anche sta cosa. Più o meno qua finiscono gli oggetti in votazione e inizia la parte un po' più attesa, riguardo gli interpelli. Inizia il comandante; lui mette nel mirino la capa dell'Ufficio che regge l'edilizia. Arrivati a questo punto, le porte del Consiglio, sarebbero da chiudersi, invece stanno aperte e dunque noi ascoltiamo ciò che pure conosciamo: se uno fa un abuso in tema di edilzia non sempre è perseguito. Lo dice con chiarezza il noto interpellante che fa casi concreti. Ci piacerebbe pure aggiungere il caso, persino che sta scritto nel verbale di un Consiglio e poi pure anche accertato, di un piano di albergo cambiato in lussuosa residenza o il caso, questo pure segnalato di un parco di due ville, peraltro vincolato, cambiato in un parcheggio. Comunque, a parte la questione che ste cose si trattano in segreto, ne esce un quadro chiaro sul grado di rigore che regna nel Palazzo. Si passa poi ad un caso di un'area in quel di un' isola, che un noto ex deputato ha forse recintato. Si assiste anche in sto caso a un pregevole intervento del Vice Delegato, che pur fa l'avvocato, ma che sembra molto incerto, citando di sproposito le norme più insensate. Se questo è il risultato non vedo molto chiaro. Si cambia di argomento: oggetto di interpello i numeri che mancano o ritardano degli atti del Governo e dei Capi dei Servizi. Si cita, a mò di esempio, un caso clamoroso, si attesero non mesi, ma un anno e poi due mesi, per mettere nell'albo la spesa per il porto di un'altra metà di milioncino. La colpa è del sistema, non certo in questo caso, lo dice l'Avvocato: c'é un virus e forse un acher che insidia l'albo intero. Sul tema del Palacongressi, ci spiega tutto quanto il nostro Borgomastro. Non è tutto ben chiaro, ma poi ripete ancora e un poco si capisce. Occorre fare un bando. Sin'ora nessuno che lo voglia sto santo di Palazzo, ma intanto si va avanti, gestendo un po' in diretta e pagando dei servizi per non chiuder proprio tutto. Più o meno quest'anno si pareggia. Il tema poi del porto è l'ultimo trattato col pubblico presente. Per vero novità non ce ne sono. Il porto non funziona se, col lago tutto in magra ci soffia anche un po' il vento. Il sette poi di maggio arrivano i periti, il Poli di Torino è stato incaricato di fare lui le prove e dire cosa fare per metterlo in funzione. Chi poi paga che cosa, nessuno che lo dice.Inizia ora in segreto quest'ultimo argomento: la vasca per il bagno. Rimane un gran mistero che cosa mai si celi dietro tutto sto segreto. Boh !

sabato 27 aprile 2019

MINA VAGANTE







Lunedì prossimo venturo la storia di sto porto torna in aula. Motivo d'interpello le ultime vicende che vedono coinvolta l'opera più lunga e anche tribulata da cui, da quasi ormai ben quattro lustri, non sembra che la Perla si sappia districare. Non certo qui sappiamo che cosa dirà in aula il Borgomatro. Bruciato che è già stato sulla linea del traguardo, di certo gli scotta sta questione che, pensando di averla ormai risolta, aveva già pensato a fare una gran festa che, un vento malandrino ha rovinato. Or dunque se la storia di quest'ultima vicenda prende avvio da quel giusto che si sappia intorno alla variante che aveva un tantino cambiato, sempre in peggio, lo stato dell'opera incompiuta, già corrono altre voci che, qualora comfermate, sarebbero una tegola aggiuntiva per questo Borgomastro, ma non solo. Le voci che abbiam colto e che occorre confermare, ci dicono che l'avviso su quanto ora è successo, l'avevano già dato gli stessi progettisti. Quest'ultimi avevano già scritto, relazionando sul progetto che lo stesso, in magra di lago e con il vento, qualche rischia presentava. L'avviso dunque c'era, bastava fosse letto e prima di approvare sto progetto, si fosse riflettuto molto a lungo. Diverso invece è andato; nessuno lo avrà letto, nessuno lo ha guardato, nessuno ci ha badato. Se dunque questo indizio che vi diamo sarà poi confermato, è difficile che qualcuno poi si salvi da accuse e responsabilità pure pesanti. Se qualcuno cercherà, come al solito che avviene, scaricare sui tecnici la colpa, quest'ultimi lo dissero per primi che non era poi affidabile del tutto il progetto consegnato. Ci ripensi ora anche Canio che, Bottini già al suo fianco, ci mise la sua firma sull'atto che approvò pure il progetto. Signori: sta volta non si scherza; se è vero e poi sarà pure provato ciò che qui vi ho raccontato, preparativi ora al peggio. Di certo la festa non solo è rimandata, ma del tutto ora è annullata.

mercoledì 24 aprile 2019

CIAMBELLA SENZA IL BUCO







Sembra che stia venendo senza il buco la nuova ciambella stradale che dovrebbe regolare meglio, si fa per dire, la viabilità o meglio i problemi di viabilità che il nuovo centro commerciale genererà già di per lui, oltre a quelli già esistenti. Il buco alla fine probabilmente ci sarà, ma al momento non si vede, anzi sembra proprio venuta male questa graziosa ciambella, messa un po' di lato, anziché bene nel mezzo, rischierà di o dovrà essere scavalcata dai mezzi un po' eccessivi, impegnati a superare quei stretti percorsi a ostacoli disegnati per terra. Comunque niente male; soltanto conducenti con il collo molto lungo avranno poi l'onore di poter vedere che cosa mai succeda sul loro lato sinistro, quello cui devono, o meglio dovrebbero, dare precedenza provenendo dal Palacongressi. Alla fine, a quelli con il collo normale, sarà consigliato scendere, fare due passi, guardarsi intorno e se non sta arrivando nessuno, risalire e partire. Non va meglio per i temerari che, con mezzo normale, devono circumnavigare la ciambella per scendere verso il Palacongressi, essi rischiano di impattare in un ostacolo a spigolo vivo spuntato, mica tanto, negli ultimi giorni: una sorta di nuovo modello di dissuasore di velocità che, sicuramente punirà on line, molti incauti conduttori di auto con ruote di gomme. Va beh, tutte cose che si possono aggiustare. Prima che la ciambella sarà pronta, si potrà sempre vedere di fargli un buco da qualche parte. Manco si capisce ancora bene come si potrà affrontare la salita estrema per salire sul top del nuovo centro commerciale. Probabilmente sarà necessaria una qualche torsione intorno alla ciambella. Non va meglio in discesa, se mai qualcuno abbia intenzione di dirigersi verso il centro della cittadella. A questo punto però mi pare di andare in confusione e allora invito a chiedere informazioni direttamente al Borgomastro, sicuramente informato.

venerdì 19 aprile 2019

CONSIGLIO UTILE




I L B O R G O M A S T RO D I S P ON E
di convocare il CONSIGLIO COMUNALE in sessione ordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno lunedì 29 APRILE 2019, ore 20.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione ordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno lunedì 29 APRILE 2019, ore 21.30 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono per deliberare il seguente O R D I N E D E L G I O R N O

1. Ratifica deliberazione G.C. N. 45 del 27.03.2019 ad oggetto “Esame ed approvazione prima variazione al bilancio di previsione 2019/2021”.
2. Esame ed approvazione rendiconto di gestione e relativi allegati, esercizio finanziario 2018.
3. Redazione bilancio consolidato 2018 e seguenti. Esonero predisposizione ex-art. 1 comma 831 legge 145/2018. 4. D.M. 19 aprile 2000, N. 119
4 Determinazione misura gettone di partecipazione alle sedute consiliari, anno 2019.
5. Esame ed approvazione convenzione con il Consorzio Servizi Sociali del Verbano per la gestione del servizio di assistenza domiciliare S.A.D. – 01/03/2019- 28/02/2022.
6. Esame ed approvazione modifica al Regolamento Comunale per l’applicazione dell’imposta di pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni. 2
7. Gruppo Uniti per Stresa – Interpellanza ad oggetto “Abusi edilizi e occupazione abusiva di suolo demaniale comunale”
8. Gruppo Uniti per Stresa – Interpellanza ad oggetto “Isola dei Pescatori. Occupazioni abusive di suolo pubblico e chiarimenti su area sottostante portico”
9. Gruppo Uniti per Stresa – Interpellanza ad oggetto “Ancora buchi neri nell’albo informatico delle delibere della Giunta Comunale e nelle determine dei Responsabili di Servizio alla voce Amministrazione Trasparente”
10. Gruppo Uniti per Stresa – Interpellanza ad oggetto “Palazzo dei Congressi e costruendo porto turistico”
11. Gruppo Uniti per Stresa – Interpellanza ad oggetto “Pedana in piazza Cadorna”
12. Gruppo Progetto Comune – Interpellanza ad oggetto “Piscina comunale ed annesso immobile”

FIRMATO :

BOTTINI BORGOMASTRO PRO TEMPORE

giovedì 18 aprile 2019

INAUGURAZIONI PASQUALI








Pasqua 2019, nelle intenzioni e nei desiderata dell'ambiente di governo, avrebbe dovuto essere se non proprio di resurrezione, almeno di inaugurazione. La realtà appare invece un poco diversa. Dopo la doccia fredda presa sul caso: "porto" il governo è riuscito a buttare per aria un pezzo di cittadella, senza riuscire, o riuscendo a mala pena a sistemare qualche cosa in tempo utile per le feste. Va beh, siamo abituati a questo e ad altro, ormai non dobbiamo neppure più farci caso; non sono incidenti, sono la normalità della vita quotidiana della Perla del lago. Comunque, trascorsi da un po' di tempo i dieci giorni che, durante l'imbarazzata, ma direi imbarazzante intervista televisiva, il Borgomastro aveva preannunciato come termini per mettere a posto i guai del porto, l'unica cosa certa è che tutti sembrano scomparsi. Le banchine stanno lì come le ha messe la burrasca, ogni attività sembra sospesa e il dubbio è che il prossimo problema sia quello chi mai debba pagare il rimedio alle magagne combinate. Probabilmente pagherà ancora una volta pantalone e un modo per farlo è riuscire a dimostrare che la soluzione del problema sia complessa, in quanto le cause del disastro sarebbero complesse pure loro. In altre parole, così ci capiamo subito, sarebbe troppo facile imputare i guai a un madornale ed elementare errore di lettura dei dati sulla magra di lago. In tale caso la colpa grave cadrebbe come un macigno su tutta la filiera tecnica o no, che ha redatto, progettato, firmato, validato e approvato. Quindi mettiamoci dentro qualche algoritmo, qualche complesso calcolo, una qualche sofisticata simulazione, importante è arrivare a dimostrare che la cause stanno complesse e che anche se non ci fosse stato, come ci è stato, un banalissimo e imperdonabile errore, il porto non sarebbe andato bene lo stesso. Arriveranno a dimostare che la forza dei venti, causa il cambiamento climatico in atto, per effetto dell'eccesso della differenza di variazione della pressione atmosferica, è o sarà maggiore del passato e quindi ? Quindi il rimedio sarà, non solo complesso, ma prudenzialmente più oneroso. Mi danno del matto ? Ma guardate che hanno già usato questo sistema per dimostrare che bisognava cacciare il doppio dei soldi di quanto previsto per il dragaggio del porto le, inventandosi le piene dei rio Creé e del rio Rosmini che avrebbero scaricato il trasporto soldo dentro l'area del porto. Nulla di nuovo dunque sotto il sole. Comunque vedremo. Pure imbarazzante il fatto che, dopo la famosa intervista, il Palazzo abbia spento le luci e chiuso le porte. Informazione cioè nulla, come se questi nostri governanti fossero il cda di una qualsiasi società privata della quale non dar conto a nessuno se non agli stessi proprietari. Se non sbaglio, il Borgomastro, ma anche tutti gli altri, stanno lì per voto popolare, cioé provvisoriamente messi lì per fare qualche cosa di buono e, se la cosa non li disturbi troppo, ogni tanto dire qualche cosa:nè di destra, né di sinistra, per carità, ma solo qualche cosa. Neanche questo ci meritiamo: imbarazzanti interviste del Borgomastro, altri personaggi dello staff che rasentono i muri cittadini, quasi a evitare brutti incontri, altri ancora che sembrano ammutoliti, non si comprende se per imbarazzo o per altra causa: un abbassamento di voce improvviso.Chi lo sa ?

mercoledì 10 aprile 2019

SINTESI

 









Ormai, dopo quattr'anni, è possibile redigere un preconsuntivo della esperienza del Borgomastro a capo della cittadella. Ebbene, per lui non c'era la scusante del rodaggio da compiere; se non era rodato lui chi mai avrebbe potuto esserlo ? Nessuno. Quindi era entrato subito in funzione, forte della sua più che ultradecennale esperienza e sicuro di andare subito a segno. Cannio gli aveva lasciato qualche dossier ancora aperto, più di uno per la verità; insomma l'eredità non era delle migliori, ma il nostro Borgomastro era ben al corrente della cosa, avendo contributo attivamente a costruire il passato. Vado un po'a caso, ma mi pare che uno dei primi dossier aperti fosse il caso Villa Aminta o meglio la passeggiata col binocolo. Quattro e quattro otto, il Borgomastro risolve il problema: incassa i soldi e manda all'aria la passeggiata. Si direbbe meglio che niente. Va bene accontentiamoci. Poi viene il dossier piscina; c'é aperto un contenzioso con il gestore che non ha mai pagato, c'è la vasca che fa acqua. Nessuna preoccupazione, anche in questo caso il Borgomastro è rapido a risolvere la questione. Fa infatti una bella transazione con il gestore. Si impegna a riparare il colabrodo ( quanto alla garanzia data dal costruttore non c'è molto da sperare) e rinvia, a dopo la riparazione, l'obbligo per il gestore di pagare il canone. Morale: i tempi poi si allungano di oltre un anno sul previsto e quando finalmente tutto è pronto, il gestore non paga niente. Risultato finale: un quartino di un milione di eurini è costato chiudere i buchi del colabrodo, soldi incassati zero e, spedito il gestore, al Comune rimane di pagare le rate del mutuo che aveva garantito per gli allestimenti del locale ristorante. Direi che come risultato ci siamo, visto che al momento, per la prossima gestione, non c'é ombra di chi gestirà mai la vasca da bagno. Si potrebbe chiedere a Cannio se mai avesse interesse a farlo lui. Passiamo oltre e andiamo avanti. Una piccola cosa che sicuramente i più avranno dimenticato, ma che io no. Quando il Borgomastro si insedia, Canio gli ha lasciato un credito testamentario consistente nei canoni demaniali mai pagati dal Grand Hotel. Sarebbero un 100 mila euro, ma facciamo anche solo 50 mila, visto che il recupero del pregresso si è fermato a 5 anni per tutti gli altri. Chiunque, di buon senso, si sarebbe sentito in dovere di riscuoterli, non fosse altro che per equità fiscale. Ebbene: il Grand Hotel, cioé i padroni si oppongono: una bella burrasca, questa volta con il lago in piena, ha fatto un buco nel muro e se il comune non glielo aggiusta loro dicono che rinunceranno a rinnovare la concessione. Si chiama ricatto, ma chiamarlo così non è politicamente corretto. Si fa allora una transazione, un'altra e così sono già tre e, dopo aver rinunciato a incassare i 50 mila dei canoni del passato, ma non lo dicono, il Comune si impegna a rimborsare anche il costo della riparazione. Lo sconterà nel futuro, rinunciando a incassare i canoni fin tanto che il costo intero non sarà rimborsato. Niente male; ci sarebbe da mandarli alla corte dei conti, ma lasciamo perdere. L'onere della riparazione era del concessionario e se lui non avesse voluto farlo, che si accomodasse pure; poi il Borgomastro di turno avrebbe dovuto mettere all'asta l'eliporto e tutto il resto e fargli davanti al Grand Hotel un bell'esercizio bar. Credo che si sarebbero incassati dei bei soldi, ma a quel punto voglio vedere se i padroni non fossero corsi a riparare i buchi e pagare il debito. Comunque andiamo avanti, c'è ancora molto da scrivere. Un altro dossier sempre aperto era ed è la Palazzola. Vicenda lunga, direi quasi antica intorno alla quale tutti i governi degli ultimi 30 o quasi 40 anni si sono cimentati, naturalmente con esiti alterni, ma i risultati si vedono. Anche qui pare che il Borgomastro si sia cimentato. Il cimento però è coperto da un persistente silenzio. Secondo le più o meno recenti informazioni, tutti questi ultimi anni sarebbero stati impiegati dal Borgomastro, non tanto per reperire le risorse mancati, ma per riappropriarsi del bene, cioé per riuscire a sbarazzarsi della Fondazione e ritornare esclusivo proprietario. Per fare cosa e con quali soldi, questo non pare che importi, il suo disegno è un altro. Riuscirà il nostro eroe a riconquistare il maniero ? Probabilmente, anzi sicuramente no, perché la Regione chiude i battenti per le elezioni e prima che i nuovi governanti riprenderanno in mano la cosa, il Borgomastro sarà fuori. Quindi tanta fatica per nulla e soldi zero. Ma andiamo avavanti, lasciando naturalmente la questione porto, per ultima. Allera ricordiamo la vicenda, ridicola, della tassa da sbarco. Non ripeto l'anedotto che già ho raccontato sulle assicurazioni che il Borgomastro aveva dato dopo un suo ritorno dalla capitale e dagli uffici del Mef, ma gli ultimi sviluppi di questa vicenda dimostrano quanto sia incauto e temerario il suo procedere. Ora si butta, impugnando davanti al Consiglio di Stato la sentenza del Tar, ma passeranno forse almeno tre anni prima che possa esserci una decisione, per nulla certa nel merito. Intanto non incasserà più un soldo. Ma se proprio ci teneva, che ci provasse a cambiare la delibera e a farla con un po' più di testa, magari il Mef non l' avrebbe più impugnata e Lui avrebbe incassato da subito. Ora aspetti. L'Alberghiera è nuovamente ritornata nell'ombra, ma anche qui il disinteresse del Borgomastro per tanto tempo del suo mandato è proverbiale. Quando si sveglia però non trova di meglio che confermare la scelta che era stata cambiata. Ci vuole l'Ente Provincia a chiedergli espressamente di fare quell'accordo nei modi che esattamente più volte su questi post ho sponsorizzato, ossia scuole elementari ecc. Ma alla fine Lui e il suo Consiglio rifiutano dicendo che non ci sta fisicamente. Ma sta a Lui contestarglielo ? Se a quelli basatava perchè impedirlo. Comunque ora è nuovamente tutto fermo e ancora un po' che aspettiamo avremo la scuola elementare più deserta d'Italia: ossia 4,47 alunni per aula e la scuola alberghiera più affollata d'Europa, ma importante è fare notizia. La vicenda urbanistica, vaso di Pandora per eccellenza, è un altro oscuro capitolo legato alle attività non pubbliche del Borgomastro. Che fine abbia mai fatto , nessuno lo sa o lo dice, ma il desiderio di portare a soluzione la vicenda " Zanetta" non può non avere in questi anni accarezzato l'ambizione del Borgomastro. Lui dice tutto a posto. Tutto a posto cosa ? Lo sa che se ci prova ancora a non rispettare la regola si trova il ricorso a sbarrarglielo e questa volta l'errore di notifica non ci sarà più a fermarci. Rimane il porto: doveva essere la festa di incoronazione, il tripudio, la sua glorificazione. Avete visto come è andata a finire. Per ora non aggiungo altro.

mercoledì 3 aprile 2019

IL BORGOMASTRO DIMEZZATO





Alla fine qualcosa succede. Anche i più incalliti convinti dell'immortalità dei governi e dell'immortalità in primis del Borgomastro, dovranno convincersi che, forse, è finita. Al di là delle poco comprensibili, ma ottimistiche, dichiarazioni del nostro Borgomastro, rese all'indomani dell'incidente portuale, l'impressione è che abbia preso la scopola più grande della sua lunghissima carriera amministrativa locale. Dire che il Borgomastro sia ko non è affatto una sciocchezza. Alla vigilia di una festa che aveva aspettato per 20 anni e che si apprestava a celebrare come fosse la sua, il destino gli ha preparato, questa sì, una festa che mai si sarebbe aspettato. Se non fosse una sventura ci sarebbe da gioire. Eolo è stato più efficacie e più tempestivo di qualsiasi azione umana. Non sarà una questione di una decina di giorni; il rinvio della festa sarà molto più lungo, la stessa festa è a rischio e chiunque di buon senso eviterebbe di celebrare la fine dell'opera pubblica più scandalosamente gestita dall'epoca della nascita della cittadella, ossia una fila di secoli fa. Nonostante questo, qualcuno, che pure una qualche responsabilità se la porta, voleva provarci, anzi non ne vedeva l'ora. Come sempre succede, quando le aspettative sono alte, la loro caduta è un tonfo e il Borgomastro si ritrova a terra, come mai gli era successo. Preoccupato ? Direi di più, oltre che essere completamente demoralizzato, e per uno come lui è difficile esserlo, anche alcune preoccupazioni potrebbero avere il loro peso. L'incidente portuale rischia di scoperchiare quel vaso di Pandora ( un altro) che per tanti anni si era cercato di tenere ben chiuso, attribuendo alla imprevedibilità dell'imprevisto tutte le sventure che sono capitate durante la costruzione di un porto che, alla fine, è più insicuro di quelli Libici. Niente è invece successo per caso, ma tutto è riconducibile ad alcune molto inopportune scelte di professionisti; alla discutibile preparazione tecnica di alcuni dei soggetti scelti; alla leggerezza nella gestione tecnico amministrativa di molti soldi; alla mancata volontà di perseguire le responsabilità che venivano emergendo; all'occultamento delle documentazioni comprovanti i gravi errori compiuti; alle perizie di comodo commissionate; alla facilità di spesa concessa; alle innumerevoli varianti pure concesse, sino all'ultima o meglio alla penultima, madre dell'ultima che, da sola, ha rischiato e rischia di mandare tutto all'aria. In tutto questo Lui c'era. Eecco perché ora sta sotto.

lunedì 1 aprile 2019

SALDO ZERO: COL CAVOLO


 








Le ultime avventure della cittadella hanno svelato, per chi manco non si fosse mai accorto, in quali mani: incerte e pericolose siamo. Non da ora, per carità, forse da sempre, perchè questa sembra la cifra dei governi che si susseguono da mezzo secolo, con poche variazioni e tante conferme. Il porto è l'emblema di quello che non si può nascondere, ma che si fa tutto per nascondere. A proposito di nascondere, l'esame degli atti del governo svela infatti, proprio sulla questione porto, un altro tentativo, non sappiamo quanto in mala fede e quanto per un peccato di ingenuità, di spillare soldi senza quasi farsi accorgere, oltre che combinare disastri. Ebbene: la variante n. 3, quella che d'ora innanzi sarà indicata come la fonte di un disastro, ebbene quella variante veniva indicata a saldo zero, cioé a costi invariati. Attenzione: questo sta scritto negli atti, ma non è vero. Qualcuno mi accuserà di temerarietà, sarò a rischio di censura, forse anche di peggio, ma è difficile che mi sbagli. Dove sta dunque il "trucco" ? Sta perché nella variante 3, modificando le modalità costruttive del muro foraneo, ( la parte fuori acqua per intenderci) passando da una costruzione da realizzare in opera, ad una prefabbricata, che per inciso costa sorprendentemente quanto quella che era da realizzare in opera, ebbene, con questa "semplice" modifica, si sopprime pure la previsione della passeggiata lungo la sommità del muro che era prevista venisse realizzata nel corpo stesso di quel muro, sopra una sequenza di portici sottostanti, ricalcando l'architettura del vecchio porto. Ebbene, tutto ciò sparisce, ma ricomparirà invece nella variante n. 4, quella tenuta in caldo oltre un anno per essere pubbicata , e lì la passeggiata ricomparsa nei modi che oggi potete vedere, naturalmente, è esposta al costo aggiunto di alcune centinaia di miglia di euro. Quindi, se la logica esiste ancora, ma dubito alberghi nel Palazzo dove non sanno leggere neppure i dati sulle magre del lago, il saldo non era zero, come sfiorando il falso ideologico era stato scritto, ma a un + a tanti zero. Qualcuno sarà meglio che pensi a fare chiarezza su tutto questo, grazie.