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lunedì 16 marzo 2020

LE ROGAZIONI





Pratica diffusa nel passato, durante un lungo periodo di siccità che metteva a repentaglio i raccolti, la Chiesa chiamava i fedeli e con preghiere, processioni e benedizioni invocava la benevolenza divina perchè le pioggie tornassero e con esse i raccolti. E' una pratica andata in disuso, specie alle nostre latitudini e anche in altre, ma chi ha molte decine di tempo anagrafico alle spalle qualche cosa ricorda ancora. Funzionavano le rogazioni ? Onestamente non so, quel che certo è che ci credevano. Questa premessa per tornare velocemente ad oggi, quando le vie cittadine sono state irrorate con un qualche composto anti infettivo, una miscela micidiale nebulizzata contro gli invisibili corona virus che, qualora ci fossero stati, sarebbero stati sicuramente annientati. Peccato che nessuno ne abbia certificato una qualche capacità di raggiungere l'obiettivo, in quanto il virus non si anniderebbe nelle strade, ma semmai saremmo noi umani i naturali portatori e diffusori di questo piccolo killer di cui, peraltro, il nostro Borgomastro ci rassicura l'assenza locale, non dunque per effetto delle odierne "rogazioni". Rimane il motivo del rito di oggi, e che forse si protrarrà per alcuni giorni, una sorta di benedizione laica, più destinata a rassicurare gli ingenui che a produrrre effetti concreti, ma qualche cosa il Borgomastro pur doveva fare e gli sarà sembrata quella migliore e più visibile. Ci credo, ma non funziona. Così potremmo concludere, parafrasando alla rovescia un premio nobel in materia scientifica che teneva un ferro di cavallo sopra la porta del suo studio A chi gli chiedeva ragione, rispondeva: non ci credo, ma funziona.

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