Liquidati nel nulla e come se nulla fosse, i due corposi punti
del programma che abbiamo ricordato nella prima pagina del diario, anche i
programmi che, sembravano, essere andati a buon fine, ritornano al punto di
partenza. E’ il caso dell’alberghiera. Risolto un accordo con la
amministrazione provinciale in carica nel quinquennio precedente, a quella
attuale,con qualche ragione, quell’ accordo
piace meno e poi il progetto, nel frattempo, viene affondato in sede di
autorizzazione. Morale, tutto è da rifare e qui Canio deve trovare un nuovo
sito per l’opera. Questo è un dramma poiché nella cittadella le aree sono sacre
e non si devono toccare, sono anche poche e, dopo molti mesi di lunghi
pensamenti, esce la soluzione che più salomonica e più fessa non si poteva. Per
fare un’ opera se ne disfa un’altra esistente e così se ne devono fare due. In tempi
di vacche magre la soluzione è lungimirante, tanto che, il nostro Canio riesce
a firmare un accordo con la provincia dove per disfare e fare il campo di
calcio non c’è un euro. Morale, entro manco un anno, le due opere dovrebbero vedere,contemporaneamente, l'inizio dei lavori, ma di mezzo c’è ancora la questione di un po' di soldi che
mancano e sempre fra manco un anno, non ci sarà neppure più l’interlocutore
provincia con cui Canio ha firmato l’accordo. Aspettiamo quindi e vedremo, ma visti
i precedenti, facciamo scongiuri. La piscina sembrava un successo, un’opera
tanto voluta, questa si messa in prima pagina nell’ultimo programma, che era diventata motivo di scontro elettorale.
Ora, da tre estati , c’è un cantiere, prima aperto, poi abbandonato e sconsolante
e molti che vedono, ma non sanno, si chiedono cosa sia quello scatolone di
cemento abbandonato. Gli stessi elettori, prima sponsorizzatori dell’opera, si
pongono qualche interrogativo e chiedono ai loro eletti che cosa abbiano mai combinato e se era il caso
di realizzarla proprio lì. Si dirà che l’impresa è andata a gambe all’aria e
Canio non c’entra, si certo, ma intanto aveva, senza averne titolo, più volte ordinato di sospendere i lavori e
così i tempi si sono allungati oltre modo con i rischi che, puntualmente, si
sono verificati. Ora aspettiamo e vedremo se, riusciranno, almeno, a riempire d’acqua
questo scatolone di cemento, memoria
dell’era Canio.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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