Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

venerdì 31 agosto 2012

DIARIO II



Liquidati nel nulla e come se nulla fosse, i due corposi punti del programma che abbiamo ricordato nella prima pagina del diario, anche i programmi che, sembravano, essere andati a buon fine, ritornano al punto di partenza. E’ il caso dell’alberghiera. Risolto un accordo con la amministrazione provinciale in carica nel quinquennio precedente, a quella attuale,con qualche ragione,  quell’ accordo piace meno e poi il progetto, nel frattempo, viene affondato in sede di autorizzazione. Morale, tutto è da rifare e qui Canio deve trovare un nuovo sito per l’opera. Questo è un dramma poiché nella cittadella le aree sono sacre e non si devono toccare, sono anche poche e, dopo molti mesi di lunghi pensamenti, esce la soluzione che più salomonica e più fessa non si poteva.   Per fare un’ opera se ne disfa un’altra esistente e così se ne devono fare due. In tempi di vacche magre la soluzione è lungimirante, tanto che, il nostro Canio riesce a firmare un accordo con la provincia dove per disfare e fare il campo di calcio non c’è un euro. Morale, entro manco un anno, le due opere dovrebbero vedere,contemporaneamente, l'inizio dei lavori, ma di mezzo c’è ancora la questione di un po' di soldi che mancano e sempre fra manco un anno, non ci sarà neppure più l’interlocutore provincia con cui Canio ha firmato l’accordo. Aspettiamo quindi e vedremo, ma visti i precedenti, facciamo scongiuri. La piscina sembrava un successo, un’opera tanto voluta, questa si messa in prima pagina nell’ultimo programma,  che era diventata motivo di scontro elettorale. Ora, da tre estati , c’è un cantiere, prima aperto, poi abbandonato e sconsolante e molti che vedono, ma non sanno, si chiedono cosa sia quello scatolone di cemento abbandonato. Gli stessi elettori, prima sponsorizzatori dell’opera, si pongono qualche interrogativo e chiedono ai loro eletti  che cosa abbiano mai combinato e se era il caso di realizzarla proprio lì. Si dirà che l’impresa è andata a gambe all’aria e Canio non c’entra, si certo, ma intanto aveva, senza averne titolo,  più volte ordinato di sospendere i lavori e così i tempi si sono allungati oltre modo con i rischi che, puntualmente, si sono verificati. Ora aspettiamo e vedremo se, riusciranno, almeno, a riempire d’acqua  questo scatolone di cemento, memoria dell’era Canio.

Nessun commento:

Posta un commento