Visualizzazioni di pagine: ultimo mese

6853

lunedì 22 maggio 2017

CARO BORGOMASTRO TI SCRIVO


Risultati immagini per BORGOMASTRO



Caro Borgomastro, un grande silenzio sembra essere piombato sulle vicende cittadine. Dopo la matura dipartita del tuo predecessore, quel tal Canio che elargiva, ad ogni minima occasione infinite lezioni di saggezza, tanto da apparire un novello Confucio, ci manca moltissimo. Il silenzio sembra pure dominare i "lavori" dell'assemblea cittadina non più monopolizzata dal quinquennale duello che aveva visto due soli contendenti, l'uno sempre quel tal Canio e l'altro lo scrivente. Quel duello è sostituito ora da qualche sciabolata tra te e il Comandante, sempre meno per vero, e dal politically correct che sembra invece contrassegnare i tuoi rapporti con l'altra ala dello schieramento "avverso", molto, ma molto messo tra due virgole. Come vedi, caro Borgomastro, il quadro è un po' desolante, la dialettica scema o manca del tutto, il confronto è assente; certo ti capisco, misurarti da parte tua con l'oratoria di Canio può sembrare dura, ma ti voglio tranquillizzare, in fondo era una retorica vuota, sempre autoreferenziale, impegnata a scansare la verità più che a raccontarla e poi... sempre le stesse cose, una narrazione ripetuta all'infinito per non dire niente, no... preferisco il tuo linguaggio, pieno di errori certo, ma sei in miglioramento, in progress come si dice. Rimane il fatto però che tutto è desolantemente piatto; è come se il Palazzo non ci fosse, è come se non fosse stato eletto nessuno, né di maggioranza, né tanto meno di minoranza, e questo è ancora più grave. Rimane soltanto un Borgomastro a sbrigarsela come può dentro le mura, mai trasparenti del Palazzo. Hai visto come in questo silenzio persino le minoranze cerchino di blandirti , come offrono i loro buoni uffici, la loro disponibilità a darti una mano... Non dovrebbe proprio essere questo il loro mestiere, ma se una mano la volessero dare non dovrebbero neppure chiederti il permesso, hanno tanto di quello spazio da utilizzare, soltanto lo volessero. Ma che vuoi che ti dica... la mitica inesistente stanza dei bottoni sembra ancora attirare e far gola; lascia stare, che facciano il loro mestiere che è ora, ma se lo faranno ascoltale, non fare come il tuo noto predecessore e qui mi freno a non scrivere come la penso. Poi devi pure guardarti da nemici interni, quelli che pubblicamente si genuflettono e in privato... E' sempre il tuo predecessore che rompe le scatole, sognando di tornare a far danni per un altro paio di quinquenni. Per ora si curi la zampa azzoppata e non rompa. Detto tutto questo non pensare che, alla fine, io ti assolva. Sei troppo vecchio del mestiere e anche se gli attrezzi si sono arrugginiti un po', sei sempre un gran conta balle, magari simpatico, ma da cui bisogna guardarsi, sempre.               

Nessun commento:

Posta un commento