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lunedì 29 maggio 2017

CRONACA


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E mentre il caldo dell'estate sembra ormai che si avvicini, all'ora vesperina si riunisce il gran consesso che regola la vita cittadina. Non sono molti i punti all'ordine del giorno e il clima non incita alla guerra, ma piuttosto all'armistizio. Le parti sono schierate a ranghi interi, il Borgomastro è allegro e dunque si incomincia con la solita modifica dei conti di bilancio. Ci sono soldi in più di quelli già previsti e dunque li si spendono o meglio si mettono per spenderli a bilancio. E' però una spesa assai modesta, destinata a villa Palazzola, che accende l'attenzione su quest'altra vecchia tegola che incombe da anni sulla testa. Racconta dunque il Borgomastro dei tentativi che pure ha messo in campo per convincere l'Ente regionale a metterci una parte dei soldi che vi ha tolto. Or parla di circa due milioni che sembra che la Region possa cacciare e di un bando esplorativo che pur verrà tentato per sondare chi sia mai disposto a metterci anche gli altri. Insomma, almeno par or tramontata l'idea di chiudere l'Ente Fondazione e di farne pagare il conto, assai salato, al povero Comune senza un ghello. Finita la questione dei soldi e delle spese che è meglio che leggiate sul testo che andrà in albo se non nell'anno in corso in quello successivo, si passa più nel vivo correggendo un'altra nuova volta il piano delle opere; di nuovo si cancella e si rinvia, a data non prevista, un pezzo del porto da rifare e la somma si accantona per smaltire le terre da dragar dentro nel porto. Finita questa parte si regola con atto un nuovo contributo che, sulla scorta di una legge dell'epoca di Renzi, desidera che paghino qualcosa coloro che ricevono un incremento di valore di beni che sono stati oggetto di una variante ad hoc o di un permesso in deroga. Su questo son tutti d'accordo e dopo aver tutti ascoltato i tentativi di spiegazione del nostro Borgomastro lo votano e l'approvano. E subito si passa ad applicarlo, nel caso di variante che ha chiesto la SIAV srl per destinare alla piscina fronte lago i cubi che residuano dal tetto del la Palma. Per ora si cambia l'utilizzo dell'area demaniale che diventa pertinenza alberghiera, poi dopo si vedrà che cosa saranno capaci a chiedergli anche del cambio; la scorsa volta nulla. Rimaniamo ancor dentro sto tema; sta volta si corregge il permesso che, in deroga di legge, consente di far dell'ex albergo Garden residenze. Si cambia, si corregge e si applica sto nuovo tributo. Ancora due argomenti; col primo si stringe un accordo con quelli delle tasse per andare a scovare gli evasori. Al tempo del regno di tal Canio sta roba scatenò l'ira e il ribrezzo del primo cittadino, ora invece l'approva senza un ma o un se l'intero consesso che era per tre quarti già lo stesso. Da ultimo un'altra delle solite invenzioni con le quali si pensa che tutti saremmo assai più ricchi: "la zona economica speciale". L'approvan pure questa, illudendosi e alzando le mani come una resa. Finiti gli argomenti si passa agli interpelli del gruppo che fa capo a Marcella Severino e che pure, sta volta, sembran belli. Il primo è una questione di tariffe di sosta per autobus, toccate, ritoccate e poi truccate, insomma sembrerebbe un pasticcio senza fine entro cui la Giunta e il Borgomastro hann fatto e disfatto e comunque hanno malfatto. Morale, alla fine, anche il Borgomastro ammette il gran pasticcio e promette di rifarle. Secondo interpello riguarda la vasca per il bagno o meglio la garanzia che sempre il Comune ci mette a fronte del mutuo accesso dal gestore per far le spese. Non piace che sta garanzia si faccia anche perché il gestor non paga, né la prima rata, né la seconda rata e così via. La garanzia si da è la risposta che la delegata alle finanze dice, anche perché non è che è nuova, ma si rinnova e quanto al resto, al fatto che non paga, a presto seguirà ingiunzione a che poi paghi. Da ultimo, il contratto in corso in quello che fu l'ex vivaio Alpinia. E' lunga la serie di impegni che furon sottoscritti da chi volle il contratto, ma poco o quasi nulla sembra che sia fatto dopo che 4 anni sono ormai passati e solo due ne mancano alla fine. Legge una nota scritta il Professore, sfuma come suo solito le cose, le sfiora, quasi le accarezza, è lieve, è mite, è quasi un immortale.

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