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giovedì 16 maggio 2013

LA CARTA NASCOSTA


 
Ore 16, passa il primo quarto d’ora e poi comincia, tredici presenti, gli altri sono assenti. Canio entra subito dentro il tema e ci fa una romanzina, dicendo che aspetta ancora da quella minoranza la mappa originale del vincolo dell’anno 24. Tranquillo, stai tranquillo caro Canio è la risposta, vedrai più avanti un’altra carta a te non nota; “è la sorpresa di sta sera”. Così Canio da il via a quel lungo esame in aula  delle osservazioni alla ” Zanetta” , è un obbligo di legge, nessuno può sottrarsi, si prenderà tre ore, non è molto, e subito c’è un diverbio sul numero delle chiamate al voto che maggioranza ha predisposto. Insomma, le osservazioni sono tante e son diverse, a ognuna va il suo esame ed il suo voto e invece….., invece nonostante le intese assunte, la situazione è articolata e variegata; un po’ le han messe insieme, un po’ le hanno divise, insomma un gran pasticcio che, appena, si arriva al primo voto, salta fuori perché non si può far distinzioni e quindi i voti saranno poi tutti per si o tutti solo per i no. Niente da fare, Canio comanda ed il Consiglio così sempre obbedisce. Si inizia, allora, la lunga maratona, Canio le legge, poi contro deduce secondo il testo predisposto, poi da la parola e poi si arriva al voto. Anche minoranza segue un testo, ci stanno cose serie insieme alle battute, e quando arriva l’esame di osservazioni firmate dalla SIAV, guardate un po’ come va il mondo, un poco le difende. Sarà stato noioso io non lo so, per me ier sera è stato anche faticoso, so però che era doveroso prender quel tempo ed occuparlo al meglio perché fuori di lì altre occasioni Canio non riserva. Comunque si va avanti  con questa serie di mani alzate ed abbassate, ma quando l’esame inizia di quel pacchetto che è di minoranza, l’atmosfera un po' si scalda. Già, poco prima, Piervalle aveva messo il dito nella piaga e, rivolgendosi ai consiglieri senza volto, li aveva un po’ ammoniti, assicurando loro che se non cambiano opinione, prima o poi, un giudice a Berlino lo si trova. Comunque si va avanti e si avvicina il momento più clou della serata. Vecchi estrae dal mazzo un documento, esso è la conclusione di una ricerca durata qualche mese, viene dal Medio Credito Italiano, sede di Roma, è una dichiarazione, pure anche giurata, di un architetto di Acqui Terme che, nell’anno 2006 ci dice che il progetto finanziato a SIAV srl  è conforme allo strumento urbano vigente a quella data  e che di circa 10.600 mq. è la consistenza dello stesso, cioè aggiungiamo noi, fan circa 31.000 metri cubi.  Cosa significa allor questo ?  Questo significa che il dire, il chiedere e ottenere una variante, pure stralcio, per altri 10.600 metri cubi, non è vero niente che serve perché altrimenti la SIAV perde quei soldi. I soldi li hanno avuti per fare, entro il 2010, un’opera più piccola, non l’hanno fatta, poi hanno avuto proroga per farla sino al 07/2014, ma insistono e vogliono per farla la variante. Quindi la verità è che la motivazione che è stata presentata per ottenere lo stralcio di variante non è vera, la relazione tra finanziamento ( 5 milioni in euro) e la variante non esiste e Canio prenda atto e stia ora molto e molto  attento perché il giudice a Berlino si avvicina.   A questo punto l’ Alcade va in ebollizione e inizia una schermaglia, inutile, tra lui e il Capo Gruppo Vecchi che gli va, purtroppo, troppo dietro. Anche  Piervalle si stufa allora e invoca mozione d’ordine, mozione d’ordine vostro onore. Quando tornano al silenzio si passa allora alla mozione che chiede che il Presidente stia un poco più composto e non fomenti risse dentro l’aula , ma le plachi. C’è allora un mezzo pentimento un po’ di tutti e la mozione si vota quasi unanime, ma manca il voto di Matteo detto Diverio. Ci sono ancora tante e tante cose dette e interessanti, ma le tralascio, purtroppo Canio fa venire in aula i tecnici estensori, ma non permette sia fatta loro neppure un domanda, così tanti perché rimangono sospesi e si perdono, magari, anche occasioni. Si chiude così il capitolo all’ordine del giorno con l’annuncio dato a Canio che da domani si troverà sul tavolo la nuova proposta che cassa la “ Zanetta”, così vedrà di soddisfare appieno le sue richieste di ottenere le carte che dice che si aspetta. Saranno ancora dunque, per te, carte molto amare, caro Canio. Il 27 sera, ore 21, si torna in aula e si finisce.

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