Ore 16, passa il primo quarto d’ora e poi
comincia, tredici presenti, gli altri sono assenti. Canio entra subito dentro
il tema e ci fa una romanzina, dicendo che aspetta ancora da quella minoranza la
mappa originale del vincolo dell’anno 24. Tranquillo, stai tranquillo caro
Canio è la risposta, vedrai più avanti un’altra carta a te non nota; “è la
sorpresa di sta sera”. Così Canio da il via a quel lungo esame in aula delle osservazioni alla ” Zanetta” , è un
obbligo di legge, nessuno può sottrarsi, si prenderà tre ore, non è molto, e subito
c’è un diverbio sul numero delle chiamate al voto che maggioranza ha predisposto.
Insomma, le osservazioni sono tante e son diverse, a ognuna va il suo esame ed
il suo voto e invece….., invece nonostante le intese assunte,
la situazione è articolata e variegata; un po’ le han messe insieme, un po’ le
hanno divise, insomma un gran pasticcio che, appena, si arriva al primo voto, salta
fuori perché non si può far distinzioni e quindi i voti saranno poi tutti per
si o tutti solo per i no. Niente da fare, Canio comanda ed il Consiglio così
sempre obbedisce. Si inizia, allora, la lunga maratona, Canio le legge, poi
contro deduce secondo il testo predisposto, poi da la parola e poi si arriva al
voto. Anche minoranza segue un testo, ci stanno cose serie insieme alle battute,
e quando arriva l’esame di osservazioni firmate dalla SIAV, guardate un po’
come va il mondo, un poco le difende. Sarà stato noioso io non lo so, per me
ier sera è stato anche faticoso, so però che era doveroso prender quel tempo ed
occuparlo al meglio perché fuori di lì altre occasioni Canio non riserva. Comunque
si va avanti con questa serie di mani
alzate ed abbassate, ma quando l’esame inizia di quel pacchetto che è di
minoranza, l’atmosfera un po' si scalda. Già, poco prima, Piervalle aveva messo
il dito nella piaga e, rivolgendosi ai consiglieri senza volto, li aveva un po’
ammoniti, assicurando loro che se non cambiano opinione, prima o poi, un giudice
a Berlino lo si trova. Comunque si va avanti e si avvicina il momento più clou
della serata. Vecchi estrae dal mazzo un documento, esso è la conclusione di
una ricerca durata qualche mese, viene dal Medio Credito Italiano, sede di Roma, è una
dichiarazione, pure anche giurata, di un architetto di Acqui Terme che, nell’anno
2006 ci dice che il progetto finanziato a SIAV srl è conforme allo strumento urbano vigente a
quella data e che di circa 10.600 mq. è la
consistenza dello stesso, cioè aggiungiamo noi, fan circa 31.000 metri
cubi. Cosa significa allor questo ? Questo significa che il dire, il chiedere e
ottenere una variante, pure stralcio, per altri 10.600 metri cubi, non è vero niente che serve perché
altrimenti la SIAV perde quei soldi. I soldi li hanno avuti per fare, entro il
2010, un’opera più piccola, non l’hanno fatta, poi hanno avuto proroga per
farla sino al 07/2014, ma insistono e vogliono per farla la variante.
Quindi la verità è che la motivazione che è stata presentata per ottenere lo
stralcio di variante non è vera, la relazione tra finanziamento ( 5 milioni in
euro) e la variante non esiste e Canio prenda atto e stia ora molto e molto attento perché il giudice a Berlino si
avvicina. A questo punto l’ Alcade va in ebollizione e
inizia una schermaglia, inutile, tra lui e il Capo Gruppo Vecchi che gli va,
purtroppo, troppo dietro. Anche Piervalle si stufa allora e invoca mozione d’ordine,
mozione d’ordine vostro onore. Quando tornano al silenzio si passa allora alla
mozione che chiede che il Presidente stia un poco più composto e non fomenti
risse dentro l’aula , ma le plachi. C’è allora un mezzo pentimento un po’ di
tutti e la mozione si vota quasi unanime, ma manca il voto di Matteo detto Diverio.
Ci sono ancora tante e tante cose dette e interessanti, ma le tralascio,
purtroppo Canio fa venire in aula i tecnici estensori, ma non permette sia
fatta loro neppure un domanda, così tanti perché rimangono sospesi e si perdono,
magari, anche occasioni. Si chiude così il capitolo all’ordine del giorno con l’annuncio
dato a Canio che da domani si troverà sul tavolo la nuova proposta che cassa la
“ Zanetta”, così vedrà di soddisfare appieno le sue richieste di ottenere le carte
che dice che si aspetta. Saranno ancora dunque, per te, carte molto amare, caro
Canio. Il
27 sera, ore 21, si torna in aula e si finisce.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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