Mentre la Polizia Locale sfodera i suoi dati
dell’anno che è quello, ormai, passato, l’ultimo interpello che sta in lista d’attesa
per il 27 di lunedì ultimo del mese, ore
21, riguarda, a farlo apposta, lo stesso corpo della Polizia detta Locale,
quella più prossima alla gente, ma anche più prossima al governo. Il Corpo,
dopo essere andato anche un po’ anche in crisi per via di uscite e entrate dal
servizio, sembrerebbe ora e di nuovo, rimpolpato con tutti i graduati e la sua
truppa schierati a ranghi interi. L’interpello gli fa però l’esame un poco
inverso, non tanto di numeri e di cifre si parla in quella sede, quanto
piuttosto di funzioni; qual è che è, insomma, la missione che è data al corpo
da inseguire o meglio perseguire? Questo perché ci pare che questo Corpo abbia
preso, un poco, o forse troppo, una
forma singolare e anche se a dirla con una formula abusata e che a noi non piace,
si sia burocratizzato un po’ di troppo. Per dirla poi con le parole stesse che
usa l’interpello : “ L’Ente ha, nel recente passato, individuato una scelta di ordine
organizzativo che ha visto attribuire al Servizio di polizia locale, una serie
di compiti di ordine, essenzialmente, amministrativo burocratico, incentrando
nell’ambito di quel Servizio le funzioni di sportello unico per le attività
produttive ( SUAP)”. Allora, sempre
l’interpello chiede e domanda se : “ il modello organizzativo pensato ed
attuato sia coerente con il quadro normativo, se non lo è, quale sia, invece,
il modello organizzativo che andrebbe pensato e se lo è, o meglio se lo può
essere, quali sono comunque i risultati, sin qui, conseguiti in termini di efficienza, efficacia ed
economicità del servizio così organizzato”. Poi l’interpello sostiene tesi
secondo cui l’attività prevalente di
quel Corpo, la cui consistenza peraltro non può considerarsi esigua, ma è pari al 60% in più dei livelli minimi
indicati nella legge regionale, dovrebbe concentrarsi in attività un po’ diverse. A questo punto sembra
che la filosofia del Corpo prenda due strade e che l’interpello ne indichi giusto
una delle due, certo diversa da quella che, ora, sembra intrapresa e qui fa
qualche esempio, sostenendo che: “una serie di attività che hanno sul
territorio il loro ambito di azione dovrebbero, di più e meglio, essere
sottoposte ad un loro controllo da parte
di strutture deputate ed organizzate a questo scopo…….. perché, è interesse comune e diffuso di una comunità ben
organizzata chiedere, innanzitutto e per
esempio, che vi sia equità fiscale locale, che il principio di uguaglianza tra
soggetti sia operativo anche nello svolgimento delle attività economiche
locali, che il rispetto del territorio, bene comune, sia preteso da tutti,
facendolo rispettare a tutti, che la sicurezza della circolazione sia garantita
con una maggior presenza di personale e di strumenti, che l’accoglienza turistica
non si traduca in sfruttamento turistico, che i beni pubblici siano
costantemente controllati e non diventino insidie per i loro utenti e ……..”.
L’interpello si chiude con tante domande ed un appello : “ L’attività del
Corpo sia anche risorsa e non solo spesa, ma essere risorsa vuol dire anche
dover innovare in termini organizzativi, di formazione, di identità, di
motivazione e di sua guida”. Vedremo allora quale sarà la risposta che il Palazzo
fornirà.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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