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sabato 27 settembre 2014

CONSIGLIO MATTUTINO









Consiglio mattutino dunque e si pensava che fosse anche un po' tranquillo. La previsione si è rilevata subito alquanto storta; come non mai Canio era nervoso e irrequieto. Non c'era ancor l'appello e già si pizzicava col Diverio, sino a dar su anche coi toni e superare la misura. Oggetto del contrasto era l'orario di riunione, ma Canio non gradiva alcuna osservazione e, poco ci manca, che mandava al suo paese il Consigliere. Si passa allor al benedetto appello e il Professore, Vecchi, Bertolino e Coppola sono gli assenti. Non c'è, sta volta, la lettura dei verbali, per cui Canio inforca subito il primo argomento e senza neppur spiegare o dire niente, chiede, bruscamente, se c'è qualcuno che deve dir qualcosa. E' un atto obbligatorio che almeno una volta entro settembre deve esser sempre fatto. Così che, anche quest'anno, c'è sta verifica dello stato di bilancio e di attuazione dei programmi. Si fa un po' il punto dunque sull'andamento in corso d'anno. Tocca a Piervalle fare la spunta, scorrere le schede e chieder, più che altro, chiarimenti. Sono diversi, com'è anche normale, per cui poi chiede se deve fermarsi o andare in fondo. Vada pur sino a dove sta il fondo, gli dice Canio, se poi dimentico di dar qualche risposta non importa. Come vedete non è che fosse poi molto disposto, così che darà risposte sol dove vorrà. Inutile l'appello che vien concorde dai banchi che fanno opposizione a che sia giusto e doveroso che siano date le risposte agli argomenti pertinenti. Non c'è ragione, Canio farà, soltanto, quel che lui vuole, così che molte domande saran senza risposta o non approfondite. In questo clima assai sereno, passato il vaglio con un voto contrario, due le astensioni e gli altri tutti quanto ben concordi, cambia argomento e passa ad altro oggetto. Qui non ci sarà neppure storia, legge l'oggetto che è una modesta variante di bilancio, nessuno parla, si replica sul voto e andiamo avanti. Legge sto Canio l'argomento; è la mozione dell'incarico incauto ai componenti, due, della Commissione Locale del Paesaggio. Piervalle però chiede il ritiro. Come e perché era nell'ultimo post di questo Blog. Cosa pensasse Canio di far con questo oggetto rimane un po' un mistero. C'è il tempo solo di far qualche polemica sul fatto che chi tira il sasso poi cela la mano. Non la gradisce affatto Canio la battuta ma, smentendo in aula e un'altra volta la Responsabile del suo Servizio all'Urbanistica, riesce a raccontar all'aula un'altra balla. Non gliela passa certo sto Piervalle che, subito, carte alla mano, smentisce lui l'inaffidabil Canio, già super nervoso. Giunge così l'ultimo argomento, quella mozione intorno alla miniera, ma qui mi fermo e ve la racconto, per bene, nel prossimo post di questo blog.





 

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