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lunedì 15 settembre 2014

L'AVENTINO





Dunque, finalmente, il Vice ci ha provato a rompere l'acqua nello stagno. Nelle intenzioni a Lui sembrava una cosa belle già che fatta; un voto e via si cambia il Consigliere sempre assente con uno, magari, più presente e, guarda caso, in quella sera già presente. La cosa, invece, è più complessa e rischia di andare lunga sta storia del cambio del titolare del seggio contestato, tanto che finirà, più o meno, a fine d'anno. Comunque la storia che il Vice ha scoperchiato riguarda, com' é noto, l'assenza prolungata di un suo compagno del gruppo in maggioranza. Per la verità va avanti quasi da inizio di mandato, da quando Canio fu insediato e mise in atto un mezzo rimpasto di governo. Qualcuno uscì meno contento, qualcuno entrò tanto contento. Generalmente poi ste cose producono polemiche interne a maggioranze, così che gli insoddisfatti, magari, se ne vanno sbattendo qualche porta, oppure rimangono un poco anche in disparte o si accontentano di ciò che poi gli passa sto convento. Così è stato anche sta volta; non sembra dunque che, all'inizio quanto meno, ci fosse un contrasto molto serio, ma che fosse, semplicemente, una storia di poltrone. Le cose poi avranno preso anche altre strade e ora si andrà, per ben tre volte, al voto su sta cosa. Il Consigliere contestato da un po' di tempo ha scelto, dunque, l'Aventino. Occorre dirlo: ha fatto male. Andar dentro il Consiglio per chi sta eletto, non solo è facoltà, ma è un suo dovere, tanté che non c'è Statuto comunale che non ne preveda la sanzione. Difficile sarà difenderlo d'ufficio, anche se le garanzie vanno difese e rispettate e il bliz tentato dal Vice Delegato fu subito stoppato. Ordunque non va, per nulla, bene che taluno prenda un seggio e poi lo lasci vuoto; potrebbe dismettere il mandato, potrebbe cambiare la casacca del gruppo appartenente, potrebbe rientrar dentro i suoi ranghi, può fare quel che vuole, soltanto non può starsene a casa. Vedremo dunque verso qual piega andrà la cosa, ma quello che si vuole pure dire è che questo Consiglio, è quasi tutto come se fosse un Aventino. Ci sono Consiglieri senza delega che non mancano una sera da inizio di mandato, eppur  morire che abbiamo ancora detta la loro. Si mettono nel banco, composti come fossero dentro una scuola di prima elementare, ascoltano il loro professore e poi, secondo, indicazioni, alzano o abbassano la mano, tutto lì. Ci sono Consiglieri delegati; c'è quello all'istruzione, c'è         quello ai tributi e l'assistenza, c'è quello al personale, c'è quello allo sport e al turismo, c'era quello all'urbanistica ed edilizia, c'è quello al patrimonio, alle opere pubbliche, ai cimiteri e polizia locale, c'è Canio che adesso  ha un po' di tutto; eppure con l'eccezione del nostro solo Canio, è cosa assai rara che prendano il microfono, peraltro lo hanno tolto, e dicano  qualcosa. Al più, leggono la nota che l'ufficio ha preparato e se perdono un po' il filo, addio, fanno fatica a ritrovarlo. Canio li ha scelti bene, non c'è nulla da dire; ha scelto una squadra prodigiosa che, con l'unica eccezione di quello che occorre sia cambiato, alzano e abbassano le mani secondo il suo comando e morta lì. Stessero a casa, lasciando il voto scritto dentro un'urna, sarebbe poi proprio lo stesso.   Questo è dunque l'Aventino, altro che no; il vero Aventino di cui la Perla un po' se ne vergogni e, c'è da sperare, che non uno soltanto, ma tutti quanti messi insieme, appena giunga il tempo che, ormai, già si avvicina, siano spediti a casa e stiano lì.                

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