Dunque, finalmente, il Vice ci ha provato a
rompere l'acqua nello stagno. Nelle intenzioni a Lui sembrava una cosa belle
già che fatta; un voto e via si cambia il Consigliere sempre assente con uno,
magari, più presente e, guarda caso, in quella sera già presente. La cosa, invece,
è più complessa e rischia di andare lunga sta storia del cambio del titolare
del seggio contestato, tanto che finirà, più o meno, a fine d'anno. Comunque la
storia che il Vice ha scoperchiato riguarda, com' é noto, l'assenza prolungata
di un suo compagno del gruppo in maggioranza. Per la verità va avanti quasi da
inizio di mandato, da quando Canio fu insediato e mise in atto un mezzo
rimpasto di governo. Qualcuno uscì meno contento, qualcuno entrò tanto contento.
Generalmente poi ste cose producono polemiche interne a maggioranze, così che gli
insoddisfatti, magari, se ne vanno sbattendo qualche porta, oppure rimangono un
poco anche in disparte o si accontentano di ciò che poi gli passa sto convento.
Così è stato anche sta volta; non sembra dunque che, all'inizio quanto meno, ci
fosse un contrasto molto serio, ma che fosse, semplicemente, una storia di
poltrone. Le cose poi avranno preso anche altre strade e ora si andrà, per ben tre
volte, al voto su sta cosa. Il Consigliere contestato da un po' di tempo ha
scelto, dunque, l'Aventino. Occorre dirlo: ha fatto male. Andar dentro il
Consiglio per chi sta eletto, non solo è facoltà, ma è un suo dovere, tanté che
non c'è Statuto comunale che non ne preveda la sanzione. Difficile sarà
difenderlo d'ufficio, anche se le garanzie vanno difese e rispettate e il bliz
tentato dal Vice Delegato fu subito stoppato. Ordunque non va, per nulla, bene
che taluno prenda un seggio e poi lo lasci vuoto; potrebbe dismettere il
mandato, potrebbe cambiare la casacca del gruppo appartenente, potrebbe
rientrar dentro i suoi ranghi, può fare quel che vuole, soltanto non può starsene
a casa. Vedremo dunque verso qual piega andrà la cosa, ma quello che si vuole
pure dire è che questo Consiglio, è quasi tutto come se fosse un Aventino. Ci
sono Consiglieri senza delega che non mancano una sera da inizio di mandato,
eppur morire che abbiamo ancora detta la
loro. Si mettono nel banco, composti come fossero dentro una scuola di prima elementare,
ascoltano il loro professore e poi, secondo, indicazioni, alzano o abbassano la
mano, tutto lì. Ci sono Consiglieri delegati; c'è quello all'istruzione, c'è quello ai tributi e l'assistenza, c'è quello
al personale, c'è quello allo sport e al turismo, c'era quello all'urbanistica
ed edilizia, c'è quello al patrimonio, alle opere pubbliche, ai cimiteri e polizia
locale, c'è Canio che adesso ha un po'
di tutto; eppure con l'eccezione del nostro solo Canio, è cosa assai rara che
prendano il microfono, peraltro lo hanno tolto, e dicano qualcosa. Al più, leggono la nota che
l'ufficio ha preparato e se perdono un po' il filo, addio, fanno fatica a
ritrovarlo. Canio li ha scelti bene, non c'è nulla da dire; ha scelto una squadra
prodigiosa che, con l'unica eccezione di quello che occorre sia cambiato, alzano
e abbassano le mani secondo il suo comando e morta lì. Stessero a casa,
lasciando il voto scritto dentro un'urna, sarebbe poi proprio lo stesso. Questo
è dunque l'Aventino, altro che no; il vero Aventino di cui la Perla un po' se
ne vergogni e, c'è da sperare, che non uno soltanto, ma tutti quanti messi insieme,
appena giunga il tempo che, ormai, già si avvicina, siano spediti a casa e
stiano lì.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Nessun commento:
Posta un commento