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martedì 30 settembre 2014

CONSIGLIO MATTUTINO, ULTIMO ATTO







Scusatemi il ritardo; orbene doveva essere una mattina assai tranquilla e, invece, abbiamo visto che Canio era un po' inverso. Si arriva dunque alla mozione sul tema della miniera a cielo aperto. Firmatari l'intera minoranza, si vuole che il Consiglio detti un indirizzo, che cerchi di fermare sto processo che, diversamente, è quasi inevitabile porterà all'apertura, spacciata per bonifica di un sito, di un altro sbrego affacciato sul golfo dell'Unesco. Legge Piervalle, pressato da sto Canio che sta con l'orologio sempre in mano; la legge tutta, con punti e con le virgole perché vorrebbe, invano, che l'Assemblea ascoltasse un poco attenta e riflettesse. Il testo è quello che pubblicammo in questo blog di qualche post già fa. Conclude dunque il relator della mozione con un invito a dar quell'attenzione che è dovuta e che questo Consiglio abbia a dettar un indirizzo pubblico, trasparente, chiaro e palese, cercando, se mai può, di fermar questo processo ormai in cammino. Silenzio in aula, Canio si alza e ciò non marca bene. Infatti subito è un accusa che muove con toni un poco accesi, dicendo che la mozion va rigettata in quanto, a detta sua, diciamo noi, denota una posizione " ideologica". Va avanti poi come se fosse in esame un voto di fiducia al suo governo e, senza mai entrare anche soltanto un poco nel merito di quanto in discussione, perde il suo tempo ad accusar Piervalle di chissà quale peccati. Insomma, manco vi sarà la discussione, taccion dai banchi del gruppo in maggioranza, qualcuno pur non alza gli occhi, soltanto un paio non perdono occasione di tacere e usano la lingua per offendere. I tre di minoranza si guardano stupiti e capiscono che la partita è persa ancorché non sia giocata. Si consuma così un'altra pagina che mostra la vergogna di un Consiglio che rifiuta di compiere un atto del suo ufficio. Non c'è, sta assente, il Professor, diamone atto. Forse presente avrebbe tentato un negoziato? Avrebbe transato su un testo un poco condiviso? Non sappiano, vorremmo anche sperarlo. Così ha prevalso, invece, l'unico pensiero dominante, quello del Capo, che seppur si dice che stia arrivando in fondo stanco, anzi molto stufo,  è sempre comunque un pre-potente. Sarà quello di Canio pensiero unico di certo, ma anche un pensiero molto debole, seppure, appunto, prepotente. Ridicolo e fuori di ogni scala dunque è stato il suo ultimo sermone, mostrando i limiti di un uomo che arrivato all'ultimo miglio del traguardo, sembra aver perso misura, discrezione e direzione.

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