Continua, più o meno senza sosta, la debacle della giustizia di Palazzo. Due volte no e una volta sì, più giudici diversi per grado e per giudizio, sentenziano col pollice girato verso il basso gli atti usciti dal Palazzo. Sta volta, è la seconda, decidono quei giudici la sorte che gli spetta all'ordine di prendere le terre in cima al monte. Finisce nel cestino, un'altra volta, il solito decreto con cui, un po' troppo in fretta, risolse sto Palazzo la guerra che era in atto per la vetta. Ritorna la terra, almen per ora, in mano al gran Casato, pagando sta volta anche le spese il nostro bel Palazzo. Com'era già successo per l'altra proprietà, anche per questa non c'è storia e nonostante le firme e controfirme e la convalide tentate, la fine è poi sempre la stessa. Si torna dunque ancor da capo nella guerra che ormai dura da anni e che vede contrapposti la Perla e il nobile blasone. La Perla, peraltro, fiutando già da tempo la sorte dell'atto contestato, ha preso, di nuovo, già le armi per andare, nuovamente, alla conquista del pezzo di terra assai conteso. Finita che sarà questa stagione, inizierà, quasi di certo, l'altra campagna per metter la bandiera della Perla sulla vetta e togliere al Casato il possesso contestato. Quest' ultimo successo comunque ci voleva che segna di gloria Canio, il condottiero, che lascerà il comando da qui a poco carico di gloria e di vittoria.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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mercoledì 25 febbraio 2015
DEBACLE
Continua, più o meno senza sosta, la debacle della giustizia di Palazzo. Due volte no e una volta sì, più giudici diversi per grado e per giudizio, sentenziano col pollice girato verso il basso gli atti usciti dal Palazzo. Sta volta, è la seconda, decidono quei giudici la sorte che gli spetta all'ordine di prendere le terre in cima al monte. Finisce nel cestino, un'altra volta, il solito decreto con cui, un po' troppo in fretta, risolse sto Palazzo la guerra che era in atto per la vetta. Ritorna la terra, almen per ora, in mano al gran Casato, pagando sta volta anche le spese il nostro bel Palazzo. Com'era già successo per l'altra proprietà, anche per questa non c'è storia e nonostante le firme e controfirme e la convalide tentate, la fine è poi sempre la stessa. Si torna dunque ancor da capo nella guerra che ormai dura da anni e che vede contrapposti la Perla e il nobile blasone. La Perla, peraltro, fiutando già da tempo la sorte dell'atto contestato, ha preso, di nuovo, già le armi per andare, nuovamente, alla conquista del pezzo di terra assai conteso. Finita che sarà questa stagione, inizierà, quasi di certo, l'altra campagna per metter la bandiera della Perla sulla vetta e togliere al Casato il possesso contestato. Quest' ultimo successo comunque ci voleva che segna di gloria Canio, il condottiero, che lascerà il comando da qui a poco carico di gloria e di vittoria.
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