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martedì 12 maggio 2015

SHOW
















Si avvicina dunque l'evento ormai più atteso. Registra, come detto, il gran Gemelli, la sala offerta dai padroni, gli attori son sol quei quattro, l'ingresso è libero per tutti, silenzio in aula si tira su il sipario. Su questa storia del silenzio ne abbiam già lette un po' di tutte. C'è la versione data anche alla stampa, c'è quella che sembra proprio sia la vera e che rumoreggia tra il popolo che gira sulla rete, ci son gli addetti stampa candidati che fan solo silenzio, comunque il format è quello che sapete; inizia la serata un primo giro, ognuno dei quattro vi illustra il suo programma; si passa poi a fare loro un poco di domande. Infatti si pesca una domanda che viene presa, a sorte, da un mucchio che è riposto in un cestino, Gemelli apre il fogliettino lo legge ad alta voce e uno per uno gli danno la risposta. Finito questo giro si riprende, si pesca un'altra volta nel cestino e via sino alla fine. Che tutte le domande saranno rese note e anticipate ai candidati è pure confermato; la prudenza è sempre necessaria e la parte, a memoria va studiata. L'ordine del giro è quello che si sa, a Bottini, suo malgrado, tocca il primo, arriva poi Macrì, il terzo è il solito  Piervalle, la quarta Severino è fortunata. Si andrà così verso la fine, c'è modo che ognuno di quei quattro possa pure qualcosa precisare o replicare e poi ci sarebbe un gran finale; l'appello al voto generale. Al popolo presente sarà concesso fischiare o applaudire, ma quello più importante è che non abbia modo di dire ciò che pensa e neppure che faccia una domanda. Lo impone la legge della politica spettacolo e che fosse una legge fissata o meno a maggioranza poco importa, l'ha imposta l'impresario che ha curato la serata, o meglio l' ha accettato, l'ha imposto qualcun altro/a.

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