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lunedì 30 novembre 2015

DIETRO FRONT PARTE SECONDA






Si cambia l'argomento, sta volta è un ordine del giorno l'oggetto in discussione, il tema è il sostegno alle richieste che avanzano i vigili del fuoco a corto di mezzi e di quattrini; si passa ad "affrontare" con l'altro ordine del giorno il tema ospedaliero, polemica la Lega temendo che sia di nuovo propaganda. Nessuno par contrario, un poco titubante il Professore , comunque son d'accordo e seppure a Severino le scappa una battuta sui migranti, lo votan tutti quanti. L'interpello riguarda i quattro zampe che a dire del Gruppo con la Lega sarebbero sfrattati da campetti e giardinetti per cui si invoca di trovar na soluzione. Risponde lo Scarinzi, ma neppure una che una parola di quanto ha pronunciato riferiamo in quanto la voce non giunge nel loggione. Inutile il richiamo alla richiesta di alzare un po' la voce, continua a borbottare, ma ciò non è parlare. Sta volta è Bertolino che ritorna sul tema dei detriti abbandonati al lido di Carciano. Ricorda al buon Bottini che a luglio promise di risolvere la cosa in poco tempo, ma ancora stanno lì. Risponde sto Bottini, la causa sta sempre un po' in quel che fanno o meglio che non fanno tutti gli altri. Le colpe dei ritardi stanno altrove, l'ufficio è un po' scassato e smemorato, se avessero ascoltato il suo giudizio avrebbero ordinato di togliere, da subito, quel mucchio indecoroso, intanto stanno lì, ma presto rassicura arriva ora l'assenso a toglierli di mezzo e ripristinar la situazione. Arriva l'interpello che è quello anche più bello. Gli oggetti sono tanti e anche diversi, direi di continuare la cronaca degli altri e a questo dedicare la pagina finale. Quindi andiamo oltre e arriva l'interpello sulla piazza del mercato. Si contesta il progetto e il progettista. Si afferma che la piazza così come sarà rifatta non sopporterà il peso dei camion coi negozi. La questione va avanti anche un bel pezzo con accuse che toccano l'incarico a Bianchetti, l'Architetto, che viene contestato in quanto componente la stessa commissione del paesaggio. A onor del vero ne han fatte anche di peggio, comunque Maggioranza si difende da un lato, sostenendo che sono cose tecniche , dall'altro ricordando che le firma sugli atti dell' incarico le mettono i capi degli uffici che, inevitabilmente, vengon tirati così per i capelli. Sarebbe finito anche il Consiglio, ma all'ultimo momento qualcuno si ricorda che mancano ancor gli ultimi interpelli. La lega li aveva presentati fuori sacco così che rischiavano davvero di rimaner fuori dal sacco. Recupera le fila il Borgomastro che invita a rimanere ancor qualche minuto. Il primo dei due ultimi interpelli lo espone Bertolino che invita sto governo a trovar un uso ed un destino ad un locale a Magognino. Si tratta di quello in cui stava la posta. Risponde il Vice Delegato dicendo che non sa che cosa mai farà. Conclude gli interpelli Severino, tornando sul nuovo mercato. Domanda varie cose su come sarà poi organizzato, sui costi di tariffe, sugli spazi per spunte e produttori. Risponde il Borgomastro che tutto sarà di nuovo regolato. Così si chiude la serata e noi ci rivediamo per la cronaca che manca intorno all'interpello che, come già detto, è anche quello bello.

 

 

 

sabato 28 novembre 2015

DIETRO FRONT



 
 


Inizia con ritardo sto Consiglio; motivo è che il Gruppo della Lega si è scordato e arriva, anche sta volta un po' in ritardo. Comunque ora ci siamo, 18 e quasi 30 il Borgomastro invita il Generale a far l'appello. Tutti presenti meno uno, ratifica in un lampo una delibera. Al punto due c'è un'altra variazione del bilancio; non è che cambia molto, si ritocca qualche entrata e un po' di uscite. E' il solito Assessore delegato che la legge, ma quando interrogato, alla prima domanda non risponde, alla seconda sì, risponde che il gettito da imposta sullo sbarco nell'anno che sta in corso sarà di 100 mila euro. Se qualcuno fa due conti comunque non si trova. Si cambia ora argomento; si liquida in somma fretta la Comunità Montana dei Laghi ( due) Valstrona e Mottarone, mentre si annuncia che presto ora si cambia rientrando, con un pezzo, in un'Unione. Al quarto punto si rinnova al Mottarone concessione di sciovie, già annullata per effetto di sentenza nella causa col Casato andata a male. La questione è presto accolta con l'invito del Comandante a richiedere anche i danni al soggetto del Comune che ha firmato quegli atti poi annullati per difetto molto grave. L' argomento è delicato, or si annuncia e si propone di togliere all'Aminta quell'obbligo di fare i 170 e rotti metri di strada pedonale sul suo fronte. La cosa, com'è noto, risale ormai al tempo del passato, regnando ancor l'Alcade lui strinse un patto di ferro con Zanetta che in cambio di 3000 e circa cubi, non versava manco un euro, ma eseguiva a cura e spese sue sta passeggiata. Il tempo poi passava, ma pur la passeggiava indietreggiava. L'Alcade concedeva a ogni richiesta, rinviando le cose oltre ogni tempo. Morale, l'Alcade decade dal mandato, arriva Bottini, il Borgomastro che sul tavolo si trova la richiesta di stracciare la parte dell'accordo che prevede di far la passeggiata. Motivo ufficiale o scusa dichiarata, i costi ora cresciuti che non son più quelli previsti, le richieste di Anas sono esose e poco confacenti al progetto presentato, per cui si cancella quell' obbligo di fare, si lasciano all'Aminta i volumi già concessi, si incassa la somma allor dovuta e già prevista, concedendo quattr'anni di tempo per versarli. La sintesi proposta è questa qui. Si alza il Comandante che parte in attacco alla proposta, espone le sue tesi ora di accusa, più avanti legge in aula anche l'arringa. Riassume la vicenda, ritiene che l'accordo sia violato, che il contratto già firmato non solo non è stato rispettato, ma ora si concede ogni favore accogliendo la tesi della parte inadempiente. Il Comune è il danneggiato e il privato è ora premiato. Un accordo vergognoso vien proposto abbassandosi ai voleri degli amici e potenti altolocati. Per la parte di vantaggio a Villa Aminta quell'accordo è mantenuto, per la parte di vantaggio al Comune vien stracciato. Ridicolo e illegittimo concedere 4 anni per pagare quella somma già dovuta ben sei anni fa, come fosse un poveretto in assistenza, con un tasso di interesse che è da fame. Fa l'appello il Comandante all'intero consesso lì presente che non faccia questa cosa che sarebbe un'altra macchia alla città. Ben si associa Severino alla richiesta, giudicando la proposta in discussione una schifezza; che si trovi soluzione, che si esamini un po' meglio ancor la cosa, è una balla che poi costa l'imprevisto quando già veniva scritta una cifra ben vicina al'attuale. Che si tengano i diritti sui terreni, non si perda tutto quanto, per favore. Maggioranza non è unita questa sera, c'è quel Fortis, con un dente avvelenato, che interviene e che chiede il ritiro della cosa, se di no lui vota contro. A sto punto il gioco è fatto, or Bottini fa il sornione, dice appunto che ha portato la proposta per l'esame e l'esame si conclude col rinvio della questione. Tutti insieme son d'accordo e la votano anche uniti e divertiti. Fine prima parte- segue.

















 

giovedì 26 novembre 2015

I RITARDATARI






















CITTA’ DI STRESA

Stresa, 25 Novembre 2015

Ai Signori Consiglieri Comunali

LORO SEDI

Oggetto: 2° Voce aggiunta Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del giorno 27 Novembre 2015.

IL BORGOMASTRO DISPONE di integrare l’Ordine del Giorno del CONSIGLIO COMUNALE del giorno di venerdì 27 Novembre 2015, ore 18.00 presso il Palazzo dei Congressi, Sala Iacono
con la seguente 2° V O C E A G G I U N T A

13.- Gruppo Consiliare Progetto Comune – Interpellanza relativa ad immobile comunale frazione Magognino, già sede dell’ ufficio postale (prot. N. 16036 del 24.11.2015).

14.- Gruppo Consiliare Progetto Comune – Interpellanza relativa a nuova area mercatale (prot. N. 16037 del 24.11.2015).

IL BORGOMASTRO
in originale firmato: (Giuseppe Bottini)
 

mercoledì 25 novembre 2015

LA BUFALA









Confermato il Consiglio il 27 venerdì di questo mese, la notizia che più bella e divertente non poteva sta già ora nella rete. Se qualcuno aveva un dubbio se lo tolga, se qualcuno una speranza se la scordi, se qualcuno una certezza se la tenga; la questione dell'Aminta è ormai saltata; quella tratta di percorso per turisti decantata dall'Alcade come fosse una vittoria senza un ma, non la si fa. Una scusa la si trova che motivi il dietro front, questa volta un guard rail che giustifica, per dire, la sconfitta proclamata. Ingannato da sei anni tutto quanto l'elettore, or si dice che quest'opera non va e si chiude la vicenda concedendo a Villa Aminta ancor due anni per pagare mensilmente il suo dovuto, interessi, poco e niente pur compresi. Uno scherzo del destino ? niente affatto, una pagina schifosa di un accordo già siglato e strombazzato, poi tirato per le lunghe troppe volte, sempre a danno di qualcuno e a favore di quell'altro; or si dice che le clausole siglate e garantite son di carta, tutta straccia, che non valgon proprio un niente, che un errore c'è poi stato che ha obbligato a cambiare tutto quanto. Non crediamo niente affatto alle balle propinate dal governo e Borgomastro che, piegato ancor sta volta ai voleri dittatori di sti soliti alberghieri, or si arrampica sui muri per spiegare, a destra e manca, le ragioni di un inganno. Certo sì, ci sono i soldi, ma che arrivano in ritardo, di sei anni più altri due ora concessi per pagar quanto dovuto, quando gli altri che si presero dei cubi con medesima variante nel lontano 2zero, zero9, ben pagarono le cifre tutte quante in un'unica battuta e morta lì. Se qualcuno ci ha sperato, mi dispiace, si rassegni; non c'è verso, il governo mica cambia, la genetica è, da sempre, quella lì; un governo mercenario non combatte le battaglie per il popolo sovrano, ma soltanto a servizio di un Sovrano.


martedì 24 novembre 2015

APPELLO










TRESA 
Convocazione straordinaria del Consiglio Comunale.


IL BORGOMASTRO



Visti l’art. 50 del D.Lgs. 18.8.2000, n.267; Visto l’articolo 13 dello Statuto Comunale;

D I S P ON E di convocare il CONSIGLIO COMUNALE In sessione straordinaria – seduta di 1° convocazione per il giorno venerdì 27 Novembre 2015 – ore 18.00 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno venerdì 27 Novembre 2015 – ore 19.00 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono Per deliberare il seguente

O R D I N E D E L G I O R N O

1. Ratifica deliberazioni G.C. N. 139 del 14.10.2015 “Esame ed approvazione 4° variazione al bilancio di previsione, esercizio finanziario 2015” e G.C. N. 149 dell’ 11.11.2015 “Esame ed approvazione 6° variazione al bilancio di previsione, esercizio finanziario 2015”.

2. Esame ed approvazione assestamento generale di bilancio con conseguente settima variazione al bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2016/2017 ed aggiornamento degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità. Approvazione stato di attuazione dei programmi”

3. Esame ed approvazione proposta di liquidazione della Comunità Montana Due Laghi, Cusio-Mottarone e Valstrona. 4. Impianti scioviari “Selvaspessa 1” – “Selvaspessa 2” – “Nuovo Baby”. Annullamento concessioni. Affidamento concessioni alla Società S4 S.r.l.

5. Revoca parziale accordo Rep. N. 6488/2009-6544/2015 Hotel Villaminta S.a.s. relativo ad assegnazione volumetria alberghiera mediante variante parziale al vigente P.R.G.C. e realizzazione passeggiata a lago (rif.to. D.C.C. NN. 47/2009 e 69/2012).

6. Esame ed approvazione Ordine del Giorno sui Distaccamenti dei Vigili del Fuoco Volontari, con particolare riferimento a quello di Stresa.

7. Esame ed approvazione Ordine del Giorno sul nuovo Ospedale del V.C.O.

8. Gruppo Consiliare Progetto Comune – Interpellanza su problematiche relative a mancanza area di sgambatura cani (prot. N. 15518 del 13.11.2015).

9. Gruppo Consiliare Progetto Comune – Interpellanza su detriti alluvionali giacenti alla foce del torrente Roddo (prot. N. 15519 del 13.11.2015).

10. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza su argomenti diversi (prot. N. 15569 del 14.11.2015).

11. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa – Interpellanza su riqualificazione area mercato (prot. N. 15618 del 16.11.2015).


12. Voce aggiunta: Gruppo uniti per Stresa. Interpello relativo a lavori di riqualificazione di p.za mercato. Affidamento incarico a Arch. Fabrizio Bianchetti di Omegna, membro della commissione comunale sul paesaggio.







In originale firmato: (Giuseppe Bottini) Borgomastro. 

lunedì 23 novembre 2015

APETTANDO GODOT


 
 
 
 
 
La settimana che si apre dovrebbe, nel riferire quanto ha detto il Borgomastro, poi chiudersi con l'assemblea del Gran Consiglio. Sin'ora comunque non c'è traccia, ma oggi o domani lo vedremo. Comunque quale sia la data poi indicata, di cosa si tratta in quel Consiglio, per ora, non sappiamo. Ci sono interpellanze messe in rete, più o meno interessanti, ma l'unica che desta l'attenzione è quella che ha scritto il Comandante e che rischia di fare la fine nel cestino. Sarebbe interessante conoscere il pensiero che aleggia nella testa del governo riguardo le questioni indicate in interpello, diversa è la questione se abbiano intenzione di svelarlo. Più facile la tesi che intendano nascondere le carte, o forse che manco ci siano le carte da nascondere; comunque lo vedremo. Se dunque dovessero, invece, optare per rispondere, potrebbero cercare una risposta in forma breve, il che sarebbe come dire che intendono tacere. Se invece volessero illustrare le questioni per benino, difficile pensare al Borgomastro come fosse il relatore designato, più facile pensare al Professore, maestro di quel dire insieme anche al non dire che è il mezzo che, da sempre, gli assicura una vita trascorsa nelle mura di Palazzo. Un ruolo questa volta potrebbe, per vero, garantirsi il Vice delegato, l'Avvocato. Affiancato al Borgomastro e presentato come l'uomo di giudizio ed esperienza, sin'ora è parso assai molto defilato. L'esordio che ha tenuto è stato molto scarso, inciampato più volte sopra un testo, non ha dimostrato saldezza di riflessi, ma al contrario è scivolato, mostrando un' estrema debolezza psicologica. Se dunque questo è il quadro, possibile pensare che, alla fine, sarà proprio Bottini, il Borgomastro, che unico dei tre ci spiegherà un poco per benino e punto dopo punto, facendo qualche virgola e due punti, l'intero programma del mandato intorno alle questioni preannunciate. Difficil prevedere se qualcuno, alla fine, le avrà intese, ma almeno ci dirà di aver provato.

                

giovedì 19 novembre 2015

TORMENTONI

















Più o meno apertamente, un po' più nascostamente si parla, o meglio ora si scrive intorno all'Alberghiera che non parte. Non parte, per lo meno, sino ad oggi, son anni che attendiamo e un mese prima o dopo non fa conto; comunque l'impressione è che qualcosa si è inciampato, meglio dire si è inceppato o si è fermato; comunque il rischio con ste imprese un po' malferme e coi vincoli di patto che non premiamo, non lasciano sperare e fanno un po' tremare. Bottini, interrogato, ci pare pessimista; la solita Provincia, quell'ente cancellato tante volte e risorto pari volte, è più attendista. Di vero ed appurato c'è sto fatto; che l'impresa designata ormai si è defilata, affittando anche un suo ramo con dentro sto contratto, magari facendo pure un atto simulato, di fatto cedendo soltanto sto contratto. Il fatto singolare sarebbe poi che l'acquirente del contratto sarebbe un'altra impresa dello stesso titolare. Di più non ne sappiamo, le carte mica noi le conosciamo, per cui la soluzione rinviamo. Per ora riferiamo ed attendiamo. La solita Provincia, prima o poi, qualcosa di più pure dirà. Ci tocca, pertanto, di aspettare e far scongiuri che il peggio non si avveri, ma se mai sto peggio poi si avvera, qualcuno dovrà pure pensar la soluzione che potrebbe essere mandare le cose tutte quante ancora in aria. Intanto la benemerita Sportiva è la prima che molto poco ora si fida, al rischio di giocare per anni fuori casa non ci sta e avanza le richieste di tornare padrona del suo campo. Insomma, non bastan due mandati e il terzo in corsa per vedere la fine di un tormento che si è preso l'intera intelligenza di almen quattro governi e rischia di prendersene ancor quella di due. Da umili cronisti registriamo ed ora noi aspettiamo.










 

martedì 17 novembre 2015

SILENZIO GOVERNATIVO














L'interpello già illustrato nella cronaca di ieri, ha un suo pregio ed un difetto. Quanto al pregio, tocca temi assai sensibili, quelli appunto delicati che, da sempre, stanno aperti, ma di cui poco si sa; poi di alcuni non soltanto non si sa, manco nulla ormai si fa. Se sti temi son "strategici", la pretesa di sapere le notizie più aggiornate e il pensiero del governo cittadino circa il cosa e se vuol fare, è un diritto sacro e santo che ci spetta per natura. Nella sede Consiliare questi temi han da trattare; cosa cavolo mandiamo sugli scanni i delegati se non trattann poi quasi di nulla ? Or che dunque le domande che son poste sulla carta sian legittime ed opportune non ci piove proprio nulla e un governo cittadino che sia degno di un tal nome, non importa se a guidarlo, un po' per turno, sia l'Alcade o il Borgomastro, ha il dovere di chiarire, di illustrare e di spiegare. Questo poi tanto è più vero quando proprio sto governo è salito sopra il podio col programma di mandato un po' troppo poverino che non dice quasi niente sulle cose più corpose ed importanti. Non vorremmo che il silenzio non sia un caso; c'è il sospetto che il silenzio sia pagante, nella testa del governo, è naturale; c'è il sospetto, abbiamo detto, che il silenzio sia strategico, giusto l'arte di durare senza mai dire che fare. Quatto, quatto opererebbe un governo così fatto e il passare da un sospetto a un qualcosa più concreto, è un giochetto presto fatto; d'altra parte di soggetti così' fatti, sto governo ne ha anche tanti, forse troppi, ormai rodati, da decenni, quasi sempre reticenti. Giusto in guardia occorre stare e le carte del governo sono presto da stanare. Qui sta il pregio e il non difetto, ma il difetto pur ci sta; lo vedremo il 27 se il governo si trincera dietro norme ed i cavilli e rigetta le domande, giusto appunto, per difetto.




lunedì 16 novembre 2015

QUESTION TIME






Con interpello, a tutto campo, il Comandante ora fa un passo. La lista è assai corposa, ci stanno appuntate un po' le questioni tutte quante che da anni, ahimè, pure lor segnano il passo. Nella lista ci troviamo la Gabbiola per la quale è l'ennesima domanda replicata, mai risposta; in attesa di risposta pur ci mette anche quella vecchia pensilina alla stazione che già giace non soltanto da un po' d'anni, ma da qualche, ormai, decennio. Ci sta poi la Palazzola e il suo parco, sempre chiuso, per la quale chiede conto e il rendiconto; chiede poi dell'intenzione sul che fare a riguardo Fondazione che nulla par ci stia, ormai, più a fare. Poi passa alla questione della vasca per il bagno per sapere se il contratto è mai siglato e le spese, invece, fatte. Ci sta poi la funivia per saper a che punto è mai la gara, ingaggiata da più mesi senza manco due concorrenti, ma che ancor non sembra chiusa; ci sta pure quella scuola, l' Alberghiera, anche questa ormai da mesi in attesa di un avvio sempre annunciato, ma sin'oggi mica fatto. Poi si passa all'attenzione sul Palazzo, questa volta non la sede di governo, ma la scatola di vetro sempre chiusa. Cos'ha in mente sto governo per cambiare un po' le cose, dopo che si fece tutto quanto per lasciare agli alberghieri il monopolio garantito e assicurato. Questo il corpo più succoso di domande e d'interpelli principali che è il ventaglio dei problemi, sempre quelli, tutti quanti cui si chiede che il governo si pronunci. Sto governo è un poco incerto, non sappiamo se il Consiglio, già fissato il 27, venerdì di questo mese, poi li tratta tutti quanti, in forma breve, o li respinge per difetto di interpello. Borgomastro sta un po' incerto, se potesse rinvierebbe tutto quanto, son 30 anni che lo fa, che rinvia il futuro ed il presente a una data indefinita, che volete che poi sia rinviare venerdì dì 27.





 

venerdì 13 novembre 2015

REGOLE DI INGAGGIO






Regola non scritta, comunque ora da scrivere, è che il Borgomastro poco che fa meglio che fa. Insomma, la squadra è debolina, soggetta sicuramente alle correnti dei pochi potentati che ronzano lì attorno e se qualcosa d'importante e negativo mai faranno il dubbio che lo facciano su impulso di qualcuno è assai concreto. Così come pur pare concreto è il dubbio o la certezza, che se qualcosa di utile non faranno la causa sarà sempre a ricercare nel diniego imposto dai detti potentati ultraterreni. Insomma, un bel dilemma; che il Borgomastro faccia o che non faccia c'è il rischio, concreto, di un disastro, per cui che faccia poco o quasi niente, mi par la soluzione che sia quella migliore. Cambiando ora di campo, la regola dettata non più vale; se il poco o nulla fare era dei mali già il migliore, qualora sta regola si estenda a chi si oppone, al male non par ci sia rimedio. Or dunque in tale caso vale la regola che è opposta, per cui se il poco o nulla fare era dei mali già il migliore, in questo caso sarebbe, invece, soltanto il mal peggiore. Capito ! ? Or se la regola sta intesa, occorre di capire com'è che sia applicata. Nel primo dei due casi, per ora, non sembra disattesa; di nuovo e d'importante non c'è nulla, il clima è dunque piatto, siam tutti ? in dolce attesa, comunque l'orizzonte non par che sia già in vista e il nuovo Borgomastro ancor non si pronuncia. Diversa la question sul fronte opposto; da un lato di mezzo c'è un pezzo di un partito, dall'altro sta solo, lungo il fronte, il Comandante. Di azioni combinate, per ora non si parla, almen così ci pare, però anche di azioni singolari pur, per ora, non ce n'è una grande traccia. Se il fronte di un partito, cioè quello potente, per ora ??, non si muove, per calcolo, per scelta, perché non abbia voglia o un po' per tutte ste cose messe insieme, dall'altro ci arrivano conferme che, tirato un poco il fiato, ora riparte. Vedremo or dunque un movimento nel corso dell'autunno e a inizio inverno. La cosa almeno, per ora, un poco ci conforta; più avanti ancora e presto ci torniamo.


 

mercoledì 11 novembre 2015

METEO PREVISONI






Questo meteo assai clemente, ma per vero eccezionale, ha poi chiuso una stagione peraltro fortunata. Nel mentre ci godiamo ste giornate temperate, pensiamo con rammarico di quanto non si sappia, qualche volta, ribaltare il calendario e smetterla di chiuder la baracca e burattini, ma di fare del tempo dell'inverno la stagione diversa e ricercata, fondata sulla calma e sull'offerta di quanto la fretta dell'estate non consente. Ci vuole un po' di tempo, mica tanto, per studiare un bel progetto; ci vuole un po' di voglia, questa tanta, per metter le persone, le più giuste, intorno a un tavolo; ci vogliono dei soldi, questo è vero, ma sarebbe il minore dei problemi. Quel che manca costa niente, tuttavia è merce rara e trovarla è un bel problema. La voglia: se si guarda nel Palazzo che governa e dovrebbe, almen potrebbe, far partire l'iniziativa, di sta voglia ce n'è poca, proprio niente se ne vede, niente niente, siamo certi; troppi inverni han sulle spalle, han solcato, quasi tutti, già due secoli, che volete che gli frega, han soltanto da passare cinque anni, poi più niente, almen si spera. Quanto al resto, all'inventiva, questa è figlia della voglia e se manca già la prima, la seconda è conseguente. Quindi è certo ed acclarato che sto tempo benedetto lo godiamo solo noi, tanto meglio; egoisti come pochi lo teniamo molto stretto. Sembra inutile d'altronde abbaiare anche alla luna; non ci sente, è assai lontana; c'è poi anche la genetica, componente ereditata, che a qualcuno sfortunato fa difetto e purtroppo ci governa, ci governa, bene o male, ben inteso quanto al tempo, da una vita; quanto al resto è presto detto, ma tralascio questo detto.





 

martedì 10 novembre 2015

SONATA







Notizia di giornata è che, come naturale anche che sia, se va avanti ancora un po', pure il festival che, una volta era di Stresa, presto o tardi, andrà pur via. Quando infatti, fra non molto, Verbania apre il suo " centro", è facile pensare che una sede prestigiosa sia un richiamo assai gradito e che, all'inizio, un po' in sordina, e poi sempre un poco più, alla fine il programma si rovescia e dalla sede fondativa, prima o poi, si andrà anche via. Queste almeno le premesse che leggiamo sulla rete e pensiamo assai fondate. Il problema è dunque doppio; giusto un lato c'è sto festival che di Stresa porta il nome, ma quanto al resto sempre meno; d'altro lato c'è la storia del Palazzo sempre vuoto che se perde anche la musica, cosa faccia questa scatola di vetro già mi pare una domanda interessante, ma non vedo, meglio dire che non sento, se qualcuno sto problema se lo pone o lo accantona. Per adesso l'impressione è il silenzio in assoluto; sto problema, meglio dire uno spreco di risorsa, innanzitutto, salta agli occhi anche di un cieco, lo si vede molto bene; ne parlammo già poc'anzi, la domanda che si pone è che cosa è mai cambiato con il cambio del soggetto di gestione ? Ricordiamo molto bene la notizia che fu data di quel cambio dall'Alcade come fosse soluzione di un problema che già c'era. Se qualcosa ora è cambiato sarà bene che lo dicano e un favore, per favore, che lo chiedano quegli eletti dentro l'aula consiliare se non hanno altro da fare. Nell'agenda di Bottini, il Borgomastro, se sta scritto o non sta scritto, come altro, non si sa. Se nessuno chiede conto, quell'agenda non si apre, se qualcuno chiede il conto non è detto che apra; val la pena di provare ? Non mi pare un gran problema, tanto vale anche tentare .



lunedì 9 novembre 2015

MISTERI






Dunque, a autunno ormai inoltrato e che sembra un’eterna primavera, ancor per nulla noi sappiamo dov’è che questa Perla si è infilata. Insediato da tempo un governo del quale la cosa che è la più bella è l’assenza di un tal Canio, di certo nessuno di noi sa che cosa è che mai ribolla nella testa del nostro Borgomastro e dei suoi eletti. L’agenda cittadina, per vero un po’sempre la stessa, è ferma ormai da tempo e per ora non si sa quando mai si riaprirà. Procede, questo è vero, il cantiere del porto benedetto, ma i soldi regalati per ora se li tengono ben saldi. Così come attendiamo, ora dopo ora, l’esito annunciato di un bando, senza “gara”, per l’impianto funiviario; così come, attentamente, ci tocca ora guardare la sorte che farà un’altra storia ormai infinita: l’alberghiera. Ci tocca, infine, di capire dove mai andrà a parare la vasca per il bagno messa di fronte a un buco dentro l’acqua. Insomma, di tutte ste questioni siamo in attesa di notizie, più o meno interessanti e più o meno, già annunciate, così che un po’ meglio noi certo capiremo in che mani del governo pure siamo. Sin qui dunque l’agenda conosciuta, ma il resto, e non è poco, è invece l’agenda sconosciuta. L’agenda è infatti ancora tutta chiusa sulle questioni delicate di cui questo governo crediamo sia maestro a non svelarle. Pur anche pungolato da un affondo recente messo a segno dal temuto Comandante, non è nota la risposta, sempre che sia stata data, sul tema: “ la Gabbiola”. Più facile pensare che il governo prenda e perda tempo, così come prenderà e perderà il suo tempo sul tema “Pensilina” alla Stazione, la cui risposta un po’ già abbozzata non porterà proprio a un bel niente. Se qualcuno mette in dubbio quanto scrivo, io lo invito a dar lettura del cartello che c’è esposto alla Stazione; l’intervento lì descritto non è scritto per un caso, era imposto, ma è in contrasto, pienamente, col pensiero che il Bottini Borgomastro ha dichiarato in Assemblea. Grande è poi il mistero, anzi qui pure si infittisce su quel vaso di Pandora che sta chiuso nell’armadio. Sì, la “Zanetta” è già in giro e noi la si aspetta al varco, ma del resto cosa ne faranno ? Nel programma stava scritto di riaprire quell’armadio, ma il programma è sì una cosa, l’attuarlo un’altra cosa; nel governo il Professore non amava, proprio tanto tanto, la variante, ma fidarsi è già qualcosa, non fidarsi è molto meglio. Poi c’è sempre “ Palazzola”; che sia stata questa bella ormai scordata ? la questione è sempre aperta, non risolta; c’è un programma ? qualche idea ? la soluzione ? Chi lo sa ? Gran mistero, tutto coperto, questo è il motto che si addice a sto governo.


giovedì 5 novembre 2015

RUMOR









Se ieri la notizia era la vasca, oggi il rumor è l'alberghiera. Di tale opera pubblica, da un tempo ormai lontano sulla scena, le cose sembravano, più o meno, sistemate. Con una vagonata di milioni è noto che i governanti locali e provinciali decisero di fare due opere anziché una, scegliendo altresì secondo un criterio che certo il migliore forse non era. Comunque, alla fine, rassegnati o fors'anche ormai sfiancati, i più si convertirono pensando che sta volta, comunque, era la buona. La gara per quell'opera non è che fu, più di tanto, combattuta; la prima andò belle deserta e alla seconda si presentò soltanto il vincitore. Motivo di tanto ambita gara, quasi deserta, era che parteciparvi significa una spesa mica da poco, ma molte decine di euro di migliaia che, sarebbero stati pagati al solo vincitore, per cui partecipò soltanto, appunto, il vincitore. Non solo però fece un progetto, ma ne fece quasi due, quando a gara ormai conclusa gli dissero di spostare altrove il campo del calcio del pallone. Si aggiunge a questo punto che non tutto il lavoro sarebbe stato pagato con dei soldi, ma una parte, forse tre milioni e circa euro del prezzo dell'appalto veniva pagato col baratto, cioè che gli veniva ceduta l'alberghiera, la vecchia ben s' intende. Succede che il rumore di fondo in questi giorni è che tuttavia l'impresa appaltatrice non starebbe affatto bene di salute. Il primo un po' allarmato, ma preciso che sono soltanto rumori di fondo e nulla più, sarebbe, pensate, il solito G.C.Z. che avrebbe versato un anticipo di circa 400 mila tutti euro a quell'impresa per acquistar, alla fine, da questa l'alberghiera. Sin qui i rumor, quelli di fondo; se poi son veri lo vedremo da qui a non molto; comunque ci scommetto che se le cose andranno male G.C.Z. non è il tipo che ci smena, quanto invece ai soliti governi sprovveduti, non sarà né la prima, né l'unica volta che andrà male.





martedì 3 novembre 2015

PRE FALLIMENTO








Notizia recente sulla rete è che il contratto di gestione della vasca non si firma perché manca la garanzia fidejussoria, ossia non gliela danno. La notizia così come l'apprendiamo, per vero, non è vera, o meglio non è esatta; la fidejussione di cui si parla sarebbe quella destinata a garantire il, sin'ora, fantomatico investimento milionario, non certo il contratto per la cui firma occorre sì una garanzia, ma è un'altra e se questa ci sia o non ci sia, nessuno di noi mica lo sa. Trapela comunque sta notizia ed è già qualche cosa; trapela dietro la fitta rete del mistero che da tre anni aleggia intorno ad un'opera assai vana e a un contratto che, pur dopo tre anni di gestione "di fatto", zoppicante e traballante,  pare manco sia possibile che venga anche siglato. Difetta in trasparenza questa Perla; ai tempi del governo dell'Alcade era la norma, ma ai tempi più recenti del cittadino Borgomastro sarebbe auspicabile attendersi un'informazione più ampia, corretta e democratica. Temiamo che sta cosa rimanga una roba di cui si parla sempre perché non si fa mai; la trasparenza vera è un'altra cosa e così, di reticenza in reticenza, di anno dopo anno passato a pasticciare e poco a combinare qualcosa che sia serio e costruttivo, sta notizia, ancorché un poco deformata, comunque ci dice che la storia della vasca ormai è a una svolta. Non è la svolta da molti anche auspicata; probabile che si chiuda la vicenda con un nulla, ossia con un pieno fallimento di quella che era stata l'opera vantata come quella più invocata, a gran voce, dal popolo elettore; difficile ora trovarne uno di quelli disposto a confermarlo, ma così vanno le cose quando poi non vanno bene; diverso invece per quelli chiamati a governare, sempre gli stessi, cui spetterà, è probabile, versar lacrime e sangue, purtroppo non il loro, per ribaltar l'infausta storia che chiuderà i suoi danni dopo tre anni e tanti migliaia di euro già tutti versati e zero gli incassati.


















 

 

lunedì 2 novembre 2015

NAZARENO ?









Strategia dunque assai soft quella che, trascorsi cinque mesi di rodaggio, pare abbia adottato il Borgomastro. Maestro del profilo, sinora, molto basso e di poca esposizione dovrebbe rivelarsi il Professore che certo non ama la ribalta, ma da sempre e solo la durata. Quei tempi dell’Alcade che amava gli interventi a tutto campo e usciva sulla scena ogni minuto, nessuno, ben inteso, li rimpiange o li vorrebbe rivedere nuovamente, tuttavia or si esagera al contrario. Testimone di sto clima addormentato è la sede del consesso degli eletti che, seppure rinnovato giusto il luogo e un po' gli arredi, riunisce, per ora, i convocati il tempo di minuti e sbriga le faccende assai veloce, tanto che ben pochi se ne avvedono, ma neppure, occorre dirlo, se ne dolgono. Facilita sto clima da bivacco addormentato, l’assenza di proposte interessanti, ma facilita altresì e completa questo quadro desolato, l’assenza, per ora e prolungata di proposte ed interpelli provenienti dal drappello che in Consiglio è mandato a pungolare, controllare e, magari, qualche volta a battagliare. Nel silenzio delle parti sembra quasi ci sia un patto; che sia forse un Nazareno ?? che siglato nottetempo dia poi i frutti sorto il sole e non voglia che nessuno pesti i piedi o faccia male ? una sorta di gestione condivisa ? un governo a larghe intese ? uno scambio sotto banco ? un accordo ? che sia tacito o palese non si sa, ma nei fatti ora funziona ? Son domande un po’cattive, maliziose un po’ intriganti, ben lo so, ma un cronista se le pone, un cronista che conosce che di cose interessanti ce ne sono molte e tante e vedere un Borgomastro tanto in pace, che non porta quasi nulla in Assemblea, che in mezzora se la cava e saluta e manda a casa, questa cosa un po’stupisce e insospettisce. Non c’è nulla che interessi ? Non c’è nulla da proporre ? Non c’è nulla da osservare ? Non c’è nulla, proprio nulla ? Ma se è vero questo nulla, che ci state dentro a fare ?