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martedì 17 novembre 2015

SILENZIO GOVERNATIVO














L'interpello già illustrato nella cronaca di ieri, ha un suo pregio ed un difetto. Quanto al pregio, tocca temi assai sensibili, quelli appunto delicati che, da sempre, stanno aperti, ma di cui poco si sa; poi di alcuni non soltanto non si sa, manco nulla ormai si fa. Se sti temi son "strategici", la pretesa di sapere le notizie più aggiornate e il pensiero del governo cittadino circa il cosa e se vuol fare, è un diritto sacro e santo che ci spetta per natura. Nella sede Consiliare questi temi han da trattare; cosa cavolo mandiamo sugli scanni i delegati se non trattann poi quasi di nulla ? Or che dunque le domande che son poste sulla carta sian legittime ed opportune non ci piove proprio nulla e un governo cittadino che sia degno di un tal nome, non importa se a guidarlo, un po' per turno, sia l'Alcade o il Borgomastro, ha il dovere di chiarire, di illustrare e di spiegare. Questo poi tanto è più vero quando proprio sto governo è salito sopra il podio col programma di mandato un po' troppo poverino che non dice quasi niente sulle cose più corpose ed importanti. Non vorremmo che il silenzio non sia un caso; c'è il sospetto che il silenzio sia pagante, nella testa del governo, è naturale; c'è il sospetto, abbiamo detto, che il silenzio sia strategico, giusto l'arte di durare senza mai dire che fare. Quatto, quatto opererebbe un governo così fatto e il passare da un sospetto a un qualcosa più concreto, è un giochetto presto fatto; d'altra parte di soggetti così' fatti, sto governo ne ha anche tanti, forse troppi, ormai rodati, da decenni, quasi sempre reticenti. Giusto in guardia occorre stare e le carte del governo sono presto da stanare. Qui sta il pregio e il non difetto, ma il difetto pur ci sta; lo vedremo il 27 se il governo si trincera dietro norme ed i cavilli e rigetta le domande, giusto appunto, per difetto.




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