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lunedì 7 febbraio 2011

 La neo-dottrina  

Si sa, la legge italiana si presta alle interpretazioni più diverse, la lingua ed il modo di scrivere fanno poi la loro parte tanto che i testi legislativi sono intraducibili in lingua inglese, lingua quest’ultima molto semplice e chiara nelle sue espressioni. I malevoli, ma hanno perfettamente ragione, sostengono poi che il linguaggio usato è voluto proprio per confondere le acque ed è nato il proverbio che recita: la legge si applica nei confronti dei nemici e si interpreta per gli amici. Aggiungo e concludo che tanta parte del contenzioso legale che invade la giustizia italiana , trae origine proprio da questa confusione legislativa.
Questa la premessa per raccontarvi che in questi tempi dove nascono i neocon da un parte e i neoborbonici dall’altra , anche noi abbiamo i nostri neodottrinari del diritto.
Si tratta dello studio legale associato: Canio/Falciola, con sede presso il Palazzo di città, i quali, forti della babele legislativa, hanno elaborato la più recente e innovativa dottrina sul diritto di proprietà a scadenza. In breve, tale dottrina sostiene che la proprietà di un bene immobile, alla scadenza del periodo necessario per ammortizzare le spese di realizzazione, venga assegnato alla proprietà dell’area sulla quale l’immobile venne realizzato. Per farla molto semplice, un padre di famiglia con due figli e moglie a carico, quando decide di costruire la casa di abitazione, si accorda con il proprietario di un terreno perché gli conceda di costruire. Costruita la casa, pagherà al proprietario del terreno un canone di occupazione per ogni anno, poi dopo 30 o 50 o 60 anni, a seconda delle sue aspettative di vita e di ammortamento dell’investimento, lui o i suoi eredi usciranno di casa, consegnando le chiavi al proprietario del terreno che ne entrerà in possesso. Quel padre non avrà agito come un buon padre di famiglia, ma si tirerà nella tomba le ire dei figli, tuttavia bisogna dire che nulla gli vietava di farlo.
Passando alla nostra cittadella, questo è invece proprio quello che Canio, sostenuto dalla neodottrina , sua e del suo associato, vorrebbe fare per Villa Pallavicino. C’è un particolare : Canio, a differenza di quello dell’esempio, ha l’obbligo di agire come un buon padre di famiglia .
Vedete un po’ in che mani siamo capitati.

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