La madre di tutte le sventure
Era l’anno 2000, l’inizio di questo secolo, il giorno 19 aprile quattro uomini: Calligarich G., Bottini G, Fimiami A. e Fortis M. , alle ore 23 e cinquanta minuti di quel giorno, erano riuniti dietro un tavolo del Palazzo. In quel giorno e a quell’ora tarda, essi presero una decisione: affidarono a tre uomini : Ing. Marco Ferri, Ing. Walter Ricca e Arch. Claudio Grignaschi , l’incarico “fiduciario“ di provvedere alla progettazione del nuovo porto della cittadella. Spesa prevista allora in lire, per tale incarico : L. 152.645.346. Poi costerà molto di più: in euro e sino ad ora ( iva inclusa) ne sono stati spesi circa 320.000,00, quattro volte tanto.
Passano molti anni: primo dicembre dell’anno 2010, alle ore 18 e minuti zero, sei persone, sempre riunite nella stessa sala del Palazzo: Di Milia C, Bottini G, Sala V., Iacono E. , Falciola C. e Galli A, affidano ad un legale: l’ Avv. Pafundi T., l’incarico di assistere il Comune nel giudizio di revocazione promosso, avanti il Consiglio di Stato, dall’ impresa: Consorzio Stabile Aedars Scarl.. La questione è sempre il porto che nel frattempo si era materializzato in 50 metri di fondazioni che sbucano un tantino dalle acque e che ci sembra dovranno essere demolite e rifatte, in un piccolo molo, in qualche opera a terra lungo la passeggiata, per il resto un buco in acqua. Facendo i calcoli con il calendario alla mano sono passati ben anni 10, mesi 7 e giorni 11. Non si sa ancora chi ha vinto l’appalto e non si sa quando mai i lavori inizieranno, se mai inizieranno. Cosa, nel frattempo, è successo è presto detto : sono stati spesi €. 1.519.291,54 , il progetto ordinato in quella notte del 19 aprile del 2000 è stato pagato e buttato nel cestino, a quei progettisti Canio ha dato la liberatoria con tanto di scuse e di soldi, è stato messo insieme un nuovo progetto, solo definitivo e non ancora esecutivo; sono passati gli anni a cercare i nuovi finanziamenti per le nuove spese salite alle stelle, intanto è arrivato anche il patto di stabilità che non lascia spendere i soldi , poi quando tutto sembrava a posto sono incominciati i contenziosi con le imprese che si contendono l’appalto. Credo che siamo al sesto giudizio. Qualcuno dirà che tutte queste sventure non possono essere addebitate agli attuali governanti, pur ricorrendo alcuni nomi. Forse è vero, ma se quel progetto fosse stato eseguibile , i soldi c’erano, l’appalto senza contenziosi legali pure e oggi ci sarebbe e da anni anche il porto .
Dire che qualcuno ha sbagliato è dire cosa ovvia, dire che nessuno ha pagato, salvo pantalone, è solo la verità .
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