Consiglio breve
Tutti presenti, ore 21 e qualche minuto si comincia. Doveva essere breve, tre formalità da disbrigare in tanta fretta, è durato quasi tre ore. Inizia Canio e la parola la da subito al dottore messo alle finanze e Lui, con meticolosa precisione, inizia le lettura della lunga sfilza dei suoi numeri. Se era la guida telefonica era lo stesso, ci tiene addormentati per almeno un quarto d’ora e poi finisce senza aver detto manco una parola per illustrarci il conto che rendeva. Pazienza, arriva Canio e da la Sua benedizione, cinque minuti, scarsi scarsi, per liquidare un anno di gestione. Tocca a Piervalle fare le pulci a tutti i conti presentati, qualche osservazione un po’ tecnica, qualche frecciatina al Revisore che, anche Lui scrive numeri e non spiega, e poi la lista degli sprechi con in testa l’effimero che vola. Sono duemilioni ed 800 mila quelli già spesi nei primi sei anni di governo e Lui, Canio, ci dice che vorrebbe spenderne anche il doppio, gli sembran infatti troppo pochi. Allora si va all’affondo contro il capo del governo, reo per superminoranza di utilizzare il palcoscenico, pagato dal Comune, per la Sua personale promozione nella speranza della corsa alla politica. Interviene il Professore , smorza anche i toni , ma poi Canio non demorde e l’argomento si chiude con un altro duro affondo perchè maggioranza si svegli e non subisca solo il patto che ha ridotto la città ad investire quasi niente. E’ come sparare alle nuvole. Minoranza vota contro.
Nuovo argomento, sembra leggero, in realtà ci sono risvolti interessanti , infatti Canio è sempre un po’ nervoso. E’ la vendita di un pezzetto che era strada, poi, ma nessuno sa mai quando, occupata da privato ed ora si vuol vendere per “ regolarizzare”. Alla fine prendono nota che se ci sono sopra abusi la vendita va nulla e il prezzo comunque si raddoppia altrimenti il Comune finisce di pagare più di quanto forse incassa. Minoranza se ne astiene.
Ultimo argomento, la parola è al Professore delegato che ci illustra la delibera legata al piano casa regionale. Per farla semplice e breve, Lui dice che la proposta è di non consentire gli aumenti nelle altezze, ma che questo piano, che va in deroga e consente gli ampliamenti a tutta quanto l’edilizia, tanto non si applica sotto la linea ferroviaria, perché c’è il vincolo paesaggio. Ma qui si apre una nuova discussione perché il testo di legge non è così certo e sicuro, anzi la lettura porterebbe ad altra conclusione; che si applica. Il Professore dice che l’Ufficio invece così lo ha garantito, poi però legge in aula il testo e si capisce che non è più tanto sicuro, e qui viene incalzato perché non è possibile che non si abbia certezza su cosa si delibera. Il Professore allora va un po' in difficoltà anche perchè la questione non è poi tutta lì e ne vengono fuori di nuove. Arriva allora Canio che in suo soccorso cerca di chiudere l’esame in malo modo e scoppia con Piervalle una bagarre a sciabole sguainate. Torna la calma e Canio si rassegna a lasciare argomentare in santa pace. Finisce con il voto di una maggioranza che non sa manco cosa mai vota e finisce anche il Consiglio, un po’ forse nervoso, ma ci voleva per tentare di dargli una scossa ai troppi addormentati.
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