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mercoledì 18 maggio 2011

Macchine ferme, indietro tutta
 
Ci ricordiamo, ed è passato un anno e poco più, quando il Professore ci intrattenne col sermone  il giorno dopo la vittoria, ricordandoci, con il tono delle occasioni più importanti, come quella vittoria tanto grande e, diciamo pure immeritata, era un impegno a fare di meglio ed anche di più, un onere pesante che maggioranza non avrebbe certo mai tradito. Canio sul trono era raggiante e forse disattento alle lezione che il Professore stava impartendo. Comunque così andò ed il quinquennio prese avvio e, sempre il Professore, non passò poi tanto tempo che, alla prima nuova occasione, ricordò ancora a noi di minoranza che solo a maggioranza spettava dettare la strada del cammino e non a noi, mentre con un tono diventato, alla fine, un po’ saccente, chiuse il discorso affermando la loro completa ed assoluta autosufficienza. E’ passato un anno e poco più, il patto allora c’era, c’era anche prima e c’è anche adesso, ma forse non se ne erano avveduti, mentre ora lo tirano fuori ogni minuto per, in qualche modo, giustificare  il loro stato comatoso. Ben inteso non è che non sia vero, ma  a mali estremi si cercano i rimedi, anche quelli estremi, mentre ancora ieri sera ci siamo sentiti dire da un Sindaco che forse vive sulla luna che Lui per le feste spenderebbe almeno il doppio, solo lo potesse. Verrebbe dirgli giusto una cosa  che forse non si può, ma avete tutti capito cosa intendo. Comunque questo è lo stato ora dell’arte, stanno seduti sempre in poltrona ad aspettare che il patto, forse, passi e se non passa è sempre colpa di quel patto, intanto si fanno qualche festa e  ne pensano qualche altra. Povera cittadella senza una speranza di aggiustare le sue toppe, diventata solo un parcheggiometro per auto e per un Sindaco in attesa di carriera.  

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