Dove danno non è voce del verbo dare, ma del verbo danneggiare e questo ci sembra l’unica consolazione che ci possiamo prendere quando registriamo l’immobilismo, subito o voluto non si sa, del nostro governo Canio. Questo almeno a leggere i programmi che il Governatore aveva, in qualche modo, abbozzato nel piano triennale degli investimenti e poi, invece e in parte per fortuna, cancellati incolpando il povero Tremonti. Rotatorie milionarie al ponte Roddo, parcheggio per gli autobus alla Pallavicino per oscurare il lago, per P.za Marconi un’altro mezzo milione di euro per lasciare le auto in bella mostra in superficie. Insomma tanti soldi, poco risultato e quanto a qualità, meglio lasciar perdere. Intanto e proprio in questi giorni un altro appuntamento sta saltando. Era l’invito che il Professore ci aveva diramato per illustrarci, in quattro fogli, il piano di città. Salvo miracoli dell’ultimo minuto, sino ad oggi ancora niente, eppure qui Tremonti proprio non c’entra, ma ora sarà sorto il problema di dovere mettere lo stadio, sempre che ci sia il posto. Il Professore si è però distinto nell’ultimo Consiglio per la lezione che aveva preparato e poi illustrato. Alle domande rispondeva, sulla materia che è poi la sua, che non sapeva. Forse si è confuso, Lui è il Professore e noi i suoi allievi. Comunque dopo la lezione siamo andati a ripassare i testi. Conclusione è che il Professore non li aveva manco letti. Per continuare la rassegna non possiamo non ricordare il nostro Canio che, nell’ultimo Consiglio, si è distinto, pure Lui, gridando agli altri di tacere. Insomma si va in aula per tacere, questo infatti sembra l’ordine che hanno quelli della grande maggioranza e, dobbiamo dire che sono tutti molto obbedienti, così non fanno nessun danno. E’ per concludere, questa storia di tacere deve essere diventata un poco anche un’ossessione, oggi infatti Canio ci ha presi e ha detto di smetterla di scrivere sul blog insulti a Lui rivolti. Strano, perché a sentire sempre Lui, manco lo guardava.
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Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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