Oggi andiamo avanti, mentre ieri abbiamo visto come quel
porto era, ben presto, diventato per qualcuno un uovo d'oro. Più si sbagliava e
più lo si premiava; un bancomat che funzionava senza sosta e che staccava
assegni di un qualche dieci mila euro
quasi a volta. Con questo ritmo, gli errori divennero soltanto una
fortuna, per cui anziché correggerli ne fecero di molti anche degli altri. Oggi
vediamo meglio dove sti errori, peraltro a volte grossolani, stavano annidati.
Stupisce infatti perché mai non li vedessero, se poi quando chiamarono due tipe
mandate dal Dipartimento Genovese di Ingegneria navale, queste se ne accorsero
ben presto, così che scrissero la loro relazione dove nero sopra bianco, tutto quanto stava detto.
In particolare si evidenziano i seguenti passi della perizia redatta dalle due Ingegneri incaricate :
1) Con
riferimento alla relazione geologico-tecnica-idrologica a firma Dott. Geol.
Fulvio Epifani datata luglio 2000, la
perizia contiene una serie di considerazioni, persino inquietanti, circa il
grado di insufficienza con cui la progettazione è stata, successivamente, condotta.
Affermano
infatti i Periti:
a) Che i sondaggi praticati avevano evidenziato caratteristiche
del "terreno di densità elevatissima
e quindi poco adatto all'infissione" (vedi pagina 9 del Cap. 3)
b) Che era evidente che "tali
materiali male si prestano ad una soluzione progettuale di palancole infisse
nel terreno per battitura……..difficoltà……ulteriormente accentuata dalla
presenza dei trovanti di micascisto" (vedi pagina 12 del Cap.6)
c) Che le considerazioni conclusive della relazione
geologico-tecnica-idrologica "sono
fortemente contraddittorie con l'ipotesi di avvallamento spondale successivamente
invocata a motivazione della seconda variante" (vedi pagina 16 del Cap. 8)
d) Che in realtà la soluzione tecnica adottata, infissione di
palancole, risulta "incompatibile con la natura del terreno, accertata attraverso
l'indagine geologica, proprio per le ottime caratteristiche dello stesso" (vedi pagina 16 punto 3.1.4. )
Scrivevano i Periti che il livello d'indagine svolto attraverso le
indagini geologiche "fosse
sufficientemente documentato e approfondito" (vedi pagina 16
ultimo capoverso punti 3.1.4.) e quindi, aggiungiamo noi, come non possa
attribuirsi a una tal carenza quanto poi risultato impossibile ad essere
eseguito, ma al contrario ne vengono accentuate le responsabilità della fase
progettuale che non ha tenuto conto dei dati delle indagini svolte pur essendo
le conclusioni delle stesse, come rilevato dai Periti, fortemente e gravemente
contraddittorie con gli stessi risultati conseguiti.
2) Con
riferimento poi allo sviluppo progettuale dell'opera, i Periti traggono alcune
considerazioni che riteniamo evidenziare.
a) Quanto alla relazione generale, i criteri di progettazione:
"mancano di un diretto
riferimento alle risultanze dell'analisi geologico-tecnica" (vedi
pagina 18 punto 3.2.1.)
b) Quanto alla descrizione
del progetto: l'analisi geognostica
avrebbe dovuto dissuadere dalla scelta della soluzione a palancole” (vedi
pagina 19 ultimo capoverso)
c) Sempre in merito alla
descrizione del progetto: "il
muro esistente ha dato segni di un significativo dissesto ed ha richiesto
interventi di consolidamento e sottomurazione, oggetto di variante in corso
d'opera. In nessuna parte della documentazione a disposizione degli scriventi
sono stati reperiti documenti attestanti accertamenti sulle opere
esistenti" (vedi pagina 20)
d) In merito alle verifiche
di stabilità della diga foranea: “si
sono evidenziate criticità nella realizzazione delle opere proprio per la
mancanza di analisi e conseguente progettazione delle diverse fasi realizzative”
(vedi pagina 27 punto 3.2.2. del Cap.
5)
e) Quanto alle sezioni de
bacino portuale:"le sezioni
rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive, essendo prive
delle informazioni necessarie…….." (vedi pagina 30 ultimo capoverso)
f) Quanto alle sezioni
della diga foranea: ”le sezioni
rappresentate .……….non possono essere considerate esecutive…….." (vedi
pagina 31 punto 3.2.10.)
g) Quanto ai particolari
strutturali-cementi armati solette di ripartizione…...:"sono indicate armature e dettagli di incerto
posizionamento…….." (vedi pagina 32 punto 3.2.16.)
i) Quanto ai particolari
delle parti impiantistiche ….:"i
contenuti delle tavole non corrispondono ai requisiti di un progetto
esecutivo." (vedi pagina 32 punto 3.2.18.)
3) Con
riferimento, più in particolare, ai contenuti del capitolato speciale di
appalto, i Periti traggono considerazioni che meritano di essere sottolineate.
a) Contestano la previsione di capitolato che demandava
all'appaltatore ulteriori sondaggi per la determinazione della natura dei
terreni, nonché per la verifica batimetrica dei fondali. Affermano, sempre i
Periti, che tale previsione è obsoleta facendo riferimento a una normativa non
più in vigore (vedi pagina 35 primo capoverso) e a penultimo capoverso di pari
pagina affermano: "Tali determinazioni
dovevano essere note a priori, per poter redigere il progetto esecutivo di un
appalto "a corpo"……….L'impresa doveva invece compiere le operazioni
necessarie a verificare che le ipotesi progettuali fossero conformi allo stato
dei luoghi"
4) Con
riferimento poi alle considerazioni conclusive riguardanti il progetto
esecutivo, i Periti tracciano un giudizio senza appello.
a) Ribadiscono l'insufficienza progettuale rispetto le fasi realizzative
dell'opera, specie per quanto riguarda le opere a lago, sostenendo che se
fossero stati eseguiti gli studi specifici, essi avrebbero evidenziato
l'impossibilità di realizzare l'opera stessa.
Criticano la scelta di sostituire un terreno dotato di
caratteristiche geotecniche elevate con altro al più di uguale se non inferiore
caratterizzazione geotecnica, ribadiscono l'incompatibilità della scelta di
utilizzo delle palancole, con le caratteristiche del terreno, sostenendo: “le contraddizioni tra la natura del sito
e le scelte progettuali” ( vedi pagina 37 secondo capoverso)
5) A
maggior scrupolo di analisi, i Periti ipotizzano anche il caso in cui le
palancole non avessero trovato ostacoli a essere infisse e esaminano se, in tale
caso, il progetto avrebbe potuto andare a buon fine.
a) Anche in tale ipotesi le loro conclusioni non paiono diverse,
tanto che essi, motivatamente, concludono affermando che: "Tale soluzione progettuale sarebbe risultata comunque non realizzabile"
(vedi pagina 38 punto 3.2.25.).
6) Anche l'indagine
geologica svolta per tentare una soluzione al problema è stata fatta oggetto di
considerazioni in perizia.
a) Viene presa in considerazione l'indagine del Geol. Dott. S. Pellini
la quale evidenzia come la verifica effettuata per l'ottenimento di condizioni
di sicurezza della struttura, "non
trova corrispondenza nell'effettiva situazione dichiarata" del
diaframma realizzato "a riva" (vedi pagina 42 Cap. 5), mentre per
quanto riguarda la struttura "a lago", i Periti scrivono che la
sequenza indicata per l'esecuzione: "non
è a giudizio degli scriventi percorribile, ma in particolare le operazioni
indicate non sono coerenti né finalizzate alla realizzazione della diga"
( vedi pagina 42 Cap. 6, sino a inizio di pagina 43).
7) Anche
la variante tecnica approvata è stata fatta oggetto di esame.
a) Osservano i Periti che, secondo la Direzione Lavori: "le varianti si sarebbero rese
necessarie a causa di circostanze non prevedibili in fase progettuale"
( vedi pagina 45 Punto 4.2.1.), tesi questa ampiamente contraddetta in tutto
l'impianto peritale.
b) Rilevano i Periti come: "tutta
la variante si basa quindi su una batimetria differente da quella di progetto,
ma che tale evento non trova una ufficializzazione" (vedi pagina
48 finale e pagina 49 iniziale). Giudicano le modifiche apportate alle opere a
terra, se non sufficienti a soddisfare tutti i requisiti di resistenza e
stabilità, migliorative rispetto la soluzione originaria. Ribadiscono a pagina
57 come l'andamento del fondale indicato nelle sezioni non corrisponda alla
batimetria di progetto originario (vedi pagina 57 Punto 4.2.10.).
c) In conclusione di esame osservano che: "Data la delicatezza delle operazioni da eseguire, soprattutto
per le opere a lago, l'analisi delle differenti fasi operative avrebbe
richiesto studi specifici" ossia rilevano debolezze progettuali
già proprie del progetto originario, ma riproposte ancora in variante e continuano: "Al di là del fatto che gli
scriventi non condividono sia la soluzione progettuale, sia la successione
delle lavorazioni descritta per la costruzione, la loro elaborazione avrebbe
indotto ad approfondire il progetto e di accertarne la effettiva
realizzabilità…………... La soluzione prescelta pare agli scriventi poco razionale
e del tutto non economica……………….Inoltre ……………., la variante fa riferimento ad
una batimetria che indica fondali più bassi di quanto risultava dal progetto,
con conseguenti altezze del riempimento tali da indicare la stabilità dei
terrapieni come elemento critico della soluzione proposta". vedi
pagina 62 Punto 4.2.26.)
8) Un capitolo apposito viene dedicato dai Periti all'analisi dei rilievi batimetrici, criticità questa che comparirà anche in sede di redazione dell'ultimo nuovo progetto esecutivo redatto dalla ditta Guerrini SPA.
a) I Periti dispongono di un rilievo commissionato nel corso del
2004 dal proprio Dipartimento alla società CO.L.MAR. e lo mettono a confronto
con gli altri tre disponibili, quello utilizzato per la redazione del progetto
originario datato 2000, uno successivo
del 2003 redatto da altro soggetto e quello revisionato dal medesimo
primo rilevatore, poi utilizzato per la
redazione della variante.
I Periti avvalorano la tesi di una poca attendibilità del primo
(vedi pagina 66 Punto 5.5), mentre nelle conclusioni ritengono che il rilevo
2003 sia quello che presenta una morfologia molto simile allo stato dei luoghi.Non ne traggono comunque ulteriori considerazioni in relazione agli effetti sulla progettazione, ma ricordiamo quanto già da essi scritto a pagina 62 Punto 4.2.26.
9) Lo
stato dei luoghi, in concreto l'area abbandonata di cantiere con le lavorazioni
eseguite e non completate viene pure fatto oggetto di esame.
a) Ai fini del presente esposto assume rilievo, anche in relazione
alla successiva ultima progettazione esecutiva, la descrizione del riempimento
della zona di bacino portuale. Osservano i Periti che: “il confronto con l'area prevista e dedotta dalle sezioni trasversali
del progetto denota un apporto di materiale superiore al necessario con
un'eccedenza quantificabile in circa il 40%- 45%" (vedi pagina 74
Punto 6.2)
Di un qualche ancorché marginale rilievo anche, specie in
relazione all'intervenuto regolare collaudo dell'opera, l'affermazione posta a
pagina 82 circa la non corrispondenza con il progetto, e in difetto rispetto ad
esso, della resistenza dei calcestruzzi utilizzati per la realizzazione
dell'impalcato nella tratta della diga foranea, nonché l'affermazione finale
posta a pagina 83 circa il fatto che la diga risulta "attualmente"
inservibile; stato dell'opera che
persiste tutt'ora, trascorsi 8 anni e 5 mesi dalla data della perizia.
A fronte
di tale minuziosa e dettagliata perizia da cui si sarebbero dovute, con
facilità, individuare alcune responsabilità, l'Amministrazione Comunale non promosse
alcuna azione conseguente, ma come già sopra indicato, pervenne nel corso
dell'anno 2007 alla risoluzione consensuale del contratto di servizio in essere
con il responsabile della progettazione, liquidando a suo favore ogni onere
pattuito per la redazione del progetto risultato inattuabile, non solo, ma fondatamente,
si ipotizza in questo esposto che quanto liquidato fosse anche superiore a quanto pattuito.
CONTINUA
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