Così oggi finiamo, tirando un po' le conclusioni di
questa nostra " indagine" condotta tra le carte di questo buco in
acqua che è stato il porto turistico che Stresa non ha avuto. La sintesi di
tutto sono le sei di conclusioni che
abbiamo girato anche alla Corte che fa i Conti. Comunque poi ognuno si faccia
l'opinione che lui vuole; rimane un fatto i soldi spesi, anzi gettati, il tempo
inutilmente consumato, l'opera mai nata, l'immagine che è persa e poi……e poi sto nostro Alcade che ci veniva a dire che lui scopriva i
responsabili del caso…., va beh! Comunque le fonti da dove sono tratte le cose
raccontate son tutte pubblicate e dica ognuno ciò che vuole, le cose stanno lì e
questo è un fatto certo a prova anche di un ennesima querela. Cosa però succede
adesso; sto porto lo fanno o non lo fanno? Bella domanda questa a cui neppure
Canio ha, per ora, pronta una la risposta. Quindi poi vedremo.
In
conclusione ritengono i Consiglieri firmatari quanto in sintesi qui evidenziano
1) Che la perizia " Mascia Gualeni" , redatta nel corso
dell'anno 2005, rilevava già con sufficienti elementi di certezza le criticità,
per insufficienze e carenze, che il progetto Ferri mostrava e indicava con
chiarezza le cause che avevano determinato l'impossibilità di realizzare l'
opera.
Tali cause non furono adeguatamente valutate dall'Amministrazione
procedente che, a giudizio dei Consiglieri firmatari, con colpa grave risolse i
contratti di progettazione e direzione lavori in atto, liberando da ogni
vincolo il progettista e liquidandone ogni pretesa economica.
Ritengono quindi che il pagamento delle prestazioni a favore del
medesimo professionista e la sua successiva liberatoria contrattuale, sia
avvenuta con colpa grave della amministrazione procedente e in spregio alle
norme del codice dei contratti pubblici e del suo regolamento di attuazione. Per quanto documentato al predetto professionista sono stati liquidati infatti importi riferiti alla sola progettazione, inattuabile, pari ad €. 101.951,20 oltre IVA ed oneri di legge; €. 83.192,62, comprensivi di IVA ed oneri di legge, per la sola attività di Direzione Lavori; €. 14.486,12 per prestazioni relative alla sicurezza in corso d'opera ed €. 55.269,00 per altre prestazioni connesse ad esperite varianti finalizzate al superamento delle difficoltà attuative.
2) Che, a prescindere dalla valutazione sull'errore di
progettazione documentano, durante la gestione del medesimo affidamento di progettazione
e direzione lavori, sono stati effettuati una serie di pagamenti superiori agli
impegni regolarmente iscritti a bilancio o per ragioni non riconducibili
all'oggetto degli iniziali contratti di progettazione e di direzione lavori,
osservando peraltro che non si sono rinvenuti atti di riconoscimento di spese
fuori bilancio.
3) Che le spese, come sopra documentate, sostenute sino a oggi per
la parte dell'opera eseguita e riconducibile al primo progetto, hanno prodotto
come risultato un manufatto realizzato nella parte delle sole parziali opere di
fondazione strutturali della diga foranea, non utilizzabili se non attraverso
nuovi investimenti previsti nell'ultimo progetto esecutivo e quindi, a oggi,
l'opera è assolutamente inutilizzata e inutilizzabile da oltre dieci anni, con
l'aggravante che, ove non venisse completata, l'intera spesa iniziale già
sostenuta risulterebbe del tutto inutile, salvo che per marginali opere di
urbanizzazione concluse e fruibili.
4) Che ritengono essere stato arrecato altresì un danno grave
all'immagine turistica della città causa le condizioni del cantiere in completo
stato di abbandono da un decennio e le opere realizzate e interrotte, che più
che tali paiono piuttosto macerie, situate lungo il fronte di una rinomatissima
passeggiata a lago, ora e da lungo tempo sfregiata.
5) Che sussistono esplicitate affermazioni, nonché evidenziate
ragioni indicate anche nel presente esposto, per le quali anche il secondo
progetto, di livello definitivo ed andato a gara di appalto integrato, era da
considerarsi "inattuabile" così come esistono, a giudizio dei
Consiglieri firmatari, fondate ragioni secondo le quali lo sviluppo di un
progetto di livello esecutivo, conseguente la gara, con sostanziali modifiche
delle soluzioni strutturali dell'opera e con un aumento del prezzo del
contratto pari al 46% sia, sotto più
profili, illegittimo.
6) Che il confronto tra la perizia "Mascia Gualeni" e la relazione "Baldo", finalizzata quest'ultima a giustificare l'intervenuto ulteriore aumento dei costi, evidenzia in più punti un oggettivo contrasto tra le due.
Tale contrasto tuttavia, a giudizio dei Consiglieri firmatari, si risolve a favore della prima in quanto rilevava già nell'anno 2005 l'esistenza di elementi di forte criticità ed insufficienza della progettazione originaria che, invece, la perizia "Baldo", ma con riferimento al progetto definitivo dell'anno 2007, fa dipendere da fattori imprevisti e imprevedibili rilevati o intervenuti solo e addirittura successivamente la data dello stesso progetto definitivo ultimo.
Vi è quindi un insanabile contrasto logico che a un esame empirico e non tecnico fa propendere per la fondatezza della prima e il conseguente emergere di responsabilità nuove e aggiunte anche in relazione al progetto datato anno 2007.
Il tutto quindi rappresentano a Codesta Spettabile Procura affinché possa valutare l'esistenza di un danno riconducibile ad atti dell'Amministrazione procedente e a quant'altri soggetti coinvolti e assumere ogni decisione a riguardo.
Distintamente
I Consiglieri Firmatari:
Giovan Battista Vecchi
Lucio Casaroli
Piero Vallenzasca
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