La resistenza è stata forte; dapprima è stato negato l'accesso alle carte ai Consiglieri; tradotta allora la richiesta in interpello, Canio portava in aula l'argomento, ma negava la risposta. Tenaci abbiam, quindi, insistito prendendo il nemico dal di dietro e mettendolo alle corde. Tradotta perciò che fu l'istanza a nome e per conto di Italia Nostra che è parte attrice nel ricorso avverso la "Zanetta" , non è rimasto a Canio ed al suo Staff di aprire la cartella e consegnaci le carte già negate. Pagato dunque il prezzo in euro che conta 25,00, aperte che furono sul tavolo, esse ci svelano il segreto che parve volesse Canio tener saldo e non svelare. Dunque il segreto ci mostra l'acqua calda; cioè che il vincolo del 1924 sta scritto ancor sulla porzione di terra di " Zanetta" che è servita, tutta quanta, per incrementar di un po' di mille cubi quel comparto. Lo dice a chiare lettere la nota Regionale, datata 22/10/2013, che mette quel vincolo anche su carta e che chiarisce essere questo il risultato di un'attività ricognitiva svolta d'intesa tra la stessa e il Ministero. Se poi così vanno le cose, la troveremo confermata nell'atto che, nel prossimo venturo, adotterà, di nuovo, il Piano Regionale del Paesaggio con tanto di vincolo sull'area tutt'ora in salvaguardia. Non ha trovato quindi ascolto la tesi del "tempus regit actum" assunta dal Comune, contestata dal Pafundi, l'Avvocato stesso del Comune, che venne fatta propria, in prima istanza, dalla medesima Papotti, ma che poi, presto, ebbe la stessa a sconfessare. Se dunque così stanno le cose, succede un fatto interessante; cioè che, sarà già circa un anno, è stato sospeso l'iter del progetto riguardante l'ampliamento del Grand Hotel Des Iles, mentre, appena accanto, è stata approvata la " Zanetta " che consente ciò che dall'altra parte vien negato, o meglio, per ora sta sospeso. Un fatto dunque di rilievo che la dice lunga assai su come Canio, da esso stesso delegato alla materia, governi e pianifichi la Perla; un po' secondo il caso. Non è rimasto altro dunque a quelli del Palazzo replicar ancor con la teoria ritrita e arrugginita del noto principio del tempo che regge l' atto, peraltro, come accennato, e non a caso dalla Papotti stessa abbandonato. Si aggiunge quindi il fuoco e nuove armi alla battaglia che, speriamo molto presto, verrà ingaggiata in aula tra le parti. Almeno così sarà, salvo che Canio, che sino a oggi ancor nessun mandato a dato al buon Pafundi, rinunci andare in campo e lasci le cose che vadano, da sole, incontro al loro segnato già destino.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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giovedì 22 maggio 2014
CARTA CHE CANTA
La resistenza è stata forte; dapprima è stato negato l'accesso alle carte ai Consiglieri; tradotta allora la richiesta in interpello, Canio portava in aula l'argomento, ma negava la risposta. Tenaci abbiam, quindi, insistito prendendo il nemico dal di dietro e mettendolo alle corde. Tradotta perciò che fu l'istanza a nome e per conto di Italia Nostra che è parte attrice nel ricorso avverso la "Zanetta" , non è rimasto a Canio ed al suo Staff di aprire la cartella e consegnaci le carte già negate. Pagato dunque il prezzo in euro che conta 25,00, aperte che furono sul tavolo, esse ci svelano il segreto che parve volesse Canio tener saldo e non svelare. Dunque il segreto ci mostra l'acqua calda; cioè che il vincolo del 1924 sta scritto ancor sulla porzione di terra di " Zanetta" che è servita, tutta quanta, per incrementar di un po' di mille cubi quel comparto. Lo dice a chiare lettere la nota Regionale, datata 22/10/2013, che mette quel vincolo anche su carta e che chiarisce essere questo il risultato di un'attività ricognitiva svolta d'intesa tra la stessa e il Ministero. Se poi così vanno le cose, la troveremo confermata nell'atto che, nel prossimo venturo, adotterà, di nuovo, il Piano Regionale del Paesaggio con tanto di vincolo sull'area tutt'ora in salvaguardia. Non ha trovato quindi ascolto la tesi del "tempus regit actum" assunta dal Comune, contestata dal Pafundi, l'Avvocato stesso del Comune, che venne fatta propria, in prima istanza, dalla medesima Papotti, ma che poi, presto, ebbe la stessa a sconfessare. Se dunque così stanno le cose, succede un fatto interessante; cioè che, sarà già circa un anno, è stato sospeso l'iter del progetto riguardante l'ampliamento del Grand Hotel Des Iles, mentre, appena accanto, è stata approvata la " Zanetta " che consente ciò che dall'altra parte vien negato, o meglio, per ora sta sospeso. Un fatto dunque di rilievo che la dice lunga assai su come Canio, da esso stesso delegato alla materia, governi e pianifichi la Perla; un po' secondo il caso. Non è rimasto altro dunque a quelli del Palazzo replicar ancor con la teoria ritrita e arrugginita del noto principio del tempo che regge l' atto, peraltro, come accennato, e non a caso dalla Papotti stessa abbandonato. Si aggiunge quindi il fuoco e nuove armi alla battaglia che, speriamo molto presto, verrà ingaggiata in aula tra le parti. Almeno così sarà, salvo che Canio, che sino a oggi ancor nessun mandato a dato al buon Pafundi, rinunci andare in campo e lasci le cose che vadano, da sole, incontro al loro segnato già destino.
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