Non è neppure ancora nata e già presenta i suoi problemi. E' dunque l'imposta dello sbarco, quel nuovo balzello federale che pensato per il mare, Canio ha voluto si adattasse anche in acque interne. In attesa che il giudice pronunci il 4 del mese di giugno che viene il suo verdetto, avrebbe dovuto iniziare, già da ieri, ad essere riscossa dalla NLM insieme all'acquisto dei biglietti di transito col ferry verso le isole. Puntale e anche previsto è, però, arrivato sto problema legato all'offerta di viaggio giornaliero nel bacino del golfo Borromeo. In sintesi, chi acquista sto biglietto, peraltro conveniente, è libero poi di fare un poco ciò che vuole, cioè sbarcare o meglio non sbarcare in qualche delle Isole toccate con il ferry. Morale, se così stanno le cose si dovrebbe riscuore l'intero allo sportello, cioè un ero e 50 ogni persona. Se però i viaggiatori poi sbarcano soltanto in una o l'altra, ma non in tutte quante le Isole del golfo, avrebbero diritto anche il rimborso. Detta così sembra che sia facile, ma applicar sta cosa non è poi tanto facile se si fa un poco di attenzione alle quantità che sono in gioco. Succede insomma quel problema, o meglio uno dei problemi che, puntualmente, già lo indicammo, in sede di relazion letta in Consiglio, il giorno in cui venne votata l'istituzione del' imposta. Per carità la soluzione magari la si trova; rimetter mani al regolamento dell'imposta, obbligar i viaggiatori a punzonare il titolo di viaggio al momento del reimbarco, scrivere sul titolo di viaggio in multi lingue le istruzioni d'uso per ottener il rimborso dell'imposta per ogni Isola " saltata" e così via. Detta così magari sembra e ancora che sia facile, ma la questione rimane sempre un po' la quantità che ci sta in gioco coi suoi momenti anche di picco; il rallentamento degli imbarchi conseguenti, la babele di lingue cui dare spiegazioni, le nuove code agli sportelli dei rimborsi. Insomma un mezzo caos per 0,50 a testa per ogni mancato sbarco. Forse soltanto il governo Letta fu più capace di fare dell'IMU un mezzo caos, e ora tocca a Canio cercare il rimedio più semplice e veloce che ci sia. Comunque speriamo che il 4 di giugno prossimo venturo, il giudice, riunito nel collegio, ci pensi per benino e faccia un pensierino se è il caso, forse, di dire che no, l'imposta sui laghi mica c'è, diversamente credo rideremo.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 20 maggio 2014
VARO D'IMPOSTA
Non è neppure ancora nata e già presenta i suoi problemi. E' dunque l'imposta dello sbarco, quel nuovo balzello federale che pensato per il mare, Canio ha voluto si adattasse anche in acque interne. In attesa che il giudice pronunci il 4 del mese di giugno che viene il suo verdetto, avrebbe dovuto iniziare, già da ieri, ad essere riscossa dalla NLM insieme all'acquisto dei biglietti di transito col ferry verso le isole. Puntale e anche previsto è, però, arrivato sto problema legato all'offerta di viaggio giornaliero nel bacino del golfo Borromeo. In sintesi, chi acquista sto biglietto, peraltro conveniente, è libero poi di fare un poco ciò che vuole, cioè sbarcare o meglio non sbarcare in qualche delle Isole toccate con il ferry. Morale, se così stanno le cose si dovrebbe riscuore l'intero allo sportello, cioè un ero e 50 ogni persona. Se però i viaggiatori poi sbarcano soltanto in una o l'altra, ma non in tutte quante le Isole del golfo, avrebbero diritto anche il rimborso. Detta così sembra che sia facile, ma applicar sta cosa non è poi tanto facile se si fa un poco di attenzione alle quantità che sono in gioco. Succede insomma quel problema, o meglio uno dei problemi che, puntualmente, già lo indicammo, in sede di relazion letta in Consiglio, il giorno in cui venne votata l'istituzione del' imposta. Per carità la soluzione magari la si trova; rimetter mani al regolamento dell'imposta, obbligar i viaggiatori a punzonare il titolo di viaggio al momento del reimbarco, scrivere sul titolo di viaggio in multi lingue le istruzioni d'uso per ottener il rimborso dell'imposta per ogni Isola " saltata" e così via. Detta così magari sembra e ancora che sia facile, ma la questione rimane sempre un po' la quantità che ci sta in gioco coi suoi momenti anche di picco; il rallentamento degli imbarchi conseguenti, la babele di lingue cui dare spiegazioni, le nuove code agli sportelli dei rimborsi. Insomma un mezzo caos per 0,50 a testa per ogni mancato sbarco. Forse soltanto il governo Letta fu più capace di fare dell'IMU un mezzo caos, e ora tocca a Canio cercare il rimedio più semplice e veloce che ci sia. Comunque speriamo che il 4 di giugno prossimo venturo, il giudice, riunito nel collegio, ci pensi per benino e faccia un pensierino se è il caso, forse, di dire che no, l'imposta sui laghi mica c'è, diversamente credo rideremo.
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