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venerdì 10 giugno 2016

CRONACA DUE










Il tema ora in esame diventa il più corposo. Quest'anno ha un nome nuovo: "DUP", acronimo di unico documento di programmazione. Ci sta dentro un po' di tutto, dai conti del bilancio, a tutta quanta la programmazione, che siano le assunzioni, piuttosto che le opere a un po' tutti i piani e previsioni, le azioni e le missioni, gli cambiano anche i nomi, ma poi sono le stesse. Comunque è assai corposo; soltanto il documento vero e proprio son, forse, di pagine 156, ci sono poi le cifre, d'entrata e poi d'uscita, di cassa e competenza, di un anno e di tre anni; insomma le tocca alla Ministra delegata spiegare tutto quanto. Tranquilli, la cosa non è proprio un gran problema, ha un pacco di pizzini cui inizia la lettura senza sosta. Va avanti per un pezzo, non leva gli occhi mai dal testo e quando par che abbia finito, le arrivano i sostegni di altri delegati. Sarà dunque anche il Vice e poi anche il Professore a sorreggere la nostra delegata, venendogli a soccorso ed illustrando quale sia stata la gran fatica che abbia quest'anno impegnato lor signori a stendere e quadrare le cifre di sto DUP. Comunque si va avanti; sta volta è Severino che inizia a far domande e domandine. Pacifico, nessuno dei Signori ha la risposta, ma in aula ci sta la funzionaria che risponde. Non cade nel tranello il Comandante che pone una domanda, peraltro facilina, diretta all'Assessora. Va in panico la tipa che cerca nei pizzini una risposta, ma inutile è cercarla, non c'è proprio. Il momento è di angoscia è di terrore, la nostra delegata non sa proprio nulla di bilancio. Allora sovviene l'intervento estremo e poi finale della stessa funzionaria, piazzata sempre a fianco di questa delegata che, al fin, di nuovo ecco respira. Ma il punto centrale dell'esame è il maxi emendamento. Trombata la tassa sullo sbarco, si è aperta una falla nella barca. Come chiudere sta falla ci pensa o almen ci prova il maxi emendamento. Si taglia di metà l'indennità, che giusto l'altro ieri era aumenta, si riduce qualche spesa, un po' qua e un po' di là, si aggiusta qualche entrata ed ecco che la somma sta trovata e non con un taglio lineare, ma abbastanza puntuale. Su tutta la vicenda della tassa sullo sbarco si dilunga poi il Consiglio ed il Vice delegato sopperisce un'altra volta l'Assessora, raccontando la vicenda. Ci sarà una soluzione ? Profetizza il Comandante un bel che no; è difficile, è impossibile che se ha detto il Ministero che si scelga delle due una sola imposta, ora cambi d'opinione; d'altro avviso è Severino, suo è l'invito a trovar la mediazione; che si provi a cambiare qualche norma, che si provi a fissar l'alternativa tra l'imposta che si paga di soggiorno e la tassa sullo sbarco; chi allor paga il soggiorno, non paghi più lo sbarco, ma chi non paga soggiorno paghi sbarco. Interviene il Professore che raccoglie questo invito e si impegna entro il mese a portare in sto Consiglio un nuovo testo. Lo si mandi al Ministero e poi si vede. Si conclude qui l'esame; se non era per lo sbarco, il bilancio era scordato, di un esame un poco serio non s'é vista manco l'ombra; di quel patto assai severo che per anni ha strozzato così tanto il poter fare, or che sembra un po'allentato, manco un'ombra anche di quello.              

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