A legger di Gemelli la pagina di sabato sulla Stampa, un'altra volta il nostro bel governo avrebbe fatto centro e tirando un solo colpo avrebbe affondato non soltanto la nuova estensione del contributo sullo sbarco, ma pure la vecchia tassa, quella da sbarco. Un risultato vistoso e clamoroso da indurre il Borgomastro a intervenire, proponendo di sospendere il balzello e rimescolando così anche il bilancio ormai già fatto. Si avvera così un'altra profezia del solito Piervalle che, dopo la "Zanetta", ricorda che quando l'Alcade propose il dazio sullo sbarco, indicò, tra le altre cose, che tale dazio non era compatibile con l'imposta di soggiorno, che fosse sto soggiorno fatto o meno in terra ferma. Comunque l'Alcade non prestò nessuno ascolto; in quella occasione neppure il Professore gli andò dietro, ma lui se ne infischiò ingaggiando, peraltro, a suon di biglietti venduti e non riscossi, un contenzioso con il comando in capo della flotta dello Stato. Ma mentre il contenzioso non è che è ancor risolto, si aggiunge questo fatto inaspettato che ribalta le sorti dello scontro e rischia di affondare non certo la flotta dello Stato, ma il Palazzo. La cosa è tanto divertente da farla apparire anche una beffa: si affanna, da subito il Palazzo sul testo di una legge che sembra abbia allargato le maglie della tassa, estendono così l'esazione ai trasportati dai taxi d'acqua dolce, poi leggono che quelli al Ministero sembrerebbero non essere d'accordo che si possa applicare già quest'anno; così ritornano in Consiglio e sospendono il dazio per i taxi, ma intanto hanno trasmesso allo stesso Ministero il testo approvato dal Consiglio che regola, da nuovo, un po' tutto lo sbarco e quando lo leggono quelli lì del Ministero, poi scrivono che chi paga l'imposta di soggiorno non deve pagare mai lo sbarco. Morale salta tutto e ora tornano in Consiglio a fermare , appunto, tutto. Comunque chi ha pagato ormai ha pagato, scordiamoci il passato; emettere sentenze, checché dica Gemelli, non è il nostro mestiere, nessuno è profeta in patria sua, infatti sarebbe bastato soltanto un poco di buon senso, ma questo mi sembra che in patria non ci stia.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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