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martedì 7 giugno 2016

TAGLI E RITAGLI



La giunta e il Borgomastro rattoppano il bilancio; fregati dallo sbarco propongono il maxi emendamento. Credendo di essere il governo nazionale, ne imitano le mosse e provano a quadrare, all'ultimo minuto, le uscite con le entrate. Si tagliano qualcosa, ritoccano le aliquote, sforbician qualche spesa e il gioco sembra fatto. La cosa più vistosa è il taglio del mensile; schizzato giorni or sono al tetto del massimo ammissibile, cogliendo un po' l'umore non proprio favorevole, il nostro Borgomastro innesta il retro marcia e gli da un taglio. Non proprio tutto quanto era stato già l'aumento, comunque gli da un taglio. Occorre prender atto del gesto generoso che vede sto governo ridursi lo stipendio; è vero che il Gruppo in quota lega lo contesta perché alla fine di soldi ne prende più di quanto ne prendeva prima dell''aumento, è vero che avrebbe potuto azzerar tutto l'aumento, ma è vero che avrebbe potuto anche far niente e tenersi pur tutto sto aumento. Comunque questa sera va in aula il maxi emendamento che dovrà tamponare la falla che si è aperta per effetto della richiesta, pervenuta dal Dicastero dell'Economia e Finanze, di rendere effettiva l'alternativa tra imposta di soggiorno e la "tassa" dello sbarco. Insomma o si fa pagar l'una o si fa pagar l'altra e nelle "more", come è uso dire, non pare al Borgomastro migliore soluzione che quella di aspettare, per cui propone di sospendere lo sbarco. Continuano così a cadere sulle spalle del povero Borgomastro le tante eredità passive lasciate dal precedente Alcade: la bufala di accordo col noto Villa Aminta, la falla che si è aperta nella vasca per il bagno, il siluro andato a segno nel cuor della " Zanetta" ed ora sta storia della tassa sullo sbarco. Occorre dunque dare a Cesare ciò che è di Cesare ed indicar nel giovane sovrano decaduto la causa prima dei mali odierni che affliggono la Perla; questo non scrimina per nulla il nostro Borgomastro che fu di quei governi la spalla elettorale più sicura, ma almeno adesso paga anche di suo tagliando stipendio e indennità. Non basta, ma è già meglio di niente.    

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