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venerdì 29 luglio 2016

ADDETTI STAMPA



A leggere cos'è che ci propone la notizia, se poi si pensa un poco meglio mi sembra che viviamo in un paese che pare rovesciato. Notizia dell'estate, mi tocca anche ripeterla, è un buco che vien chiuso. Semmai sarebbe una notizia che sto buco si chiude nel cuore dell'estate, ma a leggere la cronaca direi che la notizia è solo quella che il buco viene chiuso. L'avvenimento parrebbe dunque insolito se persino si guadagna la firma del Gemelli, ma na roba che c'é da vergognarsi vien data con grande risalto quasi fosse un risultato. Potenza del potere, il quarto in questo caso, che ormai pare si sia piazzato stabilmente a fianco anche del primo, a fargli da scudiero o cavaliere, portavoce o addetto stampa. Lavora fianco a fianco e non è che perda un colpo. Finita la cronaca del buco, si appresta a darci conto dei grandi risultati che presto li vedremo col porto ormai verso il traguardo e l'impianto che ormai è pronto per il taglio della fune. Solerte e rispettoso, direi che è anche puntiglioso, l'addetto con la stampa è al seguito del nostro Borgomastro sui siti dei cantieri. Lui visita e domanda, s'interroga e risponde. Telefona in diretta, la penna nella mano per quel tanto che ancora par che a lui serva, un tablet, io credo, sempre acceso ma un poco più nascosto, descrive e poi ci scrive la storia della Perla; dai buchi sempre aperti, al porto delle nebbie, all'impianto e quella gara... Non serve più che paghi sto Palazzo l'addetto alla sua stampa. La Stampa offre un servizio gratuito e tempestivo, e basta che la chiami, ti manda l'inviato. Le lettere al giornale... poco male, la critica migliore la si affossa, l'addetto sa di tutto, non apri Wikipedia, ha già risposto; s'incazza anche un pochino se lo stuzzichi un poco da vicino; comunque è poi bonario, non morde più di tanto, per ora lascia fare, più in la magari cambia, magari è un altro Canio. Lo vedremo.

giovedì 28 luglio 2016

FALLIMENTI NASCOSTI





Interessante l'interpello che nell'ultimo consesso è stato presentato riguardo il compendio ex vivaio in zona Alpino. Interessante pure è stata la risposta che ha dato il Borgomastro, assente per ferie il delegato. Ordunque, ma la cosa era già nota, si prospetta o meglio ormai si accerta il fallimento del contratto cui tanto si era speso, occorre ricordarlo, il Borgomastro quando vestiva ancora le vesti di Vice delegato. Per chi non lo sapesse, chiuso che fu dalla Regione il vivaio di piante forestali, il sito coi terreni e tutti gli altri beni ritornò in capo al proprietario, nel caso il nostro bel Palazzo. Su quanto poi che fare si accese dentro il governo una bella discussione da cui ne uscì sconfitto l'allora super consigliere detto Scarinzi e, invece, ebbe la meglio l'attuale Borgomastro. Ne uscì dunque una gara dove non pare vi fosser concorrenti oltre che il solo vincitore. Oggetto del contratto era dunque la conduzion di detto fondo che, a leggere le carte e le promesse, sarebbe risorto a nuova vita, una sorta di eden incantato dove tra impianti di piante officinali, ortaggi, cespugli di frutti di bosco e allevamenti in acqua di gamberi e altre specie, avrebbe prodotto chissà qualche che pil, garantendo al conduttore benessere e ricchezza e assicurando al proprietario il rifiorir di un sito diversamente abbandonato. Clausole poi, severe e draconiane, le parti firmarono per garantir nei fatti che i patti fossero osservati e rispettati. Ordunque ora un po' d'anni già sono trascorsi, da tempo le voci correvano per nulla assicuranti e adesso, leggendo l'interpello, sembra di capir che sia un disastro. Legge dunque in aula il Borgomastro la relazione che all'interpello da risposta. Legge però non tanto un documento, firmato da un tecnico che sia terzo e che attesti lo stato delle cose, ma legge le scuse e i motivi che, a detta della parte contraente, hanno causato lo stato lamentato. Non importa, già questo ci basta, la lista è un elenco assai impietoso di un completo fallimento: il terreno non era buono da coltivo, le piante officinali sono morte, il tunnel per gli attrezzi crollato per la neve, gli ortaggi sono l'orto familiare e quanto ad allevare gamberi ed altre specie manca l'acqua. Ce n'é dunque anche un poco da sorridere; si tace, è naturale, di tutte le piante di faggio ormai tagliate, le uniche che erano forse da lasciare, ma questo è lo stato del disastro combinato e da almeno due anni anche celato.                 

mercoledì 27 luglio 2016

MEN AT WORK







Con una tempistica incredibile la Perla si fa adesso un po' di trucco. Nel cuore dell'estate, nel pieno di stagione riasfalta qualche strada e chiude un po' i suoi buchi. Ferve peraltro anche il lavoro nel sito della vasca per il bagno dove é in corso il nuovo allestimento del pubblico esercizio. C'é poi la funivia, i vecchi vagoncini di nuovo stanno appesi alle lor funi nei nuovi colori azzurri e bianchi. Insomma, se tutto ora va bene, finisce la stagione e tutto sarà pronto, esattamente il rovescio di quel che era da fare. Qualcuno dirà che siam capaci soltanto a dire male e poco altro, ma non è che mi par sia dire male il fare la cronaca attuale delle cose. E' un fatto che tutto sia andato assai in ritardo, lo ammette persino il nostro Borgomastro; due anni per chiudere un buco lungo il lago, quattro per aprire l'esercizio per il bagno, starei per dire quasi 50 per l'impianto che unisce con la fune la costa e la sua vetta. Comunque alla fine di sto giro che ora è in corso non è che la Perla avrà qualcosa in meglio o in più, nulla di più, ma soltanto ciò che già aveva e quindi sta gran fatica ed il ritardo non fa neppure fare un passo avanti in più. Si conferma, pertanto, l'estremo gran disagio a far anche un sol timido passo oltre quel che è quello ordinario. Seguendo questo passo nell'arco del millennio sarà pure possibile che sta nostra cittadina vedrà pure risolti alcuni dei suo storici problemi, ma prima e più veloce la vedo un po' difficile e improbabile. Comunque il tempo è lungo in prospettiva, il Borgomastro tiene e par che sia in salute e quindi ora si aspetta, anche se non molto più si spera.

sabato 23 luglio 2016

CONSIGLIO FERIALE




Inizia pertanto a ora insolita questo Consiglio dell'estate. Il giorno è pure insolito, ma il clima non è neppure dei peggiori. Il numero di quelli del Bottini presenti e sull'attenti non basta da solo a fare il quorum, ma arrivano poi gli altri e il Consiglio può iniziare. Un attimo in silenzio, lo chiede il Professore, la strage su in Baviera la vuole ricordare. Finito anche l'appello s' inizia ora a votare, ma nasce una questione che Maurizio Radaelli ora solleva. Riguarda il verbale redatto in merito alla proposta di cessione dell'area posta all'Isola più Bella. Contesta il Consigliere il termine lì usato nel verbale riguardo ad un presunto conflitto di interessi tra il nostro Borgomastro ed il Casato. Orbene a lui non pare che così avesse parlato il Comandante, ma avesse insinuato anche di peggio. Ma la cosa poi si sgonfia, lo stesso Comandante interpreta se stesso in modo riduttivo e quindi si chiude la questione e si va avanti. Or tocca all'Assessora; sta volta non è assente, ha un pacco di pizzini di cui ne da pure una lettura. Si verifica il bilancio, o meglio il suo equilibrio, i numeri che girano son alti, ma continua anche il mistero se quello che lei legge lo capisca; ripete per due volte stesse cifre, comunque da quel che si capisce sta bene sto bilancio perché crescono le entrate e gli equilibri. Contesta la giovane Sala Stefania le cifre che non stanno nel bilancio riguardo la politica per giovani, ma manca l'Assessore delegato, l'Avvocato. Risponde comunque il Professore che, alla fine, contesta lui pure chi contesta. In breve comunque finisce l'argomento del bilancio e così si passa ad altro oggetto. Col primo di novembre c'è il cambio della guardia. Va dunque finalmente in quiescenza il Generale e in vista di tal cambio si appresta una nuova convenzione. Si accorda dunque Stresa con Cambiasca ed Arizzano, prendendosi in comune il Segretario. Si cambia il revisore, si esprime un parere favorevole per la Pro Loco di Brisino e poi di nuovo si parla del dazio sullo sbarco. Non sembra che sin qui sian giunte risposte incoraggianti da Roma e il Ministero, tutt'altro si afferma che la scelta tra dazio sullo sbarco e imposta di soggiorno deve esser quella secca. A legger la risposta non par che lo spazio per "sperare" ora vi sia, ma insiste il Borgomastro a solo rinnovar la sospensione di quel gabello. Poi finita la stagione si vedrà. Continua così questa vicenda che manco é tanto seria, ma é proprio una storiella. Finite le questioni ci sono gli interpelli. Il primo lo legge il Comandante; riguarda la storia, andata male, del bando al monumento di re Umberto. Risponde il Borgomastro, ma è pieno di allusioni; si parlano col codice cifrato, si intendono tra loro e gli altri ci provano a intuire. Comunque è chiaro sul punto il Borgomastro: il prossimo contratto è dato senza gara. Di gare senza esito ne ha fatte almeno tre e ora si apron le scommesse a indovinare a chi tocca, sta volta, la fortuna. Rinvia l'altro interpello il Comandante, é assente il delegato, l'Avvocato. Or tocca agli interpelli che il Gruppo in quota Lega ha preparato. Il primo ripete la domanda su quando il noto degrado fronte lago sarà levato. Risponde il Borgomastro che ammette il gran ritardo e che ci prova a far na previsione: quel buco lungo lago sarà presto colmato, fors'anche fra non molti giorni, per il mucchio di detriti si aprono le offerte ai primi di del prossimo del mese, ma quanto al ponticello qui i tempi son più incerti, ma intanto si paga ogni giornata che rimane il tubolare. Secondo interpello è quello sui parcheggi a pagamento. Non sembra sia un affare la nuova disciplina, ma neppure la si vuole ora cambiare. Morale trovare un posto libero e gratuito sarà durante la stagione molto duro Da ultimo, lo stato inadempiente totalmente del contratto con cui venne affidato tutto il compendio che già era il vivaio di piante forestali. Per vero l'interpello era rivolto al Professore, ma questo si é squagliato già da un pezzo e lascia indispettita la nostra Severino. Supplisce il Borgomastro che invece di accertare lo stato inadempiente del noto conduttore, ne legge la lettera che ha scritto e che racconta e giustifica i motivi, un poco anche ridicoli, di un altro fallimento in movimento. Nessuno che citi una perizia che pure il Palazzo aveva anche ordinato, eppure la cosa la conosce molto bene anche Scarinzi che tace, ma forse manco ascolta. Finisce così questa sessione, la prossima d'autunno, mica prima. 








giovedì 21 luglio 2016

ORA SIESTA




Tredici punti in tutto, dodici in realtà saltando la lettura dei verbali, ma cinque sono interpelli, per cui ne rimangono pertanto appena sette. Ma per il clima che non è che sia il migliore, per l'ora che par sia proprio insolita e per la giornata che non è che sia usuale, ci sembra che sta volta basti e avanzi, come è pur certo che con questi ritmi non è che la Perla faccia parecchi passi avanti. Comunque, se il numero legale ci sarà, terrà il banco un po' il bilancio e qui vedremo se la nota delegata sarà presente a leggere gli appunti e i suoi pizzini. Se poi guardiamo al resto, ancor un'altra volta ci sta una giravolta e il nostro Generale si cambia la sua bella convenzione e, con questa, sarà l'ultima volta ? Si elegge il revisore, si esprime un parer per l'iscrizione all'albo regionale di un'altra piccola pro/loco e poi lo sbarco, di nuovo, tiene banco. L'oggetto è un poco vago, fa cenno a una nuova sospensione e non a una definitiva sua cancellazione. Insomma la Perla non par voglia archiviare l'imposta sul dazio che l'Alcade avea pure inventato e il Borgomastro aveva ereditato e quindi c'é dunque l'ipotesi di una nuova eterna sospensione. Tutto finito dunque; ho detto che non c'é poi molto in questa sessione consiliare convocata in fretta e all'ora della siesta. Ci stanno, è vero cinque interpelli; sta volta il Gruppo in quota Lega batte 3 a 2 il Comandante ed è già un bel passo avanti, ma manca l'interpello sulla vasca da bagno al lido di Carciano. L'influente Borgomastro aveva infatti chiesto di aspettare e di avere un poco di pazienza ed è stato prontamente ascoltato e, come vedete, assecondato.

mercoledì 20 luglio 2016

ALL'ORA DELLA SIESTA



















IL BORGOMASTRO  DISPONE 
di convocare il consiglio comunaleIn sessione straordinaria - seduta di 1° convocazione per il giorno
Sabato 23 Luglio 2016 - ore 15.00 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono e, qualora non si raggiunga il numero legale in 1° convocazione, in sessione straordinaria seduta di 2° convocazione, per il giorno Sabato 23 Luglio 2016 - ore 16.00 presso Palazzo dei Congressi, Sala Iacono Per deliberare il seguente
ORDINE DEL GIORNO 

1. Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti.
2. Esame ed approvazione equilibri bilancio 2016/2018, assestamento e stato attuazione programmi.
3. Esame ed approvazione variazione al bilancio di previsione 2016/2018.
4. Scioglimento anticipato della convenzione tra i Comuni di Stresa, Crevoladossola e Arizzano per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di Segretario Comunale.
5. Esame ed approvazione convenzione tra i Comuni di Stresa, Cambiasca ed Arizzano per lo svolgimento in forma associata delle funzioni di Segretario Comunale.
6. Nomina del Revisore dei Conti - Triennio 2016/2019.
7. Iscrizione all'Albo Regionale delle Associazioni Turistiche Pro Loco - Sezione Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola dell'Associazione Turistica Pro Loco Brisino. Parere.
8. Esame ed approvazione ulteriore sospensione applicazione del contributo di sbarco e del relativo regolamento.
9. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza relativa a ex-bagni pubblici sottostanti il monumento di Re Umberto I° (prot. N. 9341 del 04.07.2016).
10. Gruppo Consiliare Uniti per Stresa - Interpellanza in ordine a viabilità cittadina (piazza Capucci, via A.M. Bolongaro, piazza Possi, via G.F. Bolongaro - prot. N. 9629 del 07.07.2016).
11. Gruppo Consiliare Progetto Comune - Interpellanza relativa a stato manutentivo della passeggiata a lago (prot. N. 10219 del 19.07.2016).
12. Gruppo Consiliare Progetto Comune - Interpellanza relativa a D.G.C. N. 63/2016 "Integrazione piano tariffario aree di sosta a pagamento" (prot. N. 10220 del 19.07.2016).
13. Gruppo Consiliare Progetto Comune - Interpellanza relativa ad assegnazione in concessione compendio immobiliare Vivaio Alpinia (prot. N. 10221 del 19.07.2016).
IL BORGOMASTRO
(Giuseppe Bottini)

lunedì 18 luglio 2016

QUESTIONE DI QUORUM







L'estate sta volta fa sul serio e il Borgomastro ha l'obbligo di legge di convocare il gran Consiglio a fine mese. La Perla però non è avvezza a usare l'estate a governare e un piccolo problema ora si pone. Sto piccolo problema è il quorum che serve a rendere legale l'adunanza e il Borgomastro ha confessato che tra i suoi uomini in vacanza e le sue donne forse in ferie, lui, da solo, sto quorum a fine di sto mese par che non ce l'abbia. Peccato, si rischia così che vada buca; una figura insomma che certo non vuol fare, di più non può di certo fare, col rischio che l'Alcade ne approfitti, o meglio se la rida, impaziente come è di mettersi di nuovo sul ponte di comando. Ma l'abile Bottini pur di uscir da questa trappola le studia proprio tutte e tattico com'é già pensa che i numeri, sta volta, li mette qualche d'altro. Non certo il Comandante con cui non scorre un gran buon sangue, ma sì la Severino gli sembra che ben possa fargli un favorino. In fondo è poca cosa, si siede su di un seggio dietro un banco, risponde poi all'appello, se i numeri ci sono, è tutto fatto. Vedremo comunque sta volta come andrà e se la previsione che scrivo in queste righe è quella vera. C'é pure poi un altro problemino; l'accordo transattivo riguardo la vasca per il bagno, a vista, parrebbe che funzioni, ma dietro l'apparenza le cose non sembrano siano a posto. Pazienza; il Borgomastro chiede di prestar un poco di pazienza; lo chiede, è naturale, ancora alla nostra Severino, ma cosa gli ha risposto vi tocca per saperlo aspettare il gran Consiglio.

giovedì 14 luglio 2016

BELLEZZA INSIDIOSA






La tratta della strada è forse la più bella; la vista che corre lungo il golfo, si fermano le auto dove possono e scattano una foto e poi van via. Percorrono la tratta podisti tutti i giorni; ciclisti, da soli o peggio in gruppi, i fine settimana sono a loro i preferiti; ci sono poi turisti a piedi, in coppia o in gruppi in fila indiana. Insomma un bel via vai che fanno di sta tratta, che unisce la Perla con Baveno, un'arteria abbastanza gettonata. A fronte di sto traffico, pacifico e tranquillo, ci vien però da far scongiuri che nulla a lor succeda su questa tratta che sì sarà anche bella, ma quanto a sicurezza non c'é da metterci la mano sopra il fuoco. Soltanto giusto ieri il primo che si incrocia è un ragazzino che in bici contromano affronta la curva dell'Aminta. Ci passa di stretta misura tra un auto e la barriera, si vede che è un po' incerto e timoroso, traballa il suo biciclo, poi passa, è andata bene. Un gruppo di turisti, in coda e in fila indiana, percorre la cunetta cercando la sua via tra l'erba e qualche sasso e fatto qualche passo si salva dal passaggio che corre sopra il rio che vien dopo la curva chiamata scuderie. Si incontrano e si incrociano, un po' ovunque, podisti che percorrono sta tratta; la fanno anche due volte, ci corrono in un senso e fatto dietro front, la fanno in altro senso. Li scartano le auto, lo spazio del percorso è sempre poco, il verde ora trionfa, invade e stringe le corsie e obbliga a far pure le gincane. Comunque il rischio non finisce e prima di Baveno ci sta pure un carrozzino che spinto da una coppia si cimenta nel percorso. La strada che pare così bella diventa così sta insidia permanente che mette a dura prova automobili, ciclisti, pedoni, podisti e velocisti. Se fossimo un po' più al nord sarebbe, da un pezzo, già risolta; la pista un gioiellino unirebbe tra loro le due belle cittadine, ma l' Alcade era contrario e quanto al primo tratto, tra il lido e il Villa Aminta, l'accordo è poi saltato, svendendo per un niente un risultato che era già quasi intascato. Rimane dunque il rischio che, grazie a una visione illuminata del turismo, gli intrepidi utenti della strada, affrontano ogni giorno, sperando che la sorte li salvi e li protegga.     

mercoledì 13 luglio 2016

ASSOCIAZIONISMO





Hodie, die duodecimus iulii anno domini MMXVI perfecta est registratio apud ordinem gabellarum verbanensis, cuius nomen est “nro 1384 serie 3”.
Con questa epigrafe in latino il nostro incaricato comunica stamani che è stata completata ed è a buon fine la pratica che ha visto dare vita a questa associazione volontaria che aggiunge al nome Stresa 20 20. Inizia dunque un'altra fase che deve terminar con la raccolta di adesioni ( ricordo che il costo minimo a persona è solo dieci euro per un anno) e appena raggiungiamo un numero di associati di circa cinquantina faremo l'assemblea di tutti quanti i delegati. La nomina del gruppo dirigente sarà dunque il primo atto portato in assemblea, insieme col programma e gli obiettivi che occorre perseguire il primo anno. Pazienza ancora dunque un altro poco, il tempo di attesa non sarà poi tanto lungo; il campo di azione sul quale indirizzare l'impegno e le risorse non manca certamente, nessuno dei problemi del degrado ci par che sia stato affrontato, ma manco rimandato, semmai è sol dimenticato. Frattanto procediamo a dare veste al sodalizio, presentando l'istanza di iscrizione al registro regionale delle organizzazioni di volontariato. E' un atto che non sarà solo formale, ma se ottenuta l'iscrizione, si avrà titolo per essere ascoltati, sulle materie oggetto negli atti programmatici locali che sono l'oggetto sociale della associazione. Un modo dunque per accedere a Palazzo e volenti o nolenti essere ascoltati. Vi riproponiamo dunque il nostro volantino pubblicitario perché qualcuno di voi si unisca alla cordata.



S T R E S A 20 20



UN LUOGO DI ELABORAZIONE DI IDEE E DI PROGETTI PER IL BENE DI UNA CITTA'


UN VENTAGLIO DI PROPOSTE PER UN FUTURO MIGLIORE



LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEI BENI COMUNI CULTURALI E DEL PAESAGGIO

I BENI COMUNI QUALI RISORSA DI UNA CRESCITA ECONOMICA SOSTENIBILE

LA PROPOSTA DI UN TURISMO PIU' LENTO ALLA RISCOPERTA DI UNA CITTA' RITROVATA NELLE STAGIONI "MORTE"

LA DENUNCIA DEL DEGRADO URBANO E LE PROPOSTE PER IL SUO RECUPERO

LA TUTELA ATTIVA DELL'IDENTITA' CULTURALE DEL TERRITORIO "MINORE"

GLI EVENTI CULTURALI QUALI MOTORI DI UN NUOVO TURISMO


Tante proposte, concrete e sostenibili cui ognuno potrà partecipare dando il proprio contributo, iscrivendosi alla libera associazione che vi proponiamo. Dieci euro è la cifra chiesta per dare la propria adesione e ottenere titolo ad essere parte di questa nuova scommessa.



               

lunedì 11 luglio 2016

LE STAGIONI DELL'ORO




Gira la ruota dell'estate; incassa la Perla un po' di euro che cubano alla fine il pil della stagione. Si ammalia così questa cicala con sti incassi che sembran quasi eterni e assicurati. Dimentica i suoi buchi che chiuderli rinvia a fine stagione; spelucchia come può gli incauti suoi turisti, ha fretta di cambiarli con altri tutti nuovi; la ruota così gira e le assicura che il pil di nuovo cuba la prossima stagione che verrà. Intanto le vicine si fanno un po' più belle; ci prova anche Verbania che intanto, col teatro, si prende un paio di sere del festival di Stresa che pure è anche pagato coi soldi del bilancio cittadino della Perla. Un quarto di serate del nostro festival così va un po' in tournèe, trovando le locations che altri gli offron volentieri. Ci prova anche un Arona al suo rilancio che, non proprio sol turistica, comunque ha un cartellone di rispetto. Con queste alternative, non pare che qualcuno qui si smuova; che il Pala dei congressi, pagato e strapagato, stia sbarrato, non sembra che preoccupi a nessuno. Costato un pacco di quattrini, insidiato da alberghieri e dal "Maggiore", l'avviso che viene da Palazzo è di tacere ed aspettare. Perché poi si abbia noi a tacere e cos'é che ci aspetti, nessun, men che men il Borgomastro poi lo dice. Comunque questa e non altra è questa Perla che, intenta a contare i suoi quattrini che cumula più a luglio che ad agosto, le basta aver affidato le pubbliche sue sorti ai governanti d'Italia più longevi, sicura che così si chiude in verde anche sta volta la stagione e nessuno la turba nella conta.

venerdì 8 luglio 2016

ASSOLTO






E' andata male al vecchio Alcade. Stamani era di scena in aula di giustizia d'appello di Milano per garantirsi che fosse confermata la prima sentenza contro Vecchi, colpevole quest'ultimo di lesa sua maestà. Il giudice d'appello ha invece dato torto al querelante; il fatto del reato manco esiste, la formula che assolve è dunque ampia e ribalta totalmente la sentenza emessa in primo grado. Il colpo è stato duro per l'Alcade che sperava fosse confermata la prima decisione a lui più favorevole, invece non c'è scampo. Sto vizio di far troppe querele non sembra che paghi più di tanto, persino sembra stanchi e questo è un buon segnale per la prossima udienza già fissata il cinque dell'ottobre prossimo venturo in aula di giustizia di Verbania. Comunque la questione era un giornale che Vecchi pubblicò scrivendo che chi spreca ruba e quindi... Ora la cosa va archiviata, l'ipotesi Cassazione non sembra poi molto probabile; c'é una mole di sentenze in tal materia che non sembra ipotizzarsi un errore in giudicato e quindi si riapre: 1 a 0 la prossima questione che ho già citata. Non penso sarà facile per Canio estorcere a me, Vecchi e Casaroli la confessione di avere noi operato con l'intento di ledere il soggetto che all'epoca dei fatti sedeva sul seggio più alto del Palazzo. Intanto l'oggetto che aveva scatenato la sua furia: "La Zanetta", il tempo ha dimostrato esser fondato e la verità dei fatti è l'unica condizione che il giudice richiede perché non vi sia offesa. Il resto rientra nei poteri degli eletti per criticare governi e governanti. Mediti dunque ora il vecchio Alcade, mediti molto e nel profondo se mai le offese che lui sostenne aver subito erano reali o immaginarie. Mediti ancora, è sempre in tempo a ritirar querele senza intasar per nulla aule di giustizia che ben pur altro hanno da fare.               

giovedì 7 luglio 2016

BOLLETTINO METEO



La temperatura sale, la pressione ( arteriosa) scende, le grandi piogge sono finite, soltanto qualche breve fortunale potrà abbassare la temperatura, il Borgomastro tace rigorosamente, il Cronista locale non perde occasione di non parlare, il vecchio Alcade millanta essere il Borgomastro soltanto un suo strumento, preconizzando il proprio futuro ritorno, i buchi comunque rimangono e le ville, complici oscuri ambientalisti cadono a pezzi, l'impianto funiviario, almeno quello, viene rimesso un po' in sesto e il due di agosto si preannuncia il giorno della sua riapertura, anche il porto sembra proceda pur con qualche dubbio, le località meno turistiche del lago sfornano programmi estivi alla grande, la Perla programma feste popolari, il mistero del Palacongressi sempre sbarrato sarà la location per un nuovo giallo ambientato sul lago. L'estate 2016 non entrerà negli annali della regina del lago, ma sarà ricordata come da non ricordare. Per ora dunque nessun avviso ai naviganti da diramare, ma un' alta pressione piatta e livellata spira dai quadranti meridionali dell'Atlantico e si estende sino alla regione alpina, Perla compresa. Almeno non piove.      

mercoledì 6 luglio 2016

LIBRERIA




Con un volto ritoccato, da domani lo potrete trovare in libreria. Chi ha rischiato la lettura ha lasciato i commenti; li trovate qui nel seguito. Io l'ho letto dieci volte per esigenze dell'autore, alla fine, tolto tutto il superfluo e il ridondante, l'ho stampato con la carta e questo è il risultato. 




Intrigante ed inaspettato


Ho scelto questo romanzo da recensire, fra tanti perchè il titolo e la sinossi mi avevano intrigato parecchio. Iniziando a leggere le prime pagine poi, se ne viene completamente catturati. La scrittura è magnetica e ben strutturata. Viene delineata una cena in maniera magistrale con convitati ed ambientazioni quasi tangibili. Un urlo interrompe il pacato ed elegante convivio a casa del Principe Dadda, quello della guardarobiera che si trova davanti una scena agghiacciante. Da qui inizia il viaggio all’interno del racconto, che si articola attorno all’assassinio della Contessa Luisa Boncompagni, 39 anni, moglie del Conte Alfredo di 56, trovata riversa a terra e senza vita. Il commissario Valenzi si trova a dover scoprire chi avrà ucciso fra i convitati presenti la giovane donna, e soprattutto trovarlo all’interno delle 200 stanze del palazzo. Un bel viaggio ricco di suspance che tiene incollati fino all’ultima pagina. Lo consiglio a tutti


Commento anonimo


Un incipit impegnativo ci addentra nell'atmosfera barocca del luogo del delitto. Una volta che i pezzi sembrano pronti la narrazione si scioglie; i personaggi escono da quelle sale sorprendendoci con i loro singolari profili e i loro caratteri. Che siano gli ospiti, piuttosto che gli invitati, piuttosto ancora che i" famigli" ; tutto un mondo un po' particolare che l'evento drammatico ha sconvolto, ma insieme svelato. Non si stanca il lettore, segue passo dopo passo, il distinto commissario Valenzi nella sua indagine " informatica" condotta dentro le tante stanze di quel palazzo. La verità verrà fuori man mano, escludendo ipotesi, abbandonando piste per seguire poi quella giusta che un' irrituale confessione confermerà. Alla fine dispiacerà chiudere l'ultima pagina lasciando Valenzi ormai giunto al suo ultimo approdo. Appassionante!


adriana pastore


Da molti anni appassionata lettrice di gialli, mi ha colpito "La Manica Nobile" che si distingue per l'originalità dello svolgimento, dove l'autore mostra una conoscenza dall'interno dei caratteri della nobiltà. Il tutto si svolge in un ambiente particolare dove nessuno ha mai indagato " la nobilità" . Eppure il romanzo è ambientato ai giorni d'oggi e l'indagine si svolge com metodi moderni. Interessante e acuto. 


Alessandra Ferrari




Luoghi ed atmosfere sono dipinti con tratti lenti ma precisi che, in un susseguirsi di luci ed ombre, creano e portano a compimento la trama. Una scrittura, a mio avviso, pacata, chiara, priva di orpelli e concentrata sulla descrizione di ambienti e anime, quasi fosse ininfluente lo scopo primario: scoprire il colpevole. Pagina dopo pagina si attende ed è un'attesa piacevolmente intrigante che fa respirare al lettore la stessa aria statica delle scene, gli stessi dubbi, le stesse dinamiche dei personaggi tutti, loro malgrado, protagonisti di una festa con finale a sorpresa. Bello!


Ornella Berlusconi


Da accanita lettrice di narrativa del genere sono rimasta piacevolmente sorpresa di questo romanzo (d'esordio?). Originale, intrigante e molto ben narrato. Non mi accadeva da tempo di non voler smettere di leggere. Da raccomandare sicuramente. Aspetto il prossimo.


lauretta


Fantastico, l'atmosfera retrò ed elegantissima si respira in ogni riga e in ogni ambiente della grande villa, luogo dell'omicidio. Piervalle confeziona un giallo dalle tinte che ricordano gli "affreschi" della Christie e lo fa con uno stile eccellente. Il giallo classico, sempre avvincente. Se il resto del romanzo, è bello come l'anteprima, è decisamente un ottimo lavoro.


Adriana Zanese


romanzo e stile d'antan. 


Angelo Rodà




Un'ottima immagine dell'ambiente e del colpo di scena, un' indagine su un delitto, un' indagine sulla personalità di personaggi incisiva e determinante per la storia.

martedì 5 luglio 2016

PICCOLE COSE




Quando era successo ci fu un rigurgito anche in rete; insomma quei quattro pini disgraziati, saranno stati anche un po' storti, ma comunque e ovunque crescano, così son fatti. Colpevoli di minacciar la sicurezza e il pubblico ordine, furon colpiti da una grida che il vecchio Alcade sottoscrisse, sentenziando la lor morte immatura. Ma il vecchio Alcade quando decretava decapitazione e morte non si scordava mai di stabilir anche il dovere che fossero piantati nuovi arbusti. Così fece anche la volta che decretò la fine dei quattro disgraziati e come altre volte, fu subito eseguito l'ordine di morte e mai venne eseguito quello di ripiantar le piante. Per vero, in questo caso, passati che furono dei mesi, fece capolin tra gli atti, l'approvazion di un progettino per sistemar il guaio che avevano ormai fatto. Piccola cosa dunque, un semplice ripristino di un angolino verde di fronte al Pala dei congressi. Piccola cosa forse, tanto piccola che forse si perse in mezzo alle scartoffie e ai progettoni che questo Palazzo sforna a tutto andare. Morale della cosa, passati ormai quasi due anni, rimangono quattro buche nell'asfalto a testimoniar dell'esistenza dei pini disgraziati e condannati. Or ci si chiede, regnando il Borgomastro, cos'è che da aspettar vi sia per rimpiazzare quel danno. Trattandosi di buche, ancor più insidiose forse dei pini estinti, sarebbe il Borgomastro lui sì lo specialista a chiuder toppe, essendo anche il mandato che a lui venne assegnato dal popol suo elettore e che pur anche il popol non certo suo elettore, altro non può sperar che faccia e che combini. Coraggio dunque; che questo Borgomastro vada con zappa e vanga a ripristinar il danno che gli lasciò da onorar l'Alcade.       

domenica 3 luglio 2016

ATTESA






Un po' compare, poi sparisce, poi ricompare e, di nuovo, poi sparisce. La favola è quella dell'opera che la Perla son quasi due lustri che ormai aspetta. Pianificata un po' in collina; non appena, si fà per dire, il progetto fu pagato, venne, da lì a poco anche bocciato. Iniziò quindi un tormento su dove mai mettere sta opera grandiosa e dopo aver pensato e ripensato, la misero sul campo di pallone. Da lì nacque il problema sul dove poi mettere il campo e quando il progetto fu poi pronto, da lì a poco anche lui venne bocciato. Ne nacque, pertanto, un altro nuovo problema sul dove rimettere sto campo e dopo un pensamento, durato già non poco, lo misero in cima alla collina. Ok, ora si parte; ostacoli finiti, i soldi garantiti, la strada era spianata e Canio, il vecchio Alcade, lasciava soddisfatto il seggiolone. Non passa molto tempo, l'impresa appaltatrice batte in testa; qualcosa che va storto, qualcosa non si sa; c'è un cambio del contratto, subentra un'altra impresa. La storia ora va lenta, per leggere le carte impiegano dei mesi, le voci sono strane, l'informazione è quasi assente, ma esce alla fine la notizia che, di nuovo, è tutto ok. C'è pure anche una data, il sette di giugno, di quest'anno; quel giorno sarebbe presentato l'ultimo progetto esecutivo e poi, di nuovo, un'altra volta il via. La data è ora passata, che pure sia stata rispettata il dato è riservato; il nostro Cronista andato in missione ad indagare, sarebbe tornato a mani vuote. Comunque niente di nuovo sotto il sole, stupirci di un ritardo sarebbe molto strano, semmai ci sarebbe da stupirsi se fossero in orario. Vedremo però presto dunque se e come la storia infinita, chiamata l'Alberghiera, avrà sto lieto inizio o invece subirà un altro stop. Saperne ora di più è chieder troppo; iniziano le ferie ed anche i Palazzi hanno diritto; attendere l'autunno mi par che sia un atto più che dovuto.