Un po' compare, poi sparisce, poi ricompare e, di nuovo, poi sparisce. La favola è quella dell'opera che la Perla son quasi due lustri che ormai aspetta. Pianificata un po' in collina; non appena, si fà per dire, il progetto fu pagato, venne, da lì a poco anche bocciato. Iniziò quindi un tormento su dove mai mettere sta opera grandiosa e dopo aver pensato e ripensato, la misero sul campo di pallone. Da lì nacque il problema sul dove poi mettere il campo e quando il progetto fu poi pronto, da lì a poco anche lui venne bocciato. Ne nacque, pertanto, un altro nuovo problema sul dove rimettere sto campo e dopo un pensamento, durato già non poco, lo misero in cima alla collina. Ok, ora si parte; ostacoli finiti, i soldi garantiti, la strada era spianata e Canio, il vecchio Alcade, lasciava soddisfatto il seggiolone. Non passa molto tempo, l'impresa appaltatrice batte in testa; qualcosa che va storto, qualcosa non si sa; c'è un cambio del contratto, subentra un'altra impresa. La storia ora va lenta, per leggere le carte impiegano dei mesi, le voci sono strane, l'informazione è quasi assente, ma esce alla fine la notizia che, di nuovo, è tutto ok. C'è pure anche una data, il sette di giugno, di quest'anno; quel giorno sarebbe presentato l'ultimo progetto esecutivo e poi, di nuovo, un'altra volta il via. La data è ora passata, che pure sia stata rispettata il dato è riservato; il nostro Cronista andato in missione ad indagare, sarebbe tornato a mani vuote. Comunque niente di nuovo sotto il sole, stupirci di un ritardo sarebbe molto strano, semmai ci sarebbe da stupirsi se fossero in orario. Vedremo però presto dunque se e come la storia infinita, chiamata l'Alberghiera, avrà sto lieto inizio o invece subirà un altro stop. Saperne ora di più è chieder troppo; iniziano le ferie ed anche i Palazzi hanno diritto; attendere l'autunno mi par che sia un atto più che dovuto.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Vivo a Stresa da quando avevo tre mesi, da quel lontano 1981 avrò sentito almeno un cinquantina di volte questa storia, non so per quale motivo, ma secondo me, non si farà mai
RispondiEliminaL'autunno prossimo ci dirà quale sarà la verità.
RispondiEliminaPrendi due e paghi uno: è uno degli slogan correnti dei supermercati. Prendi uno e paghi due è la traduzione a Stresa. Di tutte le soluzioni possibili (sopraelevare ed allargare la sede attuale, accorpare elementari e medie in un unico edificio liberando l'altro per l'alberghiera o parte di essa, utilizzare il parco tecnologico vicino a Feriolo, ...) è stata scelta la più dispendiosa, lunga e difficile. Ci sarà un perché...
RispondiEliminaUn altra nota: Milan ed Inter giocano da decenni sullo stesso campo: spendere 4 euro e aggiornare il campo del Baveno, no?