La tratta della strada è forse la più bella; la vista che corre lungo il golfo, si fermano le auto dove possono e scattano una foto e poi van via. Percorrono la tratta podisti tutti i giorni; ciclisti, da soli o peggio in gruppi, i fine settimana sono a loro i preferiti; ci sono poi turisti a piedi, in coppia o in gruppi in fila indiana. Insomma un bel via vai che fanno di sta tratta, che unisce la Perla con Baveno, un'arteria abbastanza gettonata. A fronte di sto traffico, pacifico e tranquillo, ci vien però da far scongiuri che nulla a lor succeda su questa tratta che sì sarà anche bella, ma quanto a sicurezza non c'é da metterci la mano sopra il fuoco. Soltanto giusto ieri il primo che si incrocia è un ragazzino che in bici contromano affronta la curva dell'Aminta. Ci passa di stretta misura tra un auto e la barriera, si vede che è un po' incerto e timoroso, traballa il suo biciclo, poi passa, è andata bene. Un gruppo di turisti, in coda e in fila indiana, percorre la cunetta cercando la sua via tra l'erba e qualche sasso e fatto qualche passo si salva dal passaggio che corre sopra il rio che vien dopo la curva chiamata scuderie. Si incontrano e si incrociano, un po' ovunque, podisti che percorrono sta tratta; la fanno anche due volte, ci corrono in un senso e fatto dietro front, la fanno in altro senso. Li scartano le auto, lo spazio del percorso è sempre poco, il verde ora trionfa, invade e stringe le corsie e obbliga a far pure le gincane. Comunque il rischio non finisce e prima di Baveno ci sta pure un carrozzino che spinto da una coppia si cimenta nel percorso. La strada che pare così bella diventa così sta insidia permanente che mette a dura prova automobili, ciclisti, pedoni, podisti e velocisti. Se fossimo un po' più al nord sarebbe, da un pezzo, già risolta; la pista un gioiellino unirebbe tra loro le due belle cittadine, ma l' Alcade era contrario e quanto al primo tratto, tra il lido e il Villa Aminta, l'accordo è poi saltato, svendendo per un niente un risultato che era già quasi intascato. Rimane dunque il rischio che, grazie a una visione illuminata del turismo, gli intrepidi utenti della strada, affrontano ogni giorno, sperando che la sorte li salvi e li protegga.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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giovedì 14 luglio 2016
BELLEZZA INSIDIOSA
La tratta della strada è forse la più bella; la vista che corre lungo il golfo, si fermano le auto dove possono e scattano una foto e poi van via. Percorrono la tratta podisti tutti i giorni; ciclisti, da soli o peggio in gruppi, i fine settimana sono a loro i preferiti; ci sono poi turisti a piedi, in coppia o in gruppi in fila indiana. Insomma un bel via vai che fanno di sta tratta, che unisce la Perla con Baveno, un'arteria abbastanza gettonata. A fronte di sto traffico, pacifico e tranquillo, ci vien però da far scongiuri che nulla a lor succeda su questa tratta che sì sarà anche bella, ma quanto a sicurezza non c'é da metterci la mano sopra il fuoco. Soltanto giusto ieri il primo che si incrocia è un ragazzino che in bici contromano affronta la curva dell'Aminta. Ci passa di stretta misura tra un auto e la barriera, si vede che è un po' incerto e timoroso, traballa il suo biciclo, poi passa, è andata bene. Un gruppo di turisti, in coda e in fila indiana, percorre la cunetta cercando la sua via tra l'erba e qualche sasso e fatto qualche passo si salva dal passaggio che corre sopra il rio che vien dopo la curva chiamata scuderie. Si incontrano e si incrociano, un po' ovunque, podisti che percorrono sta tratta; la fanno anche due volte, ci corrono in un senso e fatto dietro front, la fanno in altro senso. Li scartano le auto, lo spazio del percorso è sempre poco, il verde ora trionfa, invade e stringe le corsie e obbliga a far pure le gincane. Comunque il rischio non finisce e prima di Baveno ci sta pure un carrozzino che spinto da una coppia si cimenta nel percorso. La strada che pare così bella diventa così sta insidia permanente che mette a dura prova automobili, ciclisti, pedoni, podisti e velocisti. Se fossimo un po' più al nord sarebbe, da un pezzo, già risolta; la pista un gioiellino unirebbe tra loro le due belle cittadine, ma l' Alcade era contrario e quanto al primo tratto, tra il lido e il Villa Aminta, l'accordo è poi saltato, svendendo per un niente un risultato che era già quasi intascato. Rimane dunque il rischio che, grazie a una visione illuminata del turismo, gli intrepidi utenti della strada, affrontano ogni giorno, sperando che la sorte li salvi e li protegga.
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