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sabato 23 luglio 2016

CONSIGLIO FERIALE




Inizia pertanto a ora insolita questo Consiglio dell'estate. Il giorno è pure insolito, ma il clima non è neppure dei peggiori. Il numero di quelli del Bottini presenti e sull'attenti non basta da solo a fare il quorum, ma arrivano poi gli altri e il Consiglio può iniziare. Un attimo in silenzio, lo chiede il Professore, la strage su in Baviera la vuole ricordare. Finito anche l'appello s' inizia ora a votare, ma nasce una questione che Maurizio Radaelli ora solleva. Riguarda il verbale redatto in merito alla proposta di cessione dell'area posta all'Isola più Bella. Contesta il Consigliere il termine lì usato nel verbale riguardo ad un presunto conflitto di interessi tra il nostro Borgomastro ed il Casato. Orbene a lui non pare che così avesse parlato il Comandante, ma avesse insinuato anche di peggio. Ma la cosa poi si sgonfia, lo stesso Comandante interpreta se stesso in modo riduttivo e quindi si chiude la questione e si va avanti. Or tocca all'Assessora; sta volta non è assente, ha un pacco di pizzini di cui ne da pure una lettura. Si verifica il bilancio, o meglio il suo equilibrio, i numeri che girano son alti, ma continua anche il mistero se quello che lei legge lo capisca; ripete per due volte stesse cifre, comunque da quel che si capisce sta bene sto bilancio perché crescono le entrate e gli equilibri. Contesta la giovane Sala Stefania le cifre che non stanno nel bilancio riguardo la politica per giovani, ma manca l'Assessore delegato, l'Avvocato. Risponde comunque il Professore che, alla fine, contesta lui pure chi contesta. In breve comunque finisce l'argomento del bilancio e così si passa ad altro oggetto. Col primo di novembre c'è il cambio della guardia. Va dunque finalmente in quiescenza il Generale e in vista di tal cambio si appresta una nuova convenzione. Si accorda dunque Stresa con Cambiasca ed Arizzano, prendendosi in comune il Segretario. Si cambia il revisore, si esprime un parere favorevole per la Pro Loco di Brisino e poi di nuovo si parla del dazio sullo sbarco. Non sembra che sin qui sian giunte risposte incoraggianti da Roma e il Ministero, tutt'altro si afferma che la scelta tra dazio sullo sbarco e imposta di soggiorno deve esser quella secca. A legger la risposta non par che lo spazio per "sperare" ora vi sia, ma insiste il Borgomastro a solo rinnovar la sospensione di quel gabello. Poi finita la stagione si vedrà. Continua così questa vicenda che manco é tanto seria, ma é proprio una storiella. Finite le questioni ci sono gli interpelli. Il primo lo legge il Comandante; riguarda la storia, andata male, del bando al monumento di re Umberto. Risponde il Borgomastro, ma è pieno di allusioni; si parlano col codice cifrato, si intendono tra loro e gli altri ci provano a intuire. Comunque è chiaro sul punto il Borgomastro: il prossimo contratto è dato senza gara. Di gare senza esito ne ha fatte almeno tre e ora si apron le scommesse a indovinare a chi tocca, sta volta, la fortuna. Rinvia l'altro interpello il Comandante, é assente il delegato, l'Avvocato. Or tocca agli interpelli che il Gruppo in quota Lega ha preparato. Il primo ripete la domanda su quando il noto degrado fronte lago sarà levato. Risponde il Borgomastro che ammette il gran ritardo e che ci prova a far na previsione: quel buco lungo lago sarà presto colmato, fors'anche fra non molti giorni, per il mucchio di detriti si aprono le offerte ai primi di del prossimo del mese, ma quanto al ponticello qui i tempi son più incerti, ma intanto si paga ogni giornata che rimane il tubolare. Secondo interpello è quello sui parcheggi a pagamento. Non sembra sia un affare la nuova disciplina, ma neppure la si vuole ora cambiare. Morale trovare un posto libero e gratuito sarà durante la stagione molto duro Da ultimo, lo stato inadempiente totalmente del contratto con cui venne affidato tutto il compendio che già era il vivaio di piante forestali. Per vero l'interpello era rivolto al Professore, ma questo si é squagliato già da un pezzo e lascia indispettita la nostra Severino. Supplisce il Borgomastro che invece di accertare lo stato inadempiente del noto conduttore, ne legge la lettera che ha scritto e che racconta e giustifica i motivi, un poco anche ridicoli, di un altro fallimento in movimento. Nessuno che citi una perizia che pure il Palazzo aveva anche ordinato, eppure la cosa la conosce molto bene anche Scarinzi che tace, ma forse manco ascolta. Finisce così questa sessione, la prossima d'autunno, mica prima. 








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