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venerdì 8 luglio 2016

ASSOLTO






E' andata male al vecchio Alcade. Stamani era di scena in aula di giustizia d'appello di Milano per garantirsi che fosse confermata la prima sentenza contro Vecchi, colpevole quest'ultimo di lesa sua maestà. Il giudice d'appello ha invece dato torto al querelante; il fatto del reato manco esiste, la formula che assolve è dunque ampia e ribalta totalmente la sentenza emessa in primo grado. Il colpo è stato duro per l'Alcade che sperava fosse confermata la prima decisione a lui più favorevole, invece non c'è scampo. Sto vizio di far troppe querele non sembra che paghi più di tanto, persino sembra stanchi e questo è un buon segnale per la prossima udienza già fissata il cinque dell'ottobre prossimo venturo in aula di giustizia di Verbania. Comunque la questione era un giornale che Vecchi pubblicò scrivendo che chi spreca ruba e quindi... Ora la cosa va archiviata, l'ipotesi Cassazione non sembra poi molto probabile; c'é una mole di sentenze in tal materia che non sembra ipotizzarsi un errore in giudicato e quindi si riapre: 1 a 0 la prossima questione che ho già citata. Non penso sarà facile per Canio estorcere a me, Vecchi e Casaroli la confessione di avere noi operato con l'intento di ledere il soggetto che all'epoca dei fatti sedeva sul seggio più alto del Palazzo. Intanto l'oggetto che aveva scatenato la sua furia: "La Zanetta", il tempo ha dimostrato esser fondato e la verità dei fatti è l'unica condizione che il giudice richiede perché non vi sia offesa. Il resto rientra nei poteri degli eletti per criticare governi e governanti. Mediti dunque ora il vecchio Alcade, mediti molto e nel profondo se mai le offese che lui sostenne aver subito erano reali o immaginarie. Mediti ancora, è sempre in tempo a ritirar querele senza intasar per nulla aule di giustizia che ben pur altro hanno da fare.               

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