Ne facemmo un cenno qualche tempo fa; ora è più certo ancora, Canio ha un'altra volta ordito, impugnando la penna come spada e accusando, di nuovo, minoranza di lesa sua maestà. L'oggetto criminale è un manifesto affisso sulle strade il 22 di ottobre dell'anno ormai passato. Lì si annunciava l'avvenuta vittoria del sovrano che, dopo una lunga campagna bellicosa, aveva raggiunto e conquistato, come è noto, la meta assai agognata : " La Zanetta". Tutto qui; l'innocuo manifesto pubblicizzava la vittoria del sovrano imperatore e la sconfitta ormai dell'invasore. Cosa ci fosse poi così tremendamente orrendo in tale annuncio da fare tanto salire il livello dell'ira a sua maestà, noi sudditi devoti e obbedienti non sappiamo. Un errore di lettura, una svista di scrittura, una virgola spostata, una punteggiatura errata; tanto dovette comunque essere grave quell'errore se solo a prima vista non ebbe a regger la prova la resistenza del sovrano che, subito adirato, ebbe a impugnar la penna malandrina, vergando di suo pugno, con polso fermo e il sangue ribollente, il testo dell'accusa che poi, tutto godente, ebbe a consegnar di botto all'accusator di Stato dentro il Palazzo di giustizia. A noi non è ancor dato conoscere il testo che ci accusa, sappiamo sol per certo che fu commesso il 22 di ottobre quell'atto criminale, che vi concorsero insieme alcuni congiurati, quelli che siglaron con la firma del Gruppo Consiliare il manifesto e che l'accusa è sempre poi la solita, cioè aver leso l'onore del sire vincitore. Ora l'accusa muoverà pure i suoi passi, acquiserà le prove, magari ascolterà testi ed informati, formerà un fascicolo, notificherà atti, scomoderà avvocati, metterà poi i timbri e chiederà il rinvio a giudizio o chiuderà sto caso. Ma in tal ultimo caso, é norma che la real casa pure s'appelli, o meglio che si opponga e quindi….e quindi avanti con il caso sino a scomodar anche un togato perché giudichi mai se ne sia proprio anche il caso; e avanti ancora con sto caso. Come vedete dunque c' è un gran d'affare stare a governare: sapere sempre le notizie più aggiornate, far la rassegna stampa tutti i giorni, legger i testi e i manifesti del nemico, convocar consigli per studiar le mosse e contromosse, perdere il tempo insomma, quello che quando passa poi non torna e che anche per un sovrano a vita mette quella parola: fine.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
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martedì 24 giugno 2014
MAESTA'
Ne facemmo un cenno qualche tempo fa; ora è più certo ancora, Canio ha un'altra volta ordito, impugnando la penna come spada e accusando, di nuovo, minoranza di lesa sua maestà. L'oggetto criminale è un manifesto affisso sulle strade il 22 di ottobre dell'anno ormai passato. Lì si annunciava l'avvenuta vittoria del sovrano che, dopo una lunga campagna bellicosa, aveva raggiunto e conquistato, come è noto, la meta assai agognata : " La Zanetta". Tutto qui; l'innocuo manifesto pubblicizzava la vittoria del sovrano imperatore e la sconfitta ormai dell'invasore. Cosa ci fosse poi così tremendamente orrendo in tale annuncio da fare tanto salire il livello dell'ira a sua maestà, noi sudditi devoti e obbedienti non sappiamo. Un errore di lettura, una svista di scrittura, una virgola spostata, una punteggiatura errata; tanto dovette comunque essere grave quell'errore se solo a prima vista non ebbe a regger la prova la resistenza del sovrano che, subito adirato, ebbe a impugnar la penna malandrina, vergando di suo pugno, con polso fermo e il sangue ribollente, il testo dell'accusa che poi, tutto godente, ebbe a consegnar di botto all'accusator di Stato dentro il Palazzo di giustizia. A noi non è ancor dato conoscere il testo che ci accusa, sappiamo sol per certo che fu commesso il 22 di ottobre quell'atto criminale, che vi concorsero insieme alcuni congiurati, quelli che siglaron con la firma del Gruppo Consiliare il manifesto e che l'accusa è sempre poi la solita, cioè aver leso l'onore del sire vincitore. Ora l'accusa muoverà pure i suoi passi, acquiserà le prove, magari ascolterà testi ed informati, formerà un fascicolo, notificherà atti, scomoderà avvocati, metterà poi i timbri e chiederà il rinvio a giudizio o chiuderà sto caso. Ma in tal ultimo caso, é norma che la real casa pure s'appelli, o meglio che si opponga e quindi….e quindi avanti con il caso sino a scomodar anche un togato perché giudichi mai se ne sia proprio anche il caso; e avanti ancora con sto caso. Come vedete dunque c' è un gran d'affare stare a governare: sapere sempre le notizie più aggiornate, far la rassegna stampa tutti i giorni, legger i testi e i manifesti del nemico, convocar consigli per studiar le mosse e contromosse, perdere il tempo insomma, quello che quando passa poi non torna e che anche per un sovrano a vita mette quella parola: fine.
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