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mercoledì 23 luglio 2014

CRONACA IN BREVE




Ore 18 o poco dopo lo si inizia. Fatta la chiama, avvia subito Canio che racconta come,da fine giugno, sia ormai scaduta la convenzione con Baveno ed il Comune di Arizzano con cui condivideva Stresa insieme il Generale. Baveno comunque non conferma e abbandona, rimane così soltanto il Comune di Arizzano perché sin'ora non si è trovato un terzo disponibile. Aumenta così, un poco, questa spesa anche se la retribuzione, invece, scende. Non sto a spiegare il come ed il perché; comunque Stresa si prende trenta ore del servizio a settimana anziché soltanto venti com'era prima e ad Arizzano rimangono sei ore, esatte come prima. Non c'è traccia di come una maggior spesa la si copra e come una minor entrata la si accerti e quindi il Gruppo Insieme è bene che si astenga. Riprende la lezione da Canio in mezzo al tavolone; ci snocciola le cifre con cui varia il bilancio. Son spese a investimento che mutano i mezzi con cui sono coperte. Non è che ci siano di grandi novità, tranne la fine con cui, un poco di sorpresa, ci tira fuori Canio un proprio emendamento. E' un progettino che vale un due milioni e mezzo euri. E' la sua idea di far del Mottarone un' oasi per cicli e per pedoni, scendendo poi lungo la Vidabbia, passando per la cava o su di lì. Nessuno ha modo di vedere le carte comparse sul tavolo di botto; comunque è un bando emesso dalla Cariplo che, al più, finanza 80 e l'altro 20 0 25 lo mette il Comune nel bilancio. Si farà un atto di fede e noi pure lo si approva, bocciando invece noi la variazione del bilancio nel suo insieme perché finanza con i 112 mila euro della monetizzazione degli standard dell'ampliamento dell'Hotel Boston, manutenzione e robe varie e non opere nuove, come dovrebbero. Ma la polemica sta altrove, nella domanda con cui si chiede a Canio di spiegare se mai c'è relazione sta sto progetto che scende da Vidabbia e quello, passato ora in silenzio, della riapertura della cava. La cosa, si vede, che mica la gradisce, ma poi, pronto, Lui nega che esista relazione, anzi smentisce persino di sapere quale fine mai abbia fatto l'idea di aprire una miniera. Chi scrive, che di queste cose ne ha viste mica poche, comunque non ci crede. Arriva l'ultima questione in coda nella sera. Sono 48.000,00 euro con cui si paga l'acquisto di un terreno che da, almeno, 40 anni é un campetto a parco giochi in fondo alla via Verdi. La proprietà è l'Istituto per il sostegno al Clero che non sarebbe più tanto disposto a rinnovare per sempre il comodato. S'innesca allora una polemica tra Canio e il buon Matteo che sente, nell'atto proposto da sto Canio, odore elettorale. Si pizziccano per bene dunque quei due; può darsi che abbia ragione Matteo, mentre non Canio, ma processar le intenzioni non sempre è facile. Comunque,a scanso di equivoci e che so altro, la cosa la approva infin la maggioranza tutta da sola e si va a casa.




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