Martedì dunque la risposta all'interpello malandrino che ha rivoltato le carte dell'opera più oscura e tenebrosa intorno a cui son già, solo, tre lustri che ci girano intorno gli inquilini, di turno, nel Palazzo. Canio ha rimandato la risposta per oltre cinque mesi; la scorsa volta poi l'ha fatta, appena, presentare per poi chiudere l'assemblea con tanta fretta. Ora sarebbe, dunque, la volta quella buona e siamo curiosi di conoscere quale sarà la risposta che ha promesso di darla articolata. Ma l'interpello è malandrino perché se ha scoperto carte che, se saranno confermate, ci diranno che sono usciti più soldi del dovuto, pure ci dice che anche i soldi che erano dovuti, in realtà non erano dovuti. La cifra, complessiva, intorno a cui parliamo, si aggira sui 300 mila in euro che furono versati agli estensori di quel primo progetto e sue, inutili, varianti che, come sappiamo, tutto è poi finito nel cestino. L'interpello ha fatto un po' le pulci dentro tutte le carte, scoprendo, o almeno ne chiede la conferma, che una parte di quei soldi furono dati ben oltre i confini dei contratti stipulati. Non funzionarono dunque i pur deboli controlli interni al nostro Ente? Perché ordinare 5 e poi pagare 10 ? Questa è la prima dunque della serie delle domande che facciamo. Qui Canio forse già pensa di scaricare tutto sugli Uffici; Lui non è il gestore, non firma pagamenti, liquidazioni e roba simile; Lui è il gran Governatore, non tocca manco un euro, quindi......non c'entra nulla in sta faccenda, anzi, se è vero ciò che dice sto interpello, ne chiederà poi conto a chi, come si dice, è di dovere. Per verità sappiamo che, se questa cosa è vera, il gran Governatore pensa di andarci a nozze, così che liquiderebbe un conto che ha in sospeso e che gli rode assai da grande tempo. Se poi finisse tutto qui sarebbe cosa fatta, ma c'è quell'altro aspetto, quello dove il Governatore e l'allora suo governo ha messo, eccome, il naso dentro la questione. Quello con cui ha ordinato di chiudere il contratto, ancora allora aperto, con l'estensore di quel progetto cestinato. Lo fece ignorando la perizia che ne indicava le colpe e le omissioni. Lo fece liberando, contra lege, l'estensore dall'obbligo di redigere, a sue spese, un nuovo progetto libero dai vizi ed omissioni. Passò dunque la spugna sul passato, cancellando con un sol atto quel disastro che, sino ad allora, già era stato fatto ed ordinò che tutto quanto fosse ben pagato. Così facendo Canio firmò il primo atto del disastro che, com'è poi a tutto noto, continuò nel lungo tempo ancora anche rimasto. Passò poi, veicolata a piene mani dai media anche locali, la favola dell'avvallo spondale intervenuto. Mai nessuna balla così grande resistette tanto gran tempo di fronte all'evidenza delle carte, ma il popolo elettore vi credette, confermando una fiducia senza eguali al grande Capo. Comunque presto ascolteremo la risposta.
Questo blog vuole essere una voce un poco fuori dal coro, sia per i contenuti che per il modo di raccontarli, libera e non condizionata proprio da nessuno, se non dal suo stesso autore. Non cercate però soltanto cronache locali, non ne troverete molte, ma note e commenti, mai troppo seri, per lo più intorno al Palazzo, luogo in cui non abbiamo più nessun particolare accesso, ma cercando, ugualmente, di tenere il fiato sul collo all' inquilino di turno perchè eviti guai. Buona lettura.
Visualizzazioni di pagine: ultimo mese
venerdì 4 luglio 2014
IL COLPO DI SPUGNA
Martedì dunque la risposta all'interpello malandrino che ha rivoltato le carte dell'opera più oscura e tenebrosa intorno a cui son già, solo, tre lustri che ci girano intorno gli inquilini, di turno, nel Palazzo. Canio ha rimandato la risposta per oltre cinque mesi; la scorsa volta poi l'ha fatta, appena, presentare per poi chiudere l'assemblea con tanta fretta. Ora sarebbe, dunque, la volta quella buona e siamo curiosi di conoscere quale sarà la risposta che ha promesso di darla articolata. Ma l'interpello è malandrino perché se ha scoperto carte che, se saranno confermate, ci diranno che sono usciti più soldi del dovuto, pure ci dice che anche i soldi che erano dovuti, in realtà non erano dovuti. La cifra, complessiva, intorno a cui parliamo, si aggira sui 300 mila in euro che furono versati agli estensori di quel primo progetto e sue, inutili, varianti che, come sappiamo, tutto è poi finito nel cestino. L'interpello ha fatto un po' le pulci dentro tutte le carte, scoprendo, o almeno ne chiede la conferma, che una parte di quei soldi furono dati ben oltre i confini dei contratti stipulati. Non funzionarono dunque i pur deboli controlli interni al nostro Ente? Perché ordinare 5 e poi pagare 10 ? Questa è la prima dunque della serie delle domande che facciamo. Qui Canio forse già pensa di scaricare tutto sugli Uffici; Lui non è il gestore, non firma pagamenti, liquidazioni e roba simile; Lui è il gran Governatore, non tocca manco un euro, quindi......non c'entra nulla in sta faccenda, anzi, se è vero ciò che dice sto interpello, ne chiederà poi conto a chi, come si dice, è di dovere. Per verità sappiamo che, se questa cosa è vera, il gran Governatore pensa di andarci a nozze, così che liquiderebbe un conto che ha in sospeso e che gli rode assai da grande tempo. Se poi finisse tutto qui sarebbe cosa fatta, ma c'è quell'altro aspetto, quello dove il Governatore e l'allora suo governo ha messo, eccome, il naso dentro la questione. Quello con cui ha ordinato di chiudere il contratto, ancora allora aperto, con l'estensore di quel progetto cestinato. Lo fece ignorando la perizia che ne indicava le colpe e le omissioni. Lo fece liberando, contra lege, l'estensore dall'obbligo di redigere, a sue spese, un nuovo progetto libero dai vizi ed omissioni. Passò dunque la spugna sul passato, cancellando con un sol atto quel disastro che, sino ad allora, già era stato fatto ed ordinò che tutto quanto fosse ben pagato. Così facendo Canio firmò il primo atto del disastro che, com'è poi a tutto noto, continuò nel lungo tempo ancora anche rimasto. Passò poi, veicolata a piene mani dai media anche locali, la favola dell'avvallo spondale intervenuto. Mai nessuna balla così grande resistette tanto gran tempo di fronte all'evidenza delle carte, ma il popolo elettore vi credette, confermando una fiducia senza eguali al grande Capo. Comunque presto ascolteremo la risposta.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento